Udine nel destino di Nesta (di A. Salines)

Foto © Emiliano Grillotti

L'ESORDIO DEL FROSINONE. C'è un legame ad unire Nesta e Udine. Venticinque anni dopo inizia una nuova avventura tra emozione e grandi speranze

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Ogni debutto ha un sapore speciale anche se ti chiami Alessandro Nesta ed hai vinto il campionato del mondo, due Champions League, tre scudetti e tanti altri trofei. È adrenalina allo stato puro. Senza alchimie. Riccardo Cucchi, voce storica del “Calcio minuto per minuto”, in un tweet ha scritto: “È un po’ come il primo giorno di scuola. Curiosità, emozione e voglia di novità. E passione per i nostri colori e per quella palla che rotola qualche volta beffarda, qualche volta generosa, sempre imprevedibile”. 

Alessandro Nesta © Emiliano Grillotti

Conferma e sottoscrive Nesta alla vigilia dell’esordio in campionato del suo Frosinone domani sera (ore 21) ad Udine contro la matricola Pordenone nel posticipo che chiuderà la prima giornta: “Un po’ di emozione c’è – afferma l’allenatore sul sito del club giallazzurro – Perché inizia inevitabilmente una nuova storia. È tutto nuovo, a cominciare dal fatto che sono in un club nuovo. Prima di ogni stagione sia prima da calciatore ed ora da tecnico c’è sempre l’emozione e la curiosità di sapere come va a finire. Finché non entri nel pieno della competizione, non puoi renderti conto di tanti particolari, del valore della squadra, delle ambizioni reali che possiamo avere. E poi c’è tanta voglia di iniziare da parte di tutti noi”.

Nesta, la grande novità del Frosinone 2019-2020, debuttò in serie A oltre venticinque anni fa. N’è passata di acqua sotto i ponti ma il pathos a quanto pare è lo stesso. “Il calcio è emozione ad ogni età“, disse l’ex difensore Laurent Blanc, campione del mondo ed europeo con la Francia.    

Udine nel destino

Alessandro Nesta © Emiliano Grillotti

E a proposito di debutti, il tecnico giallazzurro esordì in serie A con la Lazio di Dino Zoff proprio ad Udine nel lontano 13 marzo 1994. Non aveva neppure 18 anni, la gara finì 2-2. Nesta giocò poco più di una decina di minuti.

In quello stadio – nel frattempo rimesso a nuovo e ribattezzato “Dacia Arena” – cercherà di guidare il Frosinone alla prima vittoria in un campionato che dovrà segnare il rilancio  dopo la retrocessione. I giallazzurri ripartono da uno stadio di serie A (l’anno scorso pareggiarono 1-1 con l’Udinese).

Un segno del destino o casualità. Ai posteri l’ardua sentenza.

Il Frosinone e la serie B

Nono campionato cadetto per i canarini. Negli otto precedenti tornei i giallazzurri hanno ottenuto complessivamente 467 punti al termine delle stagioni regolari. Una media di 58,3 punti a stagione.

Il punteggio massimo nella stagione 2016-’17: 74 punti che non regalarono però la promozione diretta per un gol di differenza reti con il Verona. Quello minimo nel 2006-2007, prima volta tra i cadetti. Iaconi e soci arrivarono a quota 50 che valse la salvezza.

In serie B  i giallazzurri hanno vinto alla prima giornata nelle ultime tre stagioni (Frosinone-Brescia 1-0 nel 2014-’15, Frosinone-Entella 2-0 2016-’17 e Pro Vercelli-Frosinone 0-2 nel 2017-’18). Successo pure nel 2009-’10 (1-2 a Salerno).

Quattro sconfitte nei restanti campionati cadetti. Insomma manca il pareggio. 

Partita trappola, ma bisogna partire bene

Alessandro Nesta

La gara nasconde non poche insidie al di là dei valori tecnici delle due squadre. Nesta è consapevole e non si fida dei friuliani che per la prima volta nella loro storia giocheranno in B. “Hanno tanto entusiasmo – osserva l’allenatore – Sotto il profilo mentale non possono sbagliare. Poi c’è l’aspetto tecnico nel quale dovremo cercare di prevalere e far sentire la nostra forza. Pareggiando così il loro entusiasmo. Se faremo questo, abbiamo buone possibilità di fare risultato”.

Nel Pordenone, allenato dall’esperto Attilio Tesser, anche gli ex Semenzato e Stefani. 

Fondamentale cominciare col piede giusto, cavalcando così l’onda delle due vittorie in Coppa Italia e rispettando le tante aspettative dei tifosi. “Ci sono diverse squadre forti, non solo il Frosinone – spiega Nesta – Formazioni anche costose, con grandi giocatori. Noi siamo una buon complesso che se farà le cose bene sarà in grado di giocarsi le proprie chances. Andiamo a Pordenone per fare la nostra partita, esattamente come lo faremo in tutte le altre occasioni”. 

Il primo Frosinone

Alessandro Nesta

Rispetto alla stagione passata sarà una squadra diversa più per filosofia che per uomini. Nelle intenzioni di Nesta  dovrà essere un Frosinone votato all’attacco e aggressivo. Che dovrà provare ad imporre il proprio gioco sempre e dovunque con continuità.

I primi segnali positivi sono già arrivati dalle due sfide di Coppa Italia nelle quali i canarini hanno vinto e convinto segnando nove reti (4-0 alla Carrarese e 5-1 al Monopoli).

Ma il campionato è un’altra cosa e bisognerà fare molto di più per avere ragione di avversari più competitivi. Dal conservativo 3-5-2 degli ultimi campionati si è passati al più spregiudicato 4-3-1-2. Difesa a quattro e tridente le novità tattiche. 

Sarà il primo Frosinone senza Daniel Ciofani, bomber e capitano di tante battaglie, passato alla Cremonese (ieri vittoriosa a Venezia). Alessandro Nesta non avrà il difensore polacco Szyminski che si è operato a Villa Stuart a Roma per la riduzione della frattura alla mandibola. Out pure lo svedese Rohden ancora in ritardo di preparazione. Ma ritrova Dionisi che andrà in panchina e potrebbe tornare utile in corsa.

A questo punto i canarini si dovrebbero presentare con Bardi tra i pali, Salvi, Ariaudo, Brighenti e Beghetto in difesa. In cabina di regia Maiello, mezzali Paganini e Gori che indosserà la fascia di capitano forte delle sue  175 gare in giallazzurro (calciatore in organico con più presenze nel Frosinone). Ciano giostrerà da trequartista con licenza di buttarla dentro. In attacco la coppia Trotta-Ciano.

Ogni debutto ha un sapore speciale.   

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