Antonio Pompeo: «Convocazione degli Stati Generali subito dopo Pasqua»


di Antonio POMPEO
Presidente della
Provincia di Frosinone

 

 

Gentile direttore,

da sempre ritengo condizione essenziale per lo sviluppo di un territorio il confronto e il dialogo costante tra istituzioni, forze produttive e sindacali.

Per questo non posso che accogliere positivamente la proposta del presidente di ConfimpreseItalia Guido D’Amico, lanciata sul blog Alessioporcu.it per discutere delle prospettive di futuro della nostra Provincia facendo emergere progetti e contenuti concreti.

La Provincia, come punto di riferimento del territorio, si farà carico a stretto giro di convocare questa assemblea territoriale da tenersi subito dopo le festività pasquali.

In tema di sviluppo, la Provincia di Frosinone, pur non avendo delega effettiva in materia, non si è mai sottratta ed ha sempre svolto una parte attiva fondamentale.

Non dimentichiamo infatti, che al momento esistono due importanti opportunità: l’Area di crisi complessa per il sistema lavoro Frosinone-Anagni e l’Area di crisi non complessa per il Sorano e il Cassinate. Due strumenti nati grazie al lavoro fatto dal Consiglio provinciale e che dovrebbero essere al centro del dibattito e della progettualità dell’assemblea stessa.

Ritengo poi che vadano coinvolti e resi protagonisti anche tutti i sindaci della provincia, avendo sempre sostenuto che proprio le amministrazioni locali costituiscano la vera e propria antenna dei bisogni del territorio.

A livello operativo poi, al fine di rendere più concreta l’iniziativa, sono convinto che occorra concentrarsi su precisi obiettivi, soprattutto concretizzabili. Per questo sarebbe opportuno arrivare all’incontro già con alcune proposte.

Come Provincia di Frosinone ne indico tre già da adesso.

La prima: l’Ente che presiedo ha come delega quella dell’ambiente, fondamentale non solo per il controllo del territorio, ma anche per permetterne lo sviluppo. Al momento, tenendo conto del contesto normativo che interessa le Province, abbiamo difficoltà a gestirla in termini di professionalità. Gli Stati Generali potrebbero chiarire e mettere nero su bianco una proposta reale per superare quello che potrebbe diventare in futuro un vero e proprio freno alla crescita, attraverso l’intervento della Regione.

In secondo luogo, sviluppo, produzione, dunque occupazione e consumi, presuppongono infrastrutture. Non solamente quelle faraoniche, che necessitano di tempi lunghi per progettazione e realizzazione, ma anche quelle di più semplice attuazione: penso al collegamento veloce con Roma e la sistemazione delle strade a servizio delle aree industriali, a volte biglietto da visita del territorio.

Infine, la formazione e digitalizzazione, che riqualifichi la forza lavoro e la metta al passo non solo del contesto lavorativo dell’industria 4.0, ma che si allarghi anche ad altri settori di impiego. Penso per questo ad un grande Patto formativo territoriale per le arti e i mestieri che debbono aggiornarsi ed adeguarsi ai mutati quadri produttivi e tecnologici.

Queste sono solo alcune possibilità di azione, sono certo che gli Stati Generali ne faranno emergere tante altre, augurandomi allo stesso tempo che venga raccolto da tutti il mio invito alla concretezza.

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