Polvere di 5 Stelle per truccare le elezioni

Scontro in uno dei MeetUp del Movimento 5 Stelle a Ferentino. Tutto accade durante la riunione per decidere la linea da tenere alle Comunali. Nasce il sospetto di un tentativo d'infiltrazione.

Polvere di Cinque Stelle per ‘truccare’ le elezioni comunali di Ferentino. Il sospetto nasce al termine della tumultuosa riunione tenuta venerdì sera dal MeetUp cittadino del M5S. O meglio: di uno dei due ‘circoli’: perché a Ferentino sono due i gruppi di sostenitori del MoVimento e ciascuno indipendente dall’altro.

Scopo della riunione: le elezioni comunali.  Per rispondere ad una serie di quesiti politici. Scendiamo in campo con una nostra lista? Chiediamo appoggio all’altro MeetUp e ne schieriamo una unitaria? Cosa pensiamo del quadro politico cittadino? È stato efficace il centrosinistra guidato da Antonio Pompeo in questi cinque anni?  Il fatto che sia anche Presidente della Provincia ed abbia un ruolo nazionale nell’Unione delle Province ci è stato utile?

Un balzo in avanti nel tempo. Al momento in cui finisce la riunione. Giovanni Picchi è uno dei grillini più attivi nel MeetUp. Al termine del dibattito imbraccia lo smartphone e annuncia:

Da oggi sono ufficialmente fuori dal MeetUp 5 Stelle Ferentino, non per essere contro a determinate scelte, visto che sono stato addirittura accusato di essere il responsabile del fatto che il MeetUp non è cresciuto.

 

È rottura interna. Giovanni Picchi annuncia che sosterrà il M5S sugli scenari nazionali ma di ritenere che la politica non faccia per lui.

 

Un balzo indietro nel tempo. All’inizio della riunione. Gli attivisti esaminano la situazione politica nazionale e locale, stabiliscono che è il caso di presentare una lista M5S alle Comunali; viene riferito di avere invitato l’altro MeetUp ma non essendosi presentato è chiara la situazione. Che fare? Chi è disposto a candidarsi?

Il dibattito si accende proprio su questo punto. Non è chiaro chi ed in che modo ma qualcuno ipotizza la possibilità di infiltrare una delle liste civiche che in questo periodo si stanno preparando ad affrontare il sindaco uscente Antonio Pompeo (centrosinistra) e l’avvocato Franco Collalti schierato dal centrodestra seppure tra alcuni distinguo (leggi qui Il candidato a sindaco c’è, la spaccatura è servita).

Insomma: appoggiare o l’ex assessore Maurizio Berretta, consigliere di opposizione (Coalizione Civica per Ferentino),  o il giovane imprenditore Giuseppe Virgili (Città Nuova). Infiltrarle mettendo tre candidati da portare ‘a martello’ in modo da contarsi e spingere il candidato. Ponendo però una condizione: il candidato sindaco deve aderire al M5S e diventare in qualche modo il candidato ufficiale del MoVimento.

Il dibattito si sarebbe acceso proprio su questi punto. Qualcuno è arrivato ad ipotizzare che dietro a questa ipotesi ci sia proprio uno dei candidati a sindaco: che abbia ispirato la spaccatura nel fronte grillino e la nascita del secondo MeetUp proprio per poterne prendere poi l’appoggio (e magari il simbolo) durante le elezioni.

 

Fantapolitica? Per niente. A Latina ed in altre città chiamate alle urne un paio di anni fa sono accadute operazioni simili. Tanto che alla Casaleggio hanno un sistema che fa partire un alert agli amministratori: segnalando quando nascono troppi meetUp in una stessa zona, se ci sono troppi attivisti che non risiedono in quel comune (ai tempi della Dc si chiamavano ‘truppe cammellate‘), se c’è una situazione di conflitto politico.

 

L’alert sulla situazione di Ferentino è partito? La risposta non ufficiale è “Non esiste un gruppo del Movimento 5 Stelle a Ferentino“.

Traduzione: nessuno può parlare a nome del Movimento 5 Stelle in città, non esiste un portavoce, si tratta di cittadini attivisti e simpatizzanti che sono ben accetti. E se qualcuno di loro vuole provare a fare una lista per le Comunali? Per sperare di avere il simbolo bisogna inviare la richiesta, sentire il parere del portavoce provinciale (la figura di riferimento è l’onorevole Luca Frusone), esaminare i certificati penali e dei carichi pendenti di ciascun candidato, valutare il quadro politico. E se anche i certificati sono tutti in regola? Significa nulla: a Latina sono state bocciate due richieste presentate da altrettanti MeetUp ed il M5S ha preferito non schierare il simbolo piuttosto che rischiare di trovarsi in una situazione meno che chiara.

L’ipotesi di appoggiare una lista civica già esistente? “Buonasera“. Clic.

Il Movimento Cinque Stelle non consentirà che qualcuno usi il suo simbolo per tentare di agganciare il ballottaggio. E giocarsi la partita per le Comunali ai tempi supplementari.

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