Politi (Lega): «Basta con il fallimento di Raggi, la Lega è pronta a governare Roma»

Foto: © Imagoeconomica, Paolo Cerroni

Il Capogruppo della Lega punta il dito contro l'amministrazione di Virginia Raggi. "Tra le più fallimentari di sempre". Il prossimo candidato sindaco? "La Lega è ampiamente il primo Partito della Coalizione"

Francesco Boezi per Alessioporcu.it

È uno che alle spalle ha una storia di militanza. Proviene da quell’universo politico-culturale che una volta si chiamava Alleanza Nazionale. E che poi, almeno in parte, è traghettato in Fratelli d’Italia. Viene da lì Maurizio Politi. Dall’area dell’ex consigliere provinciale Federico Iadicicco. Quella che più recentemente ha salutato FdI, dopo anni di battaglie fianco a fianco. E riposizionandosi nella Lega. Perché i problemi – come ammette il capogruppo leghista al Comune di Roma nel dialogo con Alessioporcu.it – non sono mai dipesi dai rapporti con il vertice di Fdi.

Forse l’origine della micro scissione è imputabile a certo settarismo per cui alcune realtà romane sono spesso chiamate in causa, ma tant’è. Certo è che quel cambio di casacca qualche effetto, almeno in termini elettorali, lo ha comportato eccome (leggi qui Il dilemma di Giorgia Meloni).

Adesso però non è il tempo delle recriminazioni. Il centrodestra romano è consapevole dell’importanza della partita. Roma, poi, è una piazza buona per le anomalie. Da Luigi Pietroselli a Virginia Raggi, passando per Francesco Rutelli e Giulio Carlo Argan: gli elettori capitolini si sono spesso distinti per esperimenti amministrativi non replicatisi altrove nella stessa maniera e con lo stesso schema.

Oggi Maurizio Politi ricopre l’incarico di capigruppo leghista in Campidoglio, ma la sua comunità ha espresso pure il coordinatore comunale della Lega Salvini Premier. Segno di come Claudio Durigon e Francesco Zicchieri abbiano voluto premiare gli esponenti che, meglio di altri, hanno saputo rappresentare il salvinismo in un posto dove, fino a poco tempo fa, quella formazione politica neppure esisteva.

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Capogruppo Politi, sembra che la Lega, su Roma, abbia deciso di fare davvero sul serio. Molto sembra essere cambiato dopo l’incontro che avete avuto con Matteo Salvini. Come conciliare, però, l’opposizione a Virginia Raggi in Campidoglio con l’alleanza di governo tra il Carroccio e il MoVimento 5 Stelle? 

Oggi Matteo Salvini ha confermato che lanceremo a breve il nostro programma sulla città. Ci stiamo lavorando da mesi con l’intenzione di offrire nuove prospettive di sviluppo a Roma. Dai rifiuti alla mobilità, il M5S ha fallito su tutta linea. Per quanto riguarda il Governo Nazionale, esiste un contratto che il Ministro dell’Interno sta onorando sui punti specifici concordati. Su Roma, invece, siamo di fronte ad una delle amministrazioni, insieme a quella del sindaco Marino, più fallimentari di sempre. La Capitale sta perdendo posizioni su tutto, non può esserci alcuna collaborazione“. 

Pochi giorni fa sono state ufficializzate le nomine per il coordinamento romano. Non è un mistero che la neo coordinatrice Flavia Cerquoni sia espressione del “suo” mondo, del “suo”, che è pure quello dell’ex consigliere provinciale Federico Iadicicco. Quale indirizzo per il futuro della Lega romana? 

Flavia Cerquoni è persona stimata da tutto il Partito romano e laziale. Il suo curriculum parla da solo, e siamo convinti che darà a Roma una ventata di energia e di freschezza. L’intenzione è quella di continuare a costruire un Partito strutturato sul territorio e che sia punto di riferimento per tutti i mondi professionali, imprenditoriali, associazionistici e della società civile della Capitale“. 

I rapporti con Fratelli d’Italia. La vostra area proviene da quel Partito, che sul piano nazionale sembra aver finalmente ingranato, mentre a Roma la storia pare un po’ diversa. Fdi ha subito un piccolo calo elettorale. Vale la pena attendere una frizione tra la Lega ed il Partito guidato da Giorgia Meloni in vista delle comunali su Roma? In Capitale è sempre esistita una certa difficoltà a trovare la quadra nel centrodestra… 

Nessuno difficoltà con Giorgia Meloni, era e rimane un punto di riferimento nella nostra città. I problemi non furono mai con lei. L’auspicio, oltre che la nostra volontà, è di costruire con tutte le forze in campo una grande coalizione che riporti Roma al centro delle dinamiche nazionali e internazionali. Dallo sviluppo imprenditoriale alla spinta sul turismo, costruiremo insieme l’alternativa per la nostra città“. 

Possiamo dire che il prossimo candidato sindaco della coalizione di centrodestra sarà di sicuro un leghista? 

La Lega è ampiamente il primo Partito della coalizione…“. 

Tra le sue ultime battaglie, vale la pena sottolineare quella sul cosiddetto “piano sanpietrini” e quella sulla riforma amministrativa degli asili nido. Ci spiega quali sono le sue perplessità? 

Sono tante le iniziative che abbiamo messo in campo per Roma. Sui sanpietrini si tratta di preservare un tessuto identitario della città su alcune strade. Gli assi viari devono essere sottoposto a manutenzione, non è necessario che gli si cambi forma per manifesta incapacità gestionale. Sui Nidi invece siamo alla farsa che è sfociata in un vero e proprio dramma: famiglie costrette a portare i figli dove indica il Comune, centinaia di educatrici licenziate, strutture educative andate in malora per mancato utilizzo. Uno dei nostri primi atti al governo sarà quello di ripristinare la libertà di scelta educativa. Sui figli decidono le famiglie, non il Comune!“.   

La sensazione è che Roma abbia mantenuto, nel tempo, un privilegio simbolico sul resto delle grandi città italiane, ma che il baricentro economico del Belpaese sia ormai stato spostato nel centro nord, a Milano soprattutto. Della serie: la “bellezza salverà il mondo”, ma il lavoro sembra dirigersi da un’altra parte. Avete una strategia per far ripartire l’economia interna? 

Purtroppo questa è la situazione. Soprattutto negli ultimi anni è andata così. Prima le fibrillazioni nel PD con Marino e poi la chiusura del sindaco Raggi, hanno portato la nostra città a non attrarre più investitori per mancanza di certezza nei processi decisionali. Più che dei centri decisionali, gli ultimi due governi cittadini, sono apparsi come un circo rissoso. Questo ha minato molto la credibilità economica della Capitale. Innanzitutto va riavviata l’economia interna. Dalle imprese più piccole a quelle più grandi, bisogna dare la possibilità di investire e certezza regolamentare sul futuro. Poi va avviato un percorso di rappresentanza che renda Roma credibile sia verso gli investitori italiani sia verso quelli stranieri“. 

Nella Lega, ogni tanto, c’è un po’ di bagarre. Si tratta dei sintomi di un partito che nel centro sud deve ancora strutturarsi in maniera definitiva? 

La Lega ha iniziato il suo percorso di strutturazione reale nel centro sud da poco più di un anno. È normale che spesso ci sia qualche malumore. In via prioritaria oggi siamo soprattutto impegnati a selezionare gli ingressi. Per chi vuole dare un contributo al bene comune c’è sempre posto, per persone che creano solo problemi e sono interessate esclusivamente al loro ruolo un po’ meno“. 

Roma ha spesso votato in modo strano. Oseremmo dire “sperimentale”, rispetto ai trend nazionali. Non crede che il vero pericolo per voi, in caso di elezioni anticipate o comunque quando l’elettorato sarà chiamato ad esprimersi sul sindaco, possa essere rappresentato dal Partito Democratico di Zingaretti, piuttosto che dal MoVimento 5 Stelle? 

Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza, il PD invece sopravvive solo nelle zone centrali. Nel nostro programma che porteremo a breve all’attenzione della città, ci saranno risposte sulla gestione monumentale, sui poteri di Roma Capitale, sullo sviluppo delle attività ricettive ed altro. Su questi aspetti contiamo di mettere in rete le forze della città che ancora guardano con diffidenza a noi, mentre sono attirate dalle false promesse della sinistra. Dalle periferie al centro della città, siamo l’unico partito in grado di dare a Roma uno sviluppo omogeneo nell’interesse di tutti“.

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