Più lavoro e più donne: ma siamo sotto la media

Il dossier "Il mercato del Lavoro nella provincia di Frosinone", elaborato dal sindacato Uil e dall'istituto di ricerca Eures. Mai così tanti occupati negli ultimi anni. ma siamo sotto la media

Cresce l’occupazione in provincia di Frosinone, un un anno ci sono stati circa tremila occupati in più e sono le donne a trainare la ripresa: lo rivela il dossier “Il mercato del Lavoro nella provincia di Frosinone“, elaborato dal sindacato Uil e dall’istituto di ricerca Eures.

Il rapporto indica che nel 2022 le persone occupate in Ciociaria siano state 171.600: è il valore più elevato negli ultimi cinque anni. Nel 2021 gli occupati erano 168.300. Il che significa 3.300 posti di lavoro in più sull’anno precedente. L’indice specifico di occupazione in Ciociaria si è attestato al 56,2% con una crescita dell’1,4% sul 2021.

È un dato solo in apparenza positivo in quanto risulta inferiore a quello medio regionale dove l’indice è al 61,8%.

Più donne al lavoro

Foto: Imagoeconomica

Dal dossier emerge la netta crescita dell’occupazione femminile: sale di 5.900 posti di lavoro (+9,6%); negativo il dato sull’occupazione al maschile. Infatti, tra gli uomini nel 2022 c’è stata una flessione di 2.600 unità.

In forte recupero il comparto dell’Edilizia che dal 2018 al 2022 è passato da quasi 12mila lavoratori a 17.700 con una crescita del 49,2%. Anche il Terziario è in positivo: ha registrato 115.400 lavoratori con un incremento di 12mila unità. In flessione il settore agricolo (-2,1%) e quello manifatturiero (-3,9%).

Più persone al lavoro significa meno persone che cercano lavoro. Nel rapporto si evidenzia come “La crescita occupazionale dell’ultimo anno ha trovato riscontro anche nel calo delle persone in cerca di lavoro”. Quanti hanno bussato ai Centri per l’Impiego? Nel 2022 hanno raggiungono le 16.500 unità, in calo del 19,7% rispetto al 2021 precedente (-4 mila unità in termini assoluti). Dubbi? C’è riscontro nel relativo tasso: nel 2022 si attesta all’8,8%, in calo di 2,1 punti percentuali rispetto al 2021.

Ma anche più disoccupate

Più donne al lavoro ma allo stesso tempo anche più donne disoccupate. L’indice di disoccupazione coinvolge in misura notevolmente maggiore le donne: si attesta all’11,5%, contro il 6,9% rilevato tra i maschi.

Per quanto riguarda la popolazione inattiva è composta da 112,5mila persone nel 2022: è il 9,4% del totale regionale. Più donne che uomini: 73,3 mila (il 65,1% del totale) inattivi sono di genere femminile e 39,2 mila (il 34,9% del totale) di genere maschile. Il dato è in calo del 2,3% rispetto al periodo precedente.

Il dossier analizza poi i dati di flusso, vale a dire le attivazioni di rapporti di lavoro nel 2022. E qui i dati segnalano un panorama allarmante: dei 32.858 nuovi contratti attivati soltanto uno su 4 è stato a tempo indeterminato o di apprendistato. Mentre 24.678 attivazioni sono state forme atipiche: a termine, in somministrazione, stagionali e intermittenti

Siamo davanti all’ennesima conferma che non basta un segno occupazionale positivo per generare benessere diffuso nella collettività – spiega il Segretario generale provinciale Uil Anita TarquiniLa crescita occupazione del nostro territorio infatti non può garantire stabilità e prospettive di lavoro di qualità. È indecente che si lavori in somministrazione o a stagioni per tutta la vita. Occorrono scelte strategiche“.