Piscitelli “benedice” l’unione antimafia A2A – Saxa Gres

Lo storico sindacalista Uiltec analizza la scelta di Francesco Borgomeo di amplificare ancor più la sua mission green e circular. E assieme alla competitività individua il vero vantaggio: lo scacco al malaffare.

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

Viene da lontano. Alessandro Piscitelli ha iniziato tanti anni fa nel sindacato. Prima come rappresentante di fabbrica, poi come quadro all’interno della Uil, fino a diventare Segretario provinciale dei lavoratori chimici della sigla. Ha visto l’ascesa ed il declino del polo chimico tessile a Frosinone, attraversato le difficoltà dei ceramisti nel Cassinate, osservato la grandezza di un colosso internazionale come Videocolor indebolirsi sempre più e sparire, seguito il polo chimico farmacutico di Anagni diventare sempre più grande o rimpicciolirsi seconda dei destini di big pharma le grandi case dei medicinali. È dall’alto di questa esperienza che oggi dice “L’operazione A2A – Saxa Gres sottrae alle ecomafie ed al malaffare una importante linea di guadagno e di controllo importante”. Il riferimento è al matrimonio milionario tra il gruppo Saxa Gres di Anagni ed il colosso nazionale dell’energia A2A. (Leggi qui Un colosso per Borgomeo: Saxa Gres si sposa con A2A).

La mission e il circolo virtuoso

Francesco Borgomeo con il logo A2A alle spalle

Nel solco dell’economia circolare si muove anche il circolo virtuoso che tiene unita la mission di Saxa: dalla produzione ecosostenibile, alla rivitalizzazione di fabbriche e lavoro.

Il gruppo nasce dal salvataggio di quattro stabilimenti: ex Marazzi Sud di Anagni (diventata Saxa Gres), lo storico marchio di ceramiche d’arredo Tagina (a Gualdo Tadino), la ex Ideal Standard di Roccasecca (diventata Grestone), il Centro Impasti Ceramici di Spilamberto. Un salvataggio realizzato da un esperto nel settore: Francesco Borgomeo ha fatto risanamenti per EnelEniWindGlaxo Smith KlineHewlett PackardIBMGruppo Cos. L’operazione con A2A è lo sviluppo ulteriore del un progetto .

Un percorso che però non arriva a chiudersi e si sposta anche sul settore della legalità.

Ma quale è il terreno sul quale si gioca la partita della legalità nel matrimonio tra Saxa ed A2A? Con attività come quella di Saxa ci saranno sempre meno immondizie da trattare, da portare in discarica, da interrare. Meno residui della combustione nei termovalorizzatori che fino a ieri venivano sotterrati, sottraendo suolo.

Smaltire fa gola alle mafie

Piscitelli traduce la questione in questo modo: «I manufatti ceramici realizzati con le scorie dei termocombustori al 30%, non solo fanno risparmiare terre. E non solo hanno bellezza, resistenza, spessore e durata superiore a prodotti simili. In più, sottraggono alle ecomafie e al malaffare una linea di guadagno e di controllo importante».

Come? Semplice. Smaltire i rifiuti ha un costo, lo smaltimento nei termocombustori fa parte di un percorso legale, lo smaltimento delle mafie non fa questo.

Il crimine l’immondizia tende ad occultarla o a bruciarla con roghi tutt’altro che controllati. Le ceneri non le tratta, non le rende inerti, preferisce disperderle nell’ambiente: costa zero.

I rifiuti non conferiti in discarica tolgono terreno e margine di manovra alle mafie

Ecco, nel momento in cui le immondizie entrano in un termocombustore chiudono il loro circolo nella legalità. Ma è quando le ceneri diventano risorsa che inizia una nuova storia, una nuova vita.

Una storia che Saxa Gres insieme ad A2A riscrivono nel solco dell’innovazione e della tutela ambientale.

Lo fanno raccogliendo il favore di molti, ma soprattutto del pianeta, suffragando il tutto con i dati scientifici.

«Gli accorgimenti tecnici, le evidenze scientifiche dei processi e i sistemi di controllo – afferma Piscitelli – hanno dato ampie e convincenti rassicurazioni. Rassicurazioni sulla validità e compatibilità ambientale della fabbricazione dei prodotti Saxa. Ora che c’è un solido alleato e sostenitore come A2A – conclude il sindacalista – il futuro ci appare più rassicurante. E le volontà di far parte del cambiamento nell’industria manifatturiera saranno ancora più positive».