Le spese di Renata: shopping e hotel a carico del sindacato

ILARIA SACCHETTONI per IL CORRIERE DELLA SERA

Pranzi, hotel, abbigliamento e gioielli per circa 22mila euro ciascuno. Renata Polverini e Stefano Cetica, ex segretari generali dell’Ugl, sono indagati per appropriazione indebita nei confronti del sindacato nel quale tuttora rivestono incarichi.

L’inchiesta è quella del pubblico ministero Stefano Pesci, la stessa che aveva coinvolto Giovanni Centrella, brevemente a sua volta segretario, prima che l’avviso di garanzia lo travolgesse costringendolo alle dimissioni nel 2014 (quando venne fuori che non solo lo shopping ma perfino la spesa al supermercato finiva in conto ai tesserati).

L’accusa poggia anche sulle dichiarazioni rese dall’allora responsabile dell’amministrazione, Irene Della Valle, che aveva illustrato agli investigatori il meccanismo delle carte prepagate, iniziato dallo stesso Centrella.

La funzionaria fa risalire il tutto in epoca successiva alla caduta della giunta Polverini quando lo scandalo di Franco Fiorito, «er Batman» di Anagni, precipitò la maggioranza di centrodestra del Lazio in una crisi clamorosa: «Non ricordo esattamente quando — fa mettere a verbale la Della Valle — ma più o meno dopo la caduta del Consiglio regionale del Lazio presieduto dalla signora Renata Polverini, il segretario generale Giovanni Centrella mi disse personalmente di richiedere una carta prepagata che sarebbe stata consegnata all’onorevole Renata Polverini senza fornirmi specificazioni al riguardo».

Comincia così in casa Ugl, la girandola di estratti conto e la guerra di rappresentanza interna (combattuta anche in sede di tribunale civile) fra dirigenti. Come la Polverini, anche Cetica avrebbe beneficiato del trattamento.

Il risultato, allegato all’avviso di conclusione indagini della procura, è in una serie di estratti conto poco inerenti all’esercizio dell’attività sindacale. Acquisti vari che, nel caso di Cetica, per esempio, includono i 600 euro spesi in abbigliamento da Davide Cenci e gli 895 da Gucci. I 504 euro finiti nelle casse di Fendi, i 416 impiegati per un paio di mocassini Tod’s e i 435euro di acquisti da Church.

Lo shopping più estraneo alle finalità politiche insomma come si ricava anche dalle note spese della Polverini che fra Victoria’s Secret, Fossil e Banana Repubblic avrebbe dilapidato una piccola fortuna.

Così si legge nelle carte della procura: «Non si riviene invece in nessuno dei due estratti conto (quello di Cetica e l’altro della Polverini, ndr) il pagamento di voli aerei ovvero di biglietti ferroviari che, in ipotesi, avrebbero potuto avere una qualche pertinenza rispetto agli eventi sindacali da parte degli ex segretari generali, Polverini e Stefano Cetica. In tal senso l’analisi dell’estratto conto delle carte sembra integralmente riferibile a spese di natura privata e non riconducibili agli interessi istituzionali del sindacato».

Sia Cetica che Polverini hanno 20 giorni per farsi ascoltare o inviare una memoria difensiva ai magistrati, mentre il loro ex collega, Centrella, assistito dall’avvocato Irma Conti, ha scelto il patteggiamento.

 
****
Nel pomeriggio, Renata Polverini ha smentito di essere indagata. Lo ha fatto con una dichiarazione rilasciata alle agenzie di stampa. “In merito all’articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera – Roma smentisco quanto attribuitomi, oltre alla mia estraneità verso i fatti oggetto di indagine. Ribadisco la piena fiducia nella magistratura che saprà accertare le responsabilità”.

§