Pochi dubbi al Nazareno: niente tessera Pd a Fardelli e Falese

A Roma verrà esaminato il ricorso sulle tessere Pd chieste on line da Luca Fardelli e Jole Falese. Che però alle scorse elezioni si sono candidati contro il sindaco indicato dalle Primarie Dem. Gli esperti dicono "Caso che praticamente non presenta dubbi”

Al Nazareno hanno pochi dubbi. Il caso del tesseramento impugnato a Cassino è da manuale: Luca Fardelli e Jole Falese non possono avere la tessera del Partito Democratico. Fonti non ufficiali, dichiarazioni mai rilasciate con virgolette. Ma citazioni precise sì e tante, tutte riferite allo Statuto. Sarà la Commissione di Garanzia ad esprimersi. Ma chi parla è un addetto ai lavori e dice: «Qui non ci sono appigli ai quali attaccarsi, la tessera non può essere rilasciata».

Le tessere impugnate

Luca Fardelli

Il commissario del circolo di Cassino Romeo Fionda ha scritto ad Antonio Oliviero (presidente della Commissione di Garanzia del PD Lazio) ed a Lucia Lisi (presidente della commissione di garanzia del PD di Frosinone). Per conoscenza la missiva è stata inviata anche sulla scrivania del Segretario Regionale Bruno Astorre.

In quella nota, viene impugnato il tesseramento fatto on line dal consigliere comunale in carica Luca Fardelli, eletto nel municipio di Cassino in una lista civica. Che però ha concorso contrapposta a quella schierata dal Partito Democratico. Luca Fardelli sosteneva l’elezione a sindaco di Giuseppe Golini Petrarcone, il centrosinistra invece aveva scelto attraverso le Primarie di candidare Enzo Salera che poi è stato eletto.

Stesso caso per Jole Falese, storica esponente centrista di Cassino e già iscritta in passato al Pd.

Ricorso ufficiale

L’impugnazione delle due iscrizioni fatte on line era stato annunciato dal sindaco Enzo Salera subito dopo che AlessioPorcu.it aveva rivelato come i nomi di fardelli e Falese risultassero negli elenchi dei registrati via internet che chiedevano di essere inseriti nel Circolo di Cassino.

Il ricorso è stato formalizzato ieri. A Cassino hanno aspettato che venisse ufficializzato il dato definitivo delle tessere sottoscritte online: sono 35. Di cui 27 fatte registrando lo stesso numero di telefono. Definirla un’anomalia è un eufemismo. Per questo ora potrebbe aprirsi un problema politico: si va in contrasto con quello che è il codice etico e la carta dei valori del Partito. Nel Pd di Nicola Zingaretti sono vietati i pacchetti di tessere: ad ogni iscrizione deve corrispondere una persona fisica che chiede di aderire al Partito in maniera individuale.

Soprattutto: tra le 35 tessere online ci sono anche quelle del consigliere comunale Luca Fardelli e di Jole Falese, entrambi candidati nelle scorse amministrative nelle file dell’ex sindaco Petrarcone e quindi contro il Pd.

I motivi del ricorso

Enzo Salera. Foto © Roberto Vettese / Teleuniverso

Alla base del ricorso c’è l’evidente contrasto con l’articolo 2 comma 10 dello statuto. Impedisce che la loro iscrizione venga convalidata e che possa essergli materialmente consegnata una tessera.

L’articolo 2 dello Statuto Nazionale del Partito Democratico dispone che

“Gli iscritti che, al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si sono candidati in liste alternative al PD, o comunque non autorizzate dal PD, sono esclusi e non più registrabili, per l’anno in corso e per quello successivo, nell’Anagrafe degli iscritti”.

Spiega il commissario del circolo Romeo Fionda: «Consideriamo imprescindibile e necessario il rispetto e l’applicazione dello Statuto. Pertanto, riteniamo di non rinnovare la tessera al Circolo PD di Cassino agli iscritti che si trovano nelle condizioni dell’articolo sopra citato».

Ma Luca non ci sta

Luca Fardelli sarebbe però intenzionato a dare battaglia. Sostiene che per la sua violazione sarebbe scattata la prescrizione: pertanto chiede di avere la convalida della tessera.

Ora l’ultima parola spetta alla Federazione e agli organi di garanzia anche perchè a Cassino non hanno ben capito a quale prescrizione faccia riferimento il fratello dell’ex consigliere regionale Marino Fardelli.

Il tema della prescrizione in questi giorni è già abbastanza spinoso, lasciamo che venga dibattuto nelle aule parlamentari per le questioni serie. Fardelli si rassegni e rispetti le regole, che per la violazione dello statuto non esiste alcuna prescrizione” replicano per tutta risposta dall’interno del circolo.

Pochi dubbi

Il tesseramento Pd

È la stessa posizione che trapela, in maniera non ufficiale dal Nazareno a Roma. Spiegano che i casi di Luca Fardelli e Jole Falese presentano ben pochi elementi ai quali appigliarsi.

«Ci sono stati casi nei quali candidati iscritti al Pd non si sono schierati in liste civiche che il Partito aveva deciso di sostenere. Addirittura si erano candidati contrapponendosi alla Civica sostenuta dal Pd. Su questi casi c’è una giurisprudenza abbastanza elastica: una cosa è candidarsi in una Civica contro un’altra Civica, cosa diversa è quella avvenuta a Cassino dove ci si è candidati contro il Pd e soprattutto contro il candidato espresso dalla Primarie».

Spulciando tra le decisioni adottate nel passato ci sono anche casi in cui l’indicazione del candidato sindaco non era chiara: «perché espressione di un cartello al quale il Pd aveva aderito. Non è la situazione di Cassino, dove il candidato sindaco Enzo Salera è stato espresso nel pieno e totale rispetto delle regole indicate dallo Stato. E ancora di più: è stato scelto dalle Primarie che sono la nostra massima espressione di democrazia interna».

E la prescrizione invocata da Luca Fardelli? Non sanno nemmeno di cosa stia parlando.