Pompeo: «Il problema non è l’alleanza Pd – FI, ma la lealtà alla maggioranza»

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CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

«Il problema non è la presenza o meno di Forza Italia in maggioranza, ma la volontà da parte di tutti nel continuare a operare con lealtà. Ci siamo dati questa regola sin dall’inizio della consiliatura, e intendo continuare ad utilizzarla. Pretendo, allo stesso modo però, che venga utilizzata anche dagli altri». È un monito quello che lancia il presidente della Provincia Antonio Pompeo. E per essere certo di non essere frainteso, sottolinea: «Va da sé dunque, che coloro i quali dovessero decidere di non continuare su questa linea, si tirerebbero fuori da soli dal progetto di condivisione del governo di questo ente».

L’alleanza tra Pd e Forza Italia sarà al centro delle analisi politiche del dopo-ballottaggio. Pompeo fa capire di non voler rompere l’intesa che lo ha portato alla presidenza della Provincia («ente di secondo livello, tra l’altro nel pieno di un processo di trasformazione»), ma allo stesso tempo non intende fare finta di nulla.

Negli ultimi mesi in maggioranza ci sono state fughe in avanti e qualche “distinguo”. La sensazione è che Antonio Pompeo sia consapevole che il rapporto tra Democrat e “azzurri” non può andare avanti all’infinito, ma non vuole farsi dettare agenda e tempi.

E il tema delle alleanze del Partito Democratico? Dichiara Antonio Pompeo: «Ogni discorso sulle alleanze del Pd presuppone unità al proprio interno. Ribadisco dunque la validità della costituzione del gruppo unico del Pd alla Provincia. Allo stesso modo non posso che evidenziare come il perimetro delle nostre alleanze è chiaro: ce lo indica il governo Renzi e la Regione Lazio. Un perimetro che guarda al centrosinistra, allargato a quelle forze responsabili e impegnate a sostenere il processo di riforme in atto. Un discorso che non vale per la Provincia, ente di secondo livello: ci tengo a chiarire per non incorrere nelle solite interpretazioni».

Sui ballottaggi il presidente della Provincia non ha dubbi: «Giuseppe Morini, Giuseppe Golini Petrarcone ed Ernesto Tersigni hanno operato con profitto e capacità in questi anni, garantendo Amministrazioni efficaci ed efficienti nelle città di Alatri, Cassino e Sora. Per cui meritano di essere riconfermati come sindaci». Poi aggiunge: «Non solo, ma guardando ai risvolti locali, le conferme di Morini, Petrarcone e Tersigni possono rappresentare, finalmente, la vittoria di un Partito Democratico capace di fare sintesi, al di là delle visioni di parte, puntando sulla qualità e sulla validità delle proposte politiche che sono in campo».

 

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