Pizzutelli contro Vicano e Sinistra contro civiche: il caso Frosinone

Complicato mettere insieme una coalizione ampia per le comunali del capoluogo. Malumori e veti incrociati bloccano ogni iniziativa. Come si leggono le randellate di Pizzutelli a Vicano. Non c’è tempo per… perdere tempo. E i precedenti del 2012 e del 2017 pesano.

Abbassa ste ‘scelle e posa i piedi a terra” o se preferite “Caro Mauro non sei la Madonna quindi non aspettarti che ti portiamo in processione”. Comunque lo vogliate tradurre, il messaggio mandato ieri dal consigliere civico Stefano Pizzutelli è un altolà ben preciso nei confronti dell’ex Dg della Asl ed ex presidente della Saf Mauro Vicano.

Gli ha detto con chiarezza che se vuole essere il candidato sindaco di tutto il centrosinistra non può esserlo per diritto divino. E deve scendere tra gli umani. Cioè quelli che da settimane si riuniscono intorno ad un tavolo per costruire la coalizione.

Le randellate di Pizzutelli

Stefano Pizzutelli nella Campagna 2017

Stefano Pizzutelli è arrivato nell’Aula consiliare 5 anni fa attraverso un progetto civico. Che ha riunito varie sensibilità ed ha convinto gli elettori al punto da centrare un seggio. Il percorso per il bis lo stava costruendo intorno ad un’ipotesi di coalizione con Possibile e Sinistra Italiana. Poi è arrivato l’appello di Francesco De Angelis per l’unità di tutte le forze politiche e civiche che siano contro il modello rappresentato in questi anni da Nicola Ottaviani ed il suo centrodestra. E Pizzutelli si è seduto al tavolo. Dicendo si all’ipotesi di elezioni Primarie per scegliere il candidato sindaco.

«Ad agosto dissi che le primarie di coalizione ci potevano stare se c’è una coalizione e per esserci una coalizione, ci deve essere non solo l’individuazione di un candidato, ma, prima del candidato, la condivisione di una strategia, di un programma, di un’idea di città». Cinque mesi sono trascorsi e la sintesi di quel tavolo non si vede ancora. Per questo Stefano Pizzutelli dice ora «È iniziato un confronto profondo che nei prossimi giorni delineerà i punti programmatici generali e le modalità con le quali individuare il candidato a sindaco. Non posso però accettare di fare un percorso di condivisione e dialogo e poi mi arriva qualcuno, senza alcun rappresentante al tavolo di coalizione, senza alcuna conoscenza della situazione amministrativa della città, le cui posizioni sono ignote, che pretende di guidare una coalizione di cui non conosce nemmeno le componenti».

Il ‘qualcuno’ al quale si riferisce Pizzutelli è Mauro Vicano. Per nessuno è un mistero che voglia partecipare alle elezioni. E che ambisca a guidare lo schieramento di centrosinistra. Nemmeno è un mistero che stia lavorando alla definizione di due liste civiche.

Abbasse ste penne

Francesco De Angelis e Stefano Pizzutelli

Il ragionamento di Stefano Pizzutelli è cristallino. E si traduce in un ‘Caro Mauro, se non vieni qui al tavolo non pensare che poi siamo costretti a seguirti solo perché hai il curriculum politico più lungo. Vieni, bussi, ti accomodi, ci spieghi cosa vorresti fare. E decidiamo di conseguenza.

A spazientire Pizzutelli è stato il comportamento tenuto in queste settimane da Mauro Vicano. Come se vivesse sull’Olimpo ed aspettasse il giorno nel quale c’è più gente per scendere tra gli umani ed annunciare la sua candidatura.

Così non può funzionare. Pizzutelli lo ha detto in Italiano. «Sono convinto che riuscire a trovare una donna o un uomo che riportino entusiasmo e voglia di partecipare in città è comunque possibile anche senza passare per le primarie. E a questo sto lavorando personalmente. Ma se la strada prescelta dalla coalizione sarà quella delle primarie, pretendo che coloro che vogliono rappresentare la coalizione e formare una squadra vincente vengano, come sto facendo io, a presentarsi e a spiegare chi sono, da dove vengono e dove vogliono andare».

O Vicano scende dall’Olimpo. O rischia di andare per i fatti suoi.

La carenza di Primarie 

Il centrosinistra non ha mai effettuato le primarie a Frosinone per scegliere il candidato sindaco. E questa è già un’anomalia. Ma soprattutto nelle ultime due occasioni, quelle delle vittorie di Nicola Ottaviani, ha “bruciato” candidati fortissimi. Nel 2012 si presentarono, divisi e inconciliabili, due ex primi cittadini che hanno fatto la storia del capoluogo: Domenico Marzi e Michele Marini. Al primo turno si divisero praticamente i voti, poi al ballottaggio fu impossibile recuperare dalle lacerazioni di una intera campagna elettorale. Nel 2017 venne schierato Fabrizio Cristofari, presidente dell’Ordine dei Medici, uno che certo non ha problemi di consensi. Eppure, lasciato solo dai Partiti e dalla coalizione, fu sconfitto al primo turno.

In entrambi i casi non è stata fatta alcuna riflessione e per come si stanno mettendo le cose adesso, francamente si vedono molte nubi all’orizzonte. Il problema non è rappresentato dai nomi dei possibili candidati a sindaco, ma da un approccio che guarda ai cavilli e non alla sostanza. I Partiti alla sinistra del Pd non vedono di buon occhio le liste civiche, specialmente quelle che provengono da destra. I Socialisti di Gian Franco Schietroma stanno costruendo un’altra coalizione. Mauro Vicano se ne sta sull’Olimpo e non partecipa alla costruzione del fronte che si candida a guidare.

Le rincorse di Luca

Luca fantini

Il segretario provinciale del Pd Luca Fantini è riuscito nel miracolo di portare al tavolo i Cinque Stelle, ma ogni volta è costretto a rincorrere qualcuno. Non si può iniziare alcuna discussione sui candidati a sindaco, sul programma e sulle alleanze se prima non si definisce lo schieramento.

Il fatto è che non c’è molto tempo a disposizione: giugno è davvero vicinissimo. Sarà ancora una volta Francesco De Angelis a prendere l’iniziativa? Non è scontato e comunque bisognerà arrivare ad un punto nel quale decidere con quale alleanza proseguire e chi mettere in campo. Se davvero non ci sono spazi per una mediazione tra le forze di sinistra e le liste civiche, inutile tirarla a lungo. Perché questo comporta soltanto logoramento di posizioni. Tanto vale prendere il toro per le corna e andare avanti con chi se la sente.

A Modo suo, Stefano Pizzutelli lo ha fatto. Però c’è chi non si arrende ed è ancora convinto di riuscire a tenere tutti insieme: Luca Fantini.

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