La guerra nel Pd. Pompeo: «Alfieri dilania il Pd e fa il gioco di Forza Italia»

Il presidente del Partito Democratico Domenico Alfieri sta facendo il gioco di Forza Italia. Con i suoi personalismi esasperati dilania l’unità e l’immagine del Pd. Firmato: un infuriato presidente della Provincia Antonio Pompeo.

Non ci sta. Non accetta la posizione assunta dal presidente del Pd. Che è anche sindaco di Paliano e consigliere provinciale. In mattinata aveva detto che se si doveva continuare l’alleanza di governo con Forza Italia, lui non era disposto a ricandidarsi. (leggi qui le dichiarazioni di Alfieri)

La reazione di Antonio Pompeo arriva nel tardo pomeriggio, dopo un giro di telefonate ed un confronto con i suoi fedelissimi. Sbollita in parte la rabbia ha dettato alle agenzie la sua replica. Il testo: «Credo sia giunto il momento di fermare una deriva che ritengo assai dannosa per il Pd provinciale. La presenza di Forza Italia nella maggioranza alla Provincia è frutto di un accordo iniziale e alla luce del sole della nostra amministrazione».

Poi un inciso: «Dico nostra e non mia». Come a ricordare che Alfieri sapeva benissimo chi fossero gli alleati nel momento in cui si candidava al consiglio provinciale sotto la sua bandiera.

C’è anche la posizione politica. «Le questioni interne del partito vanno discusse e le discuterò con gli organi di partito e non con esternazioni sul blog Alessioporcu.it».

Quindi, l’affondo. Pompeo domanda «L’interesse di Forza Italia lo fa chi a suon di personalismi esasperati dilania l’unità e l’immagine del Pd provinciale? Oppure chi agisce nel pieno rispetto di accordi destinati ad essere ridiscussi tra soli due mesi per effetto del ritorno al voto? Credo che la risposta sia scontata e addirittura offensiva delle intelligenze di ognuno».

Poi però, tolto il fronte interno, Pompeo sa che non può difendere ad oltranza Forza Italia. Perché nel Pd sono in tanti a non tollerare più quell’intesa. Il cambio di rotta impresso negli ultimi mesi da Mario Abbruzzese sta logorando il centrosinistra. E Pompeo ne prende atto. Dicendo: «Certamente la politicizzazione che negli ultimi tempi, proprio Forza Italia sta infliggendo alle dinamiche provinciali, è motivo di forte riflessione da parte mia. E deve esserlo soprattutto per gli organi dirigenti del partito. Sia per quanto riguarda la Provincia e sia per qualsiasi altro ente».

Che potrebbe essere tradotto: se rompiamo con Forza Italia al governo della Provincia allora rompiamo in tutti gli enti di secondo livello. In pratica: Asi, Cosilam, Saf e tutte le partecipate.

«Affronterò nelle sedi deputate ciò che sta accadendo in questi giorni. Auspicando che nelle stesse sedi si inizi a discutere dei veri problemi del territorio. E non delle fughe in avanti di chicchessia».

In mattinata anche Mario Abbruzzese aveva commentato le posizioni di Domenico Alfieri. «Alfieri è l’ultimo vietnamita rimasto nella foresta. Qualcuno gli comunichi che la guerra è finita da trent’anni».

Ad Abbruzzese aveva fatto eco il presidente d’aula della Provincia, Danilo Magliocchetti. «È veramente paradossale – ha detto – apprendere che tutti i mali del PD in provincia di Frosinone sono rappresentati da…Forza Italia!».

La resa dei conti è solo all’inizio. Quello interno al Pd e quello tra Pd e Forza Italia.

.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright