Pofi swing come l’Ohio. Il centrodestra, il terzo mandato ed il giovane in campo

Pofi è il punto di sintesi di un centrodestra in evoluzione. Da lì è partita la sfida al centrosinistra di Antonio Pompeo. Lì si è consumata l'impossibilità di un patto di coalizione. tra FI e FDI. Ora il ritorno alle urne. In attesa della norma sul terzo mandato

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

Quando si vota negli Stati Uniti ci sono degli Stati chiave, quelli che hanno tradizioni Repubblicana o Democratica ed un cambio sarebbe un segnale. O ci sono quelli storicamente indecisi, tipo l’Ohio. Sono detti swing States. In provincia di Frosinone invece c’è Pofi, sorto dove nella preistoria abitavano i primi ominidi ed ancor prima imperversavano lava e lapilli. Quel paesino di 4000 anime è stato invece, negli ultimi cinque anni, la cartina di tornasole del centrodestra. Delusioni, lotte interne e gioie irrefrenabili per quella parte politica, hanno avuto come polo d’attrazione proprio quel Comune.

È qui che l’allora coordinatore di Forza Italia da dieci anni sindaco, Tommaso Ciccone, provò a sconfiggere alle ultime elezioni provinciali Antonio Pompeo. E’ qui che è stata eletta nella penultima consiliatura provinciale Stefania Furtivo, dimostrazione dell’impossibilità d’un patto di coalizione tra Forza Italia e Fratelli d’Italia che la elessero insieme unendo le forze. Ed è sempre attraverso la figura della giovane consigliere comunale, che si è consumato lo scontro fratricida, è proprio il caso di dirlo, nel partito della Meloni alle ultime elezioni per uno scranno in Piazza Gramsci. Possiamo poi aggiungere che Pofi è la città di Paolo Pulciani, già coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia che ha guidato la transizione che oggi vede quel Partito, con al timone Massimo Ruspandini, veleggiare incontrastato nel mare dei movimenti politici in Ciociaria.

Tertium non datur

Tommaso Ciccone

A breve, anche a Pofi, si tornerà alle urne. Sic stantibus rebus, avrebbero detto i nostri avi, Tommaso Ciccone dovrebbe fare un passo di lato. I due mandati consecutivi previsti dalla attuale norma sono esauriti e ad oggi non c’è la possibilità di una terza consiliatura.

Appunto, ad oggi, ma le cose potrebbero cambiare. C’è in ballo l’estensione fino a 5000 abitanti di quella regola che ad oggi permette, ai primi cittadini dei comuni fino a 3000 anime, di farsi un terzo giro con la fascia. Ad oggi nulla di approvato, ma la strada è ben delineata.

Tommaso Ciccone lo sa, lo spera e lo vuole con tutto sé stesso. “Non perché voglio stare attaccato alla poltrona, – ha detto il sindaco uscente – ma perché vorrei essere protagonista dell’inaugurazione di tante opere a cui abbiamo lavorato e che in molti casi sono state frenate dalla pandemia”. Ciccone è convinto che il testo verrà approvato in tempi rapidi e lui potrà essere in corsa.

Lavori in corso

Paolo Pulciani. Foto © AG IchnusaPapers

Abbiamo la Villa Comunale che è la nostra opera omnia, ma anche tante altre che cambieranno il volto del paese sotto il punto di vista urbanistico, sociale e commerciale. Mi dispiacerebbe se dovesse inaugurarle qualcun altro”.

Sul ruolo di Pofi nello scacchiere politico del centrodestra Ciccone non ha dubbi: “Siamo stati bravi a catalizzare l’attenzione, penso a me come coordinatore e sindaco, penso a Paolo Pulciani, penso a Stefania Furtivo che è emersa in maniera straordinaria. La presenza di Pofi si è sentita e non solo ciò è stato motivo di vanto, ma anche di utilità per il paese”.

In questi dieci anni quindi, per Ciccone, Pofi è cresciuta a livello di immagine e a livello amministrativo, senza catalizzare troppe risorse, ma ricevendo il giusto all’interno di un vero e proprio gioco di squadra. “Il rammarico quando si perdono posizioni c’è e non c’è da crogiolarsi – spiega Ciccone – specialmente per Stefania, quando all’interno di un Partito si punta a far cadere l’altro per affermare sé stessi si perde un po’ tutti”. Quello che non accade a Pofi, dove lo stesso Ciccone afferma, che il gioco di squadra è il principio ispiratore:

Ciò che mi fa maggiormente piacere – ha spiegato il Sindaco – è che nella mia amministrazione tutti hanno convenuto che se ci sarà il terzo mandato, sarò io il candidato. Questo mi rende davvero orgoglioso, perché nella mia squadra in tanti potevano ambire a qualcosa in più. Ciò non fa altro che rendermi felice”.

Angelo vuole chiudere il ciclo

Angelo Mattoccia

Chi non ha problemi di mandato è Angelo Mattoccia, finora l’unica certezza della prossima tornata elettorale a Pofi. Classe 1990, Mattoccia si candidò già cinque anni fa e fu il più giovane candidato a sindaco della provincia. Ora ci riprova, civico al 100%, perché ‘chi abbraccia l’amministrazione deve essere al servizio dei cittadini’.

Nessuna implicazione politica per Mattoccia: “Sì, ci riprovo, con la barba più bianca, ma ci sarò ancora”. Forte di cinque anni in Assise, si prepara ora alla spallata. “Reputo la minoranza una delle palestre più formative, forse è brutto dirlo, ma l’opposizione è un’esperienza che auguro a chiunque voglia cimentarsi in politica”. Il 32enne ispiratore del gruppo “SiAmo Pofi”, laureato in Scienze Politiche, forgiatosi nell’associazionismo e perfezionato alla scuola PVBLICA di Anci nella quale era compagno di banco di Luca Di Stefano, non vuole lasciare nulla di intentato.

Abbiamo vigilato, controllato e fornito sempre una controproposta – ha detto Mattoccia ripercorrendo gli ultimi cinque anni – nel periodo più duro della pandemia ci siamo spogliati di ogni idea e ci siamo rimboccati le maniche. Ora però si è chiuso un ciclo”.

Voltare pagina

Angelo Mattoccia

Il ciclo di cui parla Mattoccia è quello di Ciccone. “Io credo che si debba voltare pagina e la prossima pagina da scrivere dovrà essere fatta di coinvolgimento, partendo dai giovani che devono riappropriarsi del proprio paese”.

Il candidato sindaco sa che il momento è particolare, sottolinea come quello che è mancato a Pofi siano state le idee e la capacità di guardare oltre. Un oltre che è già qui: “Dobbiamo valorizzare il paese partendo dalle idee e dalle competenze, dobbiamo capire che non possiamo prescindere dai finanziamenti esterni e che c’è bisogno di sinergie. C’è un tessuto sociale da ricostruire, bisogna stare uniti. Io – conclude Mattoccia – sono qui per questo, sono e siamo a disposizione per la comunità”.

Con Tommaso sempre, ma se non sarà terzo…

Stefania Furtivo, Roberto Caligiore, Riccardo Del Brocco

Ma se proprio non ci fosse il terzo mandato, il centrodestra avrebbe le alternative? Non mancano possibilità. Una delle scelte privilegiate è di certo quella che risponde al nome di Stefania Furtivo. “Qualora il terzo mandato diventasse legge io darò il mio sostegno a Tommaso Ciccone come ho già fatto, in caso contrario sarò a disposizione del gruppo”. Una disponibilità per ‘qualunque cosa possa accadere’ che significa “io ci sono”, anche perché non dipende da alcuno se non dal parlamento.

L’appoggio al sindaco uscente è invece scevro da ogni interpretazione:Con Tommaso tante cose sono state fatte e tante ancora sono da fare, il Covid ci ha frenati, ma ora stiamo iniziando a portare a termine quello che avevamo iniziato”. Ma Stefania Furtivo come ha vissuto quest’inizio di 2022 dopo le elezioni provinciali? “I due anni trascorsi in provincia sono stati due anni importanti, abbiamo lavorato molto bene, ma le partite come si vincono si perdono. E’ un’esperienza che mi ha fatta crescere, mi ha arricchita dal punto di vista politico ed umano”.

Nessun rancore quindi, ma solo un obiettivo: “Come candidata al consiglio o con qualsiasi altro ruolo, – conclude la Furtivo – il mio obiettivo sarà sempre lo stesso del 2017: far diventare sempre di più Pofi il fiore all’occhiello della Ciociaria”.

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