Faccia a faccia, da un lato della scrivania il presidente della Provincia Antonio Pompeo, dall’altra parte il presidente del Consiglio Provinciale Danilo Magliocchetti. Il primo ha voluto sapere dal secondo che cosa passa per la testa di Forza Italia: «Ma è vera questa storia che dice Adriano Roma e che volete le mie dimissioni?» (leggi qui il precedente)
Magliocchetti tenta di disinnescare, dice «Siamo persone serie, se voi mantenete fede ai patti lo facciamo pure noi».
Ma il presidente della Provincia non ne è convinto. Bruciano le parole di Roma nel momento in cui a confermarle c’è pure Mario Abbruzzese (leggi qui)
«Allora devo dare ragione a Simone Costanzo e vi devo cacciare… Ditemi voi cosa devo fare…» (leggi qui i timori del Pd)
Il fatto è che qualcosa sta accadendo dentro a Forza Italia. Abbruzzese tira la corda da un lato: per lui si deve andare alla crisi prima del voto di ottobre e prendere le distanze; ma né Danilo Magliocchetti, né i consiglieri Vittorio Di Carlo e Gianluca Quadrini sono disposti a mollare la presa e l’incarico. Per Magliocchetti esisterebbe una sorta di salvacondotto autorizzato da Simone Costanzo: al presidente Pompeo avrebbe detto: «Se ci tieni così tanto, lui puoi tenerlo come figura super partes: poi il problema è suo e dei rapporti con il suo Partito».
Un’ipotesi questa che non piace per niente ad Alfredo Pallone: il coordinatore regionale del Nuovo Centro Destra avrebbe detto «Non se ne parla proprio, il primo da cacciare è proprio lui».
Il fatto è che nessuno vuole restare con il cerino acceso in mano: Costanzo vuole mettere fine a questa alleanza tra Pd e Forza Italia che imbarazza di fronte al resto del Partito in tutto il Lazio, Antonio Pompeo non vuole passare per quello che viene meno ai patti, Mario Abbruzzese non vede l’ora che lo mettano fuori così da poter aprire il fuoco contro la Provincia ed avviare la sua campagna d’autunno.
In queste condizioni, nulla cambierà e tutti resteranno al loro posto: si accettano scommesse.