Polveriera Pd, Lucarelli rompe sul candidato

Stefano Lucarelli non rinnova la tessera del Pd. Dopo il faccia a faccia chiesto dal segretario provinciale Luca Fantini si attende il confronto con Maria Paola D’Orazio. Ma i margini per una ricucitura sono stretti. Nel Partito non c'è ancora una visione unitaria in vista delle Amministrative di ottobre

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Tutto come da copione: come ormai accade da anni a Sora. Si tenta la coalizione di centrosinistra e stavolta con l’aggiunta del Movimento 5 Stelle, per le prossime elezioni comunali. Però quando si comincia a parlare di candidato sindaco non è soltanto la coalizione a sfaldarsi: è addirittura lo stesso Partito Democratico ad andare in frantumi. Facendo tornare a galla tutte le contraddizioni che avevano portato alle dimissioni del segretario cittadino Enzo Petricca. (Leggi qui Troppi cani sciolti. Si dimette il segretario del Pd e qui Pd, ecco i sub commissari: il capolavoro di Fantini).

L’ex assessore Dem allo Sport della Giunta De Donatis Stefano Lucarelli fino a qualche giorno fa aveva dato la disponibilità a candidarsi a sindaco: ora non rinnova la tessera del Pd. E valuta la possibilità di scendere in campo sostenuto da una coalizione civica di sinistra. Con lui si era resa disponibile anche la capogruppo Maria Paola D’Orazio: al momento resta solo lei. Il Movimento 5 Stelle, invece, riapre il dialogo a trecentosessanta gradi, anche se dopo le vicende di Roma sarà molto più probabile che anche a Sora saltino i tentativi di dialogo con i Dem.

La via d’uscita, o lo sfacelo totale, potrebbero registrarsi già domani sera perché è stata fissata una riunione a partire dalle 21:30 in videoconferenza: all’ordine del giorno le liste e le candidature.

Il faccia a faccia Lucarelli – D’Orazio

Luca Fantini

Era stato il segretario provinciale Dem Luca Fantini a chiedere un incontro chiarificatore a Stefano Lucarelli. Il motivo? Lo aveva creato lo stesso Lucarelli non rinnovando la propria tessera al Pd entro la scadenza del 30 aprile.

I due si sono incontrati venerdì scorso a Frosinone. Clima teso, toni al limite della cordialità. Un retroscena aiuta a capire quanto sia stato repentino il crollo della candidatura di Zingaretti a sindaco di Roma. Venerdì Fantini manifestava certezza su un imminente accordo a livello nazionale con il Movimento 5 Stelle che avrebbe permesso di vincere ovunque. I fatti dicono che domenica a Roma è accaduto ben altro: Giuseppe Conte ha dimostrato di non governare il Partito, Virginia Raggi ha dimostrato di poter fare come vuole, Roberta Lombardi e Valentina Corrado hanno dimostrato che l’accordo in Regione Lazio è servito a nulla, almeno al Pd.

Riportando gli orologi a venerdì. Al termine del confronto le parole perentorie di Fantini, per riportare ordine in una sezione come quella di Sora dove la tensione rischia di superare la soglia di sicurezza. Per raffreddare gli animi il Segretario ha garantito: “Quello che accadrà a Sora non lo deciderai né tu né Maria Paola D’Orazio. Lo deciderà il Partito”. Quindi prima dei saluti la decisione: un confronto tra Lucarelli e D’Orazio per tentare di ricucire lo strappo.

Ma non è chiaro se debba avvenire o meno alla presenza di Fantini. Una ricucitura che appare molto improbabile. Visto che Lucarelli continua a dirsi pronto alle Primarie mentre la capogruppo consiliare Dem non si esprime. Si tratterebbe di primarie di coalizione e il timore di Maria Paola D’Orazio è che vi possa partecipare anche Ernesto Tersigni. E vincerle. Ma lei dà un’altra spiegazione. Logica. “Alle primarie ho già partecipato due volte e con ottimi risultati. Il problema è un altro e riguarda la pandemia da Covid-19. Fra un mese non saremo comunque fuori dall’emergenza e dovremmo avere il buon senso di non mettere a rischio la salute delle persone facendole andare a votare. Sarebbe più saggio trovare una soluzione politica“.

Lucarelli niente tessera

Maria Paola D’Orazio

L’ex assessore aspirante candidato sindaco di Sora però non è andato via. Non prima di avere motivato il mancato rinnovo della sua tessera del Pd. Ruota tutto attorno alla “mancanza di comunicazione fra referenti provinciali, commissario e sub commissario e iscritti. Come se tutto fosse già deciso e si cercasse soltanto di prendere tempo e arrivare all’ultimo secondo per imporre la candidatura Dem di Maria Paola D’Orazio”.

Alle 19:25, al termine dell’incontro con Luca Fantini, l’ex assessore Lucarelli invia questo messaggio sul gruppo WhatsApp iscritti Pd di Sora:

“Buon pomeriggio, non avendo rinnovato la mia tessera Pd mi sembra corretto lasciare questo gruppo WhatsApp essendo lo stesso prettamente politico e, quindi, di contenuti riservati. A tutti Voi un grosso in bocca al lupo per il prosieguo”.

Non è chiaro se si tratti di un addio. Di sicuro non è un arrivederci. Per il diretto interessato sarebbe soltanto “un atto di correttezza” visto che al momento tutto è in stand by, in attesa di capire le prossime mosse dei vertici del Pd. E comunque su quel gruppo pare non scrivesse più nessuno da giorni. Il sospetto è che nel frattempo ne sia nato un altro.

Subito l’approccio con De Donatis

Adamo Pantano e Roberto De Donatis

Si sono visti circa una settimana fa. “E comunque almeno due o tre giorni prima dell’incontro con Fantini a Frosinone” spiega una fonte interna al Pd, a significare che “Lucarelli aveva già programmato tutto. Anche il piano B, nel caso in cui non fosse toccata a lui la candidatura a sindaco in capo ai Dem”.

Ma c’è un’altra versione, secondo cui Lucarelli avrebbe partecipato a un incontro con il sindaco di Sora Roberto De Donatis soltanto per accompagnare Gaetano Ambrosiano, il segretario provinciale di Articolo 1 – Leu. Si parla di un “incontro informale, per mettere il sindaco al corrente della nascita di questa nuova realtà, fare il punto sul quadro politico attuale e conoscere il punto di vista del primo cittadino rispetto alla situazione politica generale”.

Ma è evidente che hanno lasciato intendere altro Ambrosiano e Lucarelli. Altrimenti non si spiega come mai il sindaco non ha esitato a sottolineare che è “pronto a ricandidarsi con due liste. E che non ha “ancora iniziato la campagna elettorale”. C’è infatti chi sostiene che la visita era invece dovuta al tentativo di portare il sindaco uscente verso il sostegno a una candidatura di Lucarelli. Ipotesi seccamente smentita.    

La teoria del complotto

“Se anche ci ripensasse non è scontato che venga accolto a braccia aperte”. Questo si mormora. L’accusa sembra essere chiara: Lucarelli ha fatto il doppio gioco. La dimostrazione secondo quanto sostiene una fonte Dem starebbe anche in una vignetta con cui Rifondazione comunista attacca Maria Paola D’Orazio e il Pd. Ma questo stride con l’apertura di credito che Lucarelli ha tentato nell’incontro con De Donatis. A meno che non usi il metodo del bastone e della carota.

Il manifesto

Altro discorso vale per il rapporto che lega Articolo 1 – Leu all’ex assessore. Parte del gruppo che Lucarelli aveva nei Dem è già confluito in Art 1. E Azione di carlo Calenda già mesi addietro aveva fatto il nome di Lucarelli come candidato sindaco.   

Per il momento stanno tutti alla finestra in una situazione di calma apparente. Si attende di capire quali saranno le prossime mosse del Partito democratico. Altrimenti Lucarelli e gli altri si guarderanno intorno perché “le tavole già apparecchiate non vanno bene, soprattutto se apparecchiate di nascosto”.

Lucarelli allude alla candidatura di Maria Paola D’Orazio decisa a tavolino, che avrebbe generato l’inerzia dei vertici Pd con l’obiettivo di prendere tempo fino al 25 maggio, data in cui scadono i termini per presentare i nomi dei candidati alle primarie in tutti i Comuni ove sia necessario.

Intanto la voce che corre è che a questo punto l’unico nome spendibile per il Pd in un eventuale tavolo di centrosinistra (qualora ce ne sarà mai uno) sarà proprio quello di Maria Paola D’Orazio. Dando anche per scontato che la rottura con il gruppo di Lucarelli è definitiva.