Politici o chiacchieroni: a Formia il Consiglio della verità

A Formia il consiglio di venerdì sugli equilibri di bilancio. E' il bivio. Tra chi vuole continuare e chi vuole segnare la capitolazione della giunta Villa. Questione di numeri. Molto dipende dalle mosse di Fazzone

Il conto alla rovescia è iniziato. Si va verso il Consiglio comunale della verità. Quello nel quale si vedranno uomini e caporali, politici e chiacchieroni. Venerdì si vedrà chi vuole continuare la consiliatura civica di Paola Villa e chi vuole staccare la spina. Si conterà chi ha i numeri e chi non li ha. Senza prova di appello.

Nel ciclopico ordine del giorno, il vero passaggio delle Forche Caudine è l’argomento numero 21: la salvaguardia degli equilibri di Bilancio. In pratica: è la voce che se non dovesse essere approvata entro il 30 novembre o al più nella proroga prefettizia dei successivi 20 giorni, significherebbe la capitolazione dell’amministrazione.

Tattica per sfiancare l’assise

Pasquale Di Gabriele, presidente del Consiglio Comunale di Formia

I numeri corrono sulla lama di un coltello.

Un forzato tatticismo al quale si è giunti dopo il parere chiesto dal capogruppo della Lega Antonio Di Rocco al Segretario generale Alessandro Izzi. Il tutto attraverso la mediazione del presidente d’aula Pasquale Di Gabriele.

Stando a quel parere: la delibera sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio s’intende approvata a Formia con la maggioranza dei consiglieri presenti.

Cosa c’è di strano? Non funziona dappertutto così. Nella vicina Gaeta il regolamento di contabilità è più stringente. Cioè l’analogo atto deliberativo passa solo grazie alla maggioranza degli eletti. Ma Cosimino Mitrano da quando è sindaco di Gaeta, dal 2012, non ha avuto problemi di numeri, a differenza della collega formiana.

Collega che da qualche giorno, insieme al fondatore del suo progetto politico, l’assessore al turismo Kristian Franzini, non dorme sonni tranquilli. E ha tante ragioni per essere preoccupata. La sua maggioranza, dopo la fuoriuscita dei consiglieri Giovanni Costa e Antonio Capraro, è scesa a quota 14 componenti. È sul filo.

Quel trio che preoccupa Villa

Il sindaco Paola Villa ed il consigliere Dario Colella

Sono numeri che apparentemente basterebbero ed avanzerebbero per licenziare l’ex assestamento di bilancio.

L’agitazione notturna del sindaco di Formia e del fido assessore Franzini nasce, però, da un altro aspetto di cui entrambi sono a conoscenza da giorni. Quale?

Nella prima convocazione del Consiglio comunale di venerdì la maggioranza non potrà contare sulla presenza dei tre consiglieri di “Ripartiamo con voi”, Dario Colella, Ida Brongo e Lino Martellucci. È la componente che all’inizio di settembre ha ritirato dalla Giunta i due assessori di riferimento (Alessandra Lardo e Lino Forte). Ed ha mantenuto un appoggio esterno alla maggioranza. In pratica: il Gruppo è uscito dalla maggioranza senza passare all’opposizione. Senza che nessuno mettesse mano al fazzoletto per asciugare le proprie lacrime.

Ora, arrivati al bivio, al dentro o fuori: stanno con la maggioranza o passano all’opposizione?

Il gruppo ha deciso una strategia. Che sarebbe? Meglio non partecipare al Consiglio – la stessa cosa che sta facendo da settimane Colella disertando la conferenza dei capigruppo – piuttosto che votare contro o astenersi sulla salvaguardia di bilancio.

Questo perché votare contro significherebbe rimangiarsi il voto sul previsionale di aprile.

La maggioranza, dunque, al momento, è scesa potenzialmente a quota 11 consiglieri. Cioè quanti sono, pari pari, gli esponenti di tutte le minoranze: centrodestra, Pd e i consiglieri Capraro e Costa. Da questo momento il cane comincia a mordersi la coda, politicamente parlando. Il consiglio comunale di Formia per insediarsi in prima convocazione ha bisogno di 13 consiglieri. Consiglieri che la maggioranza, sempre sulla carta, non ha.

Undici pari e… un parere

E allora? E torniamo al parere notificato via Pec dall’avvocato Izzi al capogruppo della Lega.

«In caso di parità la delibera sulla salvaguardia di bilancio non si ritiene né approvata e né respinta. La stessa può essere iscritta nell’ordine di una successiva seduta». Sempre che il voto non avvenga oltre il termine di legge o di altre autorità competenti. Quindi con diffida ad adempiere entro 20 giorni dalla data del 30 novembre da parte del Prefetto di Latina.

Antonio Capraro

Alla luce di questo grado politico molto incerto ed instabile la maggioranza sta verificando in queste ore una prima ipotesi. Ed è ipotesi che ha un obiettivo: limitare al massimo i danni. Come? Facile, non partecipando alla chilometrica seduta del consiglio comunale di venerdì. Dunque facendo venir meno il numero legale e decidendo di sbrogliare questa intricatissima matassa nella seconda convocazione. Chiama fissata alla stessa ora, le 15, ma di lunedì 30 novembre, ultimo giorno utile.

La salvezza? Seconda convocazione

Questo over time potrebbe essere un’ancora di salvataggio per la coalizione civica. In quella circostanza per insediare il Consiglio basterebbe un quorum più basso: nove consiglieri.

Tuttavia la maggioranza, qualora perdurasse il polemico Aventino di Ripartiamo con voi”, deve sperare in qualche strategica assenza nelle file della minoranze. Questo perché quest’ultime non raggiungano la pericolosa e fatidica quota 11.

Eleonora Zangrillo

In queste ore si raccontano di viaggi a Fondi. Viaggi a ché ciambella di salvataggio per il sindaco di Formia possa essere l’assenza di qualcuno dei tre consiglieri comunali di Forza Italia. Sono Eleonora Zangrillo, Tania Forte e Gianluca Taddeo.

Oppure dell’ex consigliere di maggioranza Giovanni Costa. Le loro firme sono state apposte sull’ormai noto documento stilato qualche mese fa nella sala riunioni dell’Hotel Bajamar. Documento che, censurando l’operato dell’amministrazione Villa, auspicava un cambio di rotta. Cioè un’altermativa ed eventualmente un ricorso anticipato alle urne nella prossima primavera. (Leggi qui “Stressiamo Villa in consiglio e spingiamola a mollare”)

In attesa di Fazzone per non far danni

Il gruppo consiliare formiano di Forza Italia attende indicazioni ad horas dal Senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone. È lui a dover mandare il segnale, decidere cosa fare. Perché Formia non è una città isolata, fa parte di uno scacchiere politico provinciale. Quindi il pollice in su o in giù significa pregiudicare o rafforzare l’esistenza di tavoli politici in piedi dalla scorsa settimana sul raggiungimento dell’unità del centrodestra alle prossime amministrative al comune di Latina.

Claudio Fazzone. Foto © Rocco Pettini / Imagoeconomica

Un battitore libero è invece l’ex assessore Dem Giovanni Costa. Assessore che mercoledì sera ha riunito la sua componente, circostanza che ha confermato.

«Abbiamo presente la gravità della situazione. Pertanto con il mio gruppo stiamo cercando di ragionare senza alcuno spirito di rivincita. Altrimenti… Nulla è ancora deciso in pieno. Chiedo scusa se ancora esiste una coscienza ma forse abbiamo sbagliato a… nascere». Così ha concluso Costa che ha detto tutto ed il contrario di tutto.

Ma sul telefonino di Costa stanno arrivando tante telefonate, tra cui quella del sindaco Villa. Sindaco che farebbe ponti d’oro se il suo ex consigliere tornasse nei ranghi e evitare il baratro amministrativo.

Costa col bianchetto: un sogno

Ma Costa cancellerebbe la sua firma sul documento del Bajamar? Oppure si accontenterebbe se venissero accolte due sue vecchie richieste? Richieste del tipo azzeramento totale della Giunta e varo di un nuovo esecutivo con l’apporto di qualche responsabile?

Le minoranze partitiche chiedono che partecipi al consiglio comunale. Lo faccia utilizzando pc, computer e tablet secondo quando preveda la normativa.

Giovanni Costa

La Lega ha fatto sapere che ci sarà e voterà contro l’assestamento. Questo dopo aver preso atto di un “gravissimo tradimento” operato dall’amministrazione comunale durante la prima fase dell’epidemia.

Subito dopo la conclusione del primo lockdown, tra la primavera e l’estate 2020, la Giunta Villa ha utilizzato fondi. Lo ha fatto attraverso mirate variazioni di bilancio. Fondi che, destinati nel bilancio di previsione a sostenere tante famiglie e attività economiche messe in ginocchio dal Covid 19, sono stati spesi per ben altre iniziative. Molte – per l’opposizione – sono di dubbio interesse e importanza sociale ed economica.

La Lega, i fondi e il “no” in aula

Di 600mila euro individuati nel bilancio di previsione e destinati a costituire il fondo denominato “Post Fata risorgo”, quasi 200mila sono stati utilizzati dall’attivo assessore al turismo Kristian Franzini. Per cosa? Per l’organizzazione di «eventi culturali». Cioè il Festival del teatro classico, per sostenere «spese per marketing territoriali», per manifestazioni varie di promozione turistica e per lo svolgimento di «piazze temporanee».

I consiglieri del carroccio Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli l’hanno messo a verbale. Lo hanno fatto dopo il report che, contenente le variazioni di bilancio operate nel 2020, è stato vidimato personalmente dal dirigente dell’area finanziaria del comune Daniele Rossi.

Claudio Marciano, consigliere comunale Pd di Formia

Insomma sostengono che è stato utilizzato diversamente un fondo «che sarebbe dovuto servire ad aiutare imprese e attività economiche in piena crisi economica. E’ un chiaro segnale da parte di chi è ormai slegato dalla città, arroccato nel palazzo. E non si interessa di tutte le difficoltà sotto gli occhi di tutti. Questo atteggiamento ha portato ad un veloce declino ed isolamento politico, istituzionale ed economico. Declino di quella che era una delle città principali della provincia. Questo significa aver tradito la fiducia dei cittadini formiani. Coloro che voteranno questa deliberà saranno considerati complici».

Anche per il Pd sarà un “no”

Anche il Pd ha deciso di non fuggire. Il capogruppo Dem Claudio Marciano ha detto che si collegherà puntualmente da Torino. Lo farà per stigmatizzare come l’unità invocata lo scorso aprile dal sindaco di Formia sia finita sotto i piedi.

«Ad esclusione delle risorse stanziate da Governo e Regione a sostegno delle famiglie in difficoltà, il contributo del Comune è stato completamente inefficace. Anzi, le risorse stanziate per aiutare famiglie e imprese nel fondo Covid, sono state dirottate su tutt’altro».

Poi la chiosa: «La giunta ha disatteso l’indirizzo del Consiglio comunale. Ha tradito la fiducia e il senso di responsabilità delle opposizioni. Opposizioni che, pur con forte difficoltà, avevano deciso di dare una mano e non essere ostili».

Errare è umano, perseverare comincia ad essere diabolico…

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright