Polveriera Lega: Fagiolo incendia il Partito

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Scintille tra i dirigenti della Lega per le dichiarazioni fatte dal dirigente di Frosinone. Interviene Francesca Gerardi. Cancellati alcuni dirigenti. Scontri a Civitavecchia e Ciampino dove Durigon e Zicchieri tentano di ricucire. Fallisce la mediazione Rufa a Nettuno: tre se ne vanno. In Ciociaria salta anche il convegno di Fiuggi dopo quello a Sora

È la fine del capoverso ad avere scatenato la reazione. Le ultime righe, quelle messe in coda: lì dove si pensa che solo in pochi arrivino a leggere. E proprio per questo i più esperti ci piazzano la notizia. Le ultime righe dell’articolo pubblicato nell’edizione di ieri di Ciociaria Oggi hanno incendiato le polveri all’interno del Coordinamento Provinciale della Lega. Con una discussione animata, l’avvio di un repulisti, la cancellazione di utenti dal gruppo.

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Ad innescare la discussione sono state le dichiarazioni del consigliere comunale di Frosinone Domenico Fagiolo. Figura di rilievo nel Carroccio provinciale, già numero 2 del Partito: intervistato da Corrado Trento ha ribadito la posizione del Gruppo all’interno della maggioranza di centrodestra che governa Frosinone.

Alla fine, nell’ultimo capoverso Domenico Fagiolo ha detto

«Il nostro punto di riferimento sul territorio è l’onorevole Francesca Gerardi, coordinatore provinciale del Partito. In toto. Con lei c’è un feeling politico eccezionale. E abbiamo un gruppo motivato e forte. Del gruppo fanno parte anche, tra gli altri, Enrico Cedrone, Sara Bruni, Carlo Gagliardi, Rossella Testa (tutti di Frosinone), Roberto Addesse (Alatri), Maurizio Berretta (Ferentino), Massimiliano Buttarazzi (Monte San Giovanni Campano), Lucio Di Rienzo, Marco Di Ruzza (Fontana Liri), Mario Sulpizio (Campoli Appennino), Franco Evangelista, Paola Carnevale (Cassino), Marco Frabotta (Pofi), Lucio Ferri (Posta Fibreno). E tanti altri. Un gruppo forte. Sul territorio la Lega è molto presente».

Apriti cielo. E gli altri? Quelli che non sono stati citati? Non sono motivati? Non fanno parte del primo cerchio?

Qualcuno lo ha chiesto con chiarezza nella chat interna dei dirigenti leghisti provinciali. È la dirigente provinciale Lara Capitanio a porre la domanda in maniera diretta ed asciutta: “Perché non ci sono gli altri nomi?”. Si associa un altro dirigente, Giancarlo Lorini e poi anche altri: “Perché sono stato escluso?” e “Gradirei sapere cosa sta succedendo, escluso o non”.

Interviene subito a spegnere i focolai il senatore Gianfranco Rufa. Spiega che è stata sicuramente una questione di lunghezza dell’articolo ad imporre un taglio ai nomi. Ricorda che non è certo la citazione su un quotidiano a fare lo spessore di un dirigente politico. E cerca di serrare i ranghi ricordando che “La Lega è fatta da tutti noi”.

Francesca Gerardi

Ma agli esclusi non basta la chiave di lettura diplomatica portata dal senatore. E spiegano perché. Ricordano che loro erano nella Lega quando in provincia di Frosinone aveva percentuali da prefiso telefonico. C’è chi evidenzia “Noi non siamo tanti altri, siamo quelli che hanno preso la Lega al 4% ed hanno lavorato fino a portarla dove è oggi, senza pretendere nulla, né reclamare una candidatura. Abbiamo contribuito all’elezione di tre parlamentari. Noi non siamo tanti altri. Noi siamo quelli ai quali si deve rispetto e considerazione allo stesso modo degli altri”.

Il dibattito prende quota e si infiamma. Al punto da suscitare l’intervento del Coordinatore Provinciale Francesca Gerardi. Che cerca di ripristinare l’ordine. Dicendo di non comprendere il motivo di tanta agitazione. Perché l’articolo faceva riferimento ad una realtà nel nord della provincia. Spiega che Mimmo Fagiolo non ha voluto dividere i dirigenti della Lega tra quelli di prima fascia e quelli di seconda. Semplicemente ha citato quelli geograficamente più vicini a Frosinone.

E poi un richiamo: “Questa chat non è stata creata per sfogarsi ma per le comunicazioni di servizio”.

È il fiammifero acceso. L’aria si incendia. Al punto che l’onorevole è costretta a dire “Se avevi qualcosa da obiettare potevi chiamare i diretti interessati o la sottoscritta. Questo è un Partito e ci sono equilibri da rispettare. Queste scenate di gelosia non sono ammesse”. Bolla il tutto come un’uscita infelice. E cancella dalla chat alcuni nomi non più attuali.

Tensione generale

Il clima di tensione non riguarda solo il coordinamento di Frosinone. Lo dimostra il fatto che proprio il senatore Gianfranco Rufa è stato inviato come commissario della Lega a Nettuno. Alle scorse elezioni comunali la Lega ha eletto 8 consiglieri, in giunta esprime ben 4 assessori: ma subito dopo il voto è iniziato uno scontro di potere interno. Così intenso da richiedere la nomina di un commissario che conciliasse le varie posizioni.

Claudio Durigon con il senatore Gianfranco Rufa Foto © Stefano Carofei / Imagoeconomica

Ma nonostante la buona volontà, la missione di Gianfranco Rufa è stata un fallimento: tre dei consiglieri leghisti (1.600 voti in tutto) hanno annunciato la loro autosospensione dal Partito.

A Civitavecchia sono dovuti intervenire i due massimi esponenti regionali della Lega per ricomporre la lacerazione. Claudio Durigon e Francesco Zicchieri sono riusciti a ricostruire una linea di dialogo con i tre consiglieri usciti dal Partito e transitati nel Misto.

Nemmeno il tempo di spegnere un incendio che ora devono fronteggiarne un altro: a Ciampino due Consiglieri comunali hanno annunciato la decisione di uscire dalla Lega e passare al Misto.

Stop ai convegni

Frosinone insomma non è una mosca bianca. Ma anche in Ciociaria la situazione si sta facendo seria. La Lega è stata costretta ad annullare l’appuntamento che aveva programmato su Sora: rischiava di spaccare il Partito e determinare l’uscita dell’area che fa rimerimento a Luca Di Stefano, contrapposta al nuovo entrato Pasquale Ciacciarelli (consigliere regionale del Lazio) che in città può contare su ben tre consiglieri.

Una situazione simile si stava generando a Fiuggi. Ci ha pensato Claudio Durigon ad evitare che anche lì si accendessero fuochi: consigliando in queste ore un rinvio del convegno che la Lega stava organizzando in città.

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