[FROSINONE-L'ANALISI] Dopo la disfatta di Pordenone-Frosinone. Non si vince soltanto con il possesso palla ma servono velocità e tanta grinta. Dal mercato l'ipotesi Piotr Parzyszek
Un caso di scuola. Magari da sottoporre ai 43 laureandi del corso federale di “Match analyst” che si sta concludendo a Coverciano nella famosa università del calcio. È il caso di Pordenone-Frosinone, posticipo della prima giornata della serie B. (leggi qui Frosinone, esordio incubo: ko con il Pordenone 3-0).
Se leggi le statistiche prima del risultato finale, t’immagini una supremazia dei giallazzurri con conseguente vittoria. Ed invece è successo tutto il contrario: canarini svuotati, friulani in grande spolvero e affermazione netta (3-0) al debutto assoluto tra i cadetti. (leggi qui Podio & Contropodio di Pordenone-Frosinone)
Mai fidarsi dei numeri quindi e la lezione arriva proprio dalla “Dacia Arena” di Udine. Il calcio non è una scienza esatta. Nel calcio le variabili sono tante e vanno al di là della percentuale del possesso palla o del computo dei tiri in porta. Il calcio è anche grinta, agonismo, corsa, velocità, organizzazione, fortuna, entusiasmo e motivazione. E il Pordenone ha prevalso proprio facendo leva su questi fattori.
Il Frosinone invece ha pensato a torto di fare sua la partita solo grazie al pedigree ed ad un tasso tecnico oggettivamente superiore. E alla fine ha pagato dazio, facendo infuriare Alessandro Nesta.
La beffa dei numeri
Lo score di Pordenone-Frosinone fa riflettare, considerando com’è andata a finire. Eclatante il risultato del possesso palla: i ciociari hanno avuto addirittura il 69.1 per cento contro il 30.9 degli avversari. Un dato che farebbe pensare ad un dominio dei canarini ma non è stato così. Il Frosinone ha tenuto tanto la sfera senza cambiare passo e incidere. Un possesso palla inutile e fine a se stesso.
La squadra di Nesta ha collezionato ben 16 tiri con Ciano top scorer con 6 conclusioni al pari di Ciurria. Cinque le parate effettuate da Bindi, 2 quelle di Bardi. Anche il conto dei corner (4-3) premia il Frosinone rispetto al Pordenone. Come il numero dei passaggi: 585 (473 completati) quelli dei giallazzurri, 315 (212) quelli dei neroverdi.
Insomma i numeri non sono bastati al Frosinone per tornare a casa con un risultato positivo. Anzi alla fine sono diventati una vera beffa.
Come ripartire
Il Frosinone domenica sera affronterà allo “Stirpe” l’Ascoli, vittorioso all’esordio contro il Trapani. Un osso duro anche se lo scorso 5 agosto scorso i canarini hanno battuto i marchigiani in amichevole al “Del Duca” grazie ad una prodezza di Ciano.
La formazione giallazzurra dovrà cambiare registro e disputare una partita totalmente diversa. La crescita dovrà essere complessiva a partire dalla difesa apparsa insicura. Spesso in ritardo e in affanno. Il centrocampo lento e prevedibile della “Dacia Arena” è chiamato a dare una risposta. Serviranno maggiore velocità, tanta aggressività e idee chiare. E dulcis in fundo l’attacco che non può essere quello spuntato di lunedì sera.
Il Frosinone dovrà tenere il ritmo alto sin dai primi minuti senza concedersi pause. Ed ha ragione Alessandro Nesta quando dice che in serie B si vince solo se la squadra viaggia a “2000”.
L’aiuto dal mercato
Una mano potrebbe arrivare dalla campagna acquisti aperta fino a lunedì prossimo. Nesta aspetta un attaccante di peso che possa sostituire adeguatamente Ciofani, una valida alternativa a Trotta e Citro.
Tanti i nomi circolati finora. In pole sembra esserci il gigante polacco con passaporto olandese Piotr Parzyszek, 25 anni, il quale la stagione scorsa ha contribuito con 9 gol alla conquista dello scudetto da parte del Plast Gliwice.
Non sono comunque escluse altre soluzioni ed ulteriori innesti in altri reparti. Situazione fluida fino alle 20 di lunedì prossimo.