Polvere di Cinque Stelle: a Cassino è scontro frontale

Rottura ufficiale nel Movimento 5 Stelle a Cassino. Attivisti esclusi da una chat dall'onorevole Segneri: “perché stiamo con Di Battista”. Ironia sull'onorevole Fontana. Ora una nuova chat

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Polvere di Cinque Stelle nel Movimento di Cassino. Non che sia una novità: i grillini, all’ombra dell’Abbazia, non sono mai riusciti ad esprimere un consigliere comunale. Neanche alle elezioni del 2016: l’anno in cui Virginia Raggi trionfava a Roma e Chiara Appendino a Torino. A Cassino, il simbolo del M5S prendeva addirittura meno voti rispetto al candidato sindaco: per Giuseppe Marrocco ben 1.815 voti mentre per la lista solo 1.044 a dimostrazione del fatto che il simbolo non è mai stato un plus valore.

L’unico successo che ad oggi può registrare in città il MoVimento è quello del 4 marzo 2018: Mario Abbruzzese viene travolto dalla candidata grillina alla Camera Ilaria Fontana che entra al suo posto a Montecitorio. Ma mentre i tappi di spumante ancora erano in aria, l’analisi del voto rivelava con chiarezza una cosa: determinanti per l’elezione della candidata Cinque Stelle erano stati i voti del Pd e del centrosinistra, riversati in massa su Fontana per fare in modo che non venisse eletto Mario Abbruzzese. (Leggi qui La grande sconfitta di Mario Abbruzzese).

Poco avvezzi alle analisi dei flussi elettorali, i grillini pensavano di trovarsi davanti all’inizio di una nuova era a 5 Stelle a Cassino. Paradossalmente è stato il colpo di grazia.

Chi l’ha vista?

Ilaria Fontana (Foto: Alessia Mastropietro / Imagoeconomica)

Il rapporto tra la deputata eletta ed i militanti si è andato raffreddando sempre di più, anche per via del fatto che la Fontana non è stata molto presente sul territorio e le iniziative che avevano contraddistinto il meetup locale sono andate via via scemando.

Quando alle scorse comunali di giugno è stata individuata la candidatura dell’avvocato Giuseppe Martini, non tutti hanno supportato la sua corsa. Risultato: ancora una volta il M5S è fuori dal Comune. E ora l’opposizione extraconsiliare è meno incisiva.

Rottura ufficiale

Enrica Segneri

Nei giorni scorsi è arrivata la rottura ufficiale. La deputata Enrica Segneri ha eliminato dalla chat del M5S alcuni attivisti di Cassino. La loro colpa? Aver sposato le tesi di Alessandro Di Battista.

Lo scorso 27 ottobre il referente del gruppo M5S di Cassino Ori Sambucci ha infatti riferito: “Il programma dell’agenda politica 2020/2030 è stato discusso e condiviso in riunione direttamente con Alessandro Di Battista che ha dato la sua disponibilità ad interagire con noi sin dalla prima iniziativa pianificata con lui e con gli esperti per sviluppare tavoli di lavoro specifici”.

Morale della favola, dopo qualche giorni, i fedeli alla linea di Di Battista, sono stati espulsi dalla chat del Movimento.

In linea con Dibba

Lio Sambucci

E dopo la “scomunica” Sambucci precisa: “Ad Enrica Segneri evidentemente non ha fatto piacere che abbiamo espresso pieno apprezzamento alle ultime dichiarazioni e all’agenda politica di Alessandro Di Battista. Non avrà avuto piacere che esprimessimo pieno apprezzamento anche all’appello di Davide Casaleggio, rivolto a recuperare i valori ed i principi fondanti che probabilmente Lei, come altri al governo, hanno in parte dimenticato”.

Il sospetto è che a dare fastidio sia stato un altro elemento. “Non avrà avuto piacere del fatto che, il cofondatore del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista abbia deciso di partecipare alla nostra ultima riunione, fornendo chiarimenti a noi e ad alcuni referenti dei gruppi territoriali della Ciociaria, oltre a darci piena disponibilità ad interagire personalmente già a partire dal prossimo tavolo di lavoro pianificato con gli esperti in materia di Big Data”.

Seguono una serie di giudizi sulla capacità politica della parlamentare e sul suo senso democratico. Quindi, l’annuncio di essere stati “esclusi da una chat perché sosteniamo le tesi di Di Battista e di Casaleggio. Non è un comportamento che si addice ad un portavoce”.

Neanche il referendum

La raccolta delle firme per il Referendum

Neanche la vittoria del Sì al Referendum Costituzionale è servito a riportare un po’ di serenità in casa M5S. Ma l’avvocato Giuseppe Martini e il leader del gruppo sul territorio non intendono molare. Anzi, rilanciano.

Argomenta il referente Ori Sambucci: “Negli ultimi giorni stiamo vivendo momenti di riflessione molto importanti per il futuro del Movimento 5 Stelle. Si stanno evidenziando sempre di più opinioni diverse in particolare sul rispetto dei principi fondanti e sulle regole che hanno creato la nostra identità”.

Così è stato deciso di dare vita ad una nuova chat, dal titolo “Noi e Ale non molliamo!”.

Se non è scissione, le premesse ci sono tutte.