Il caso degli scrutatori di Cassino finisce dal prefetto

La nomina degli scrutatori a Cassino in vista del referendum? (leggi qui) L’accordo per mettere tutti insieme, maggioranza e opposizione? Il no pronunciato dall’ex assessore Salera? (leggi qui) Tutto finisce sul tavolo del prefetto.

A chiedere l’intervento del rappresentante del Governo sono stati i comitati di Possibile, il movimento politico nazionale fondato da Pippo Civati. Puntano il dito su Cassino.

«In questo momento di affanno della democrazia, testimoniato ad esempio dall’aumento costante di astensionismo in ognuna delle chiamate elettorali, non si fa un buon servizio ad una comunità locale nel costruire un processo decisionale della nomina degli scrutatori per il referendum come quello di Cassino. Processo, in cui, da più parti, si evoca il Manuale Cencelli. Su questo tema e sulla sobrietà con cui gestire questa fase abbiamo mandato una richiesta di intervento al Prefetto Zarrilli».

Gli esponenti dei Comitati Possibile della provincia di Frosinone dicono no al metodo dell’accordo tra consiglieri. «Sappiamo che la Commissione Elettorale Comunale dovrà procedere alla nomina e non più al sorteggio degli scrutatori. Tuttavia noi auspichiamo che a Cassino, in questa tornata di nomine, e nelle città che verranno chiamate al voto amministrativo nella primavera 2017, non si trovi un accordo spartitorio tra maggioranza e opposizioni. Dove, infatti, la successione degli scrutatori nella graduatoria non sia determinata all’unanimità dei componenti la Commissione elettorale, si può procede alla formazione della graduatoria tramite sorteggio».

«Proprio il sorteggio tra gli iscritti all’Albo – continua Possibile – permetterebbe di evitare una lottizzazione che rischierebbe, da un lato, di offrire a chiunque il sospetto, anche minimo, sulla credibilità degli scrutatori e dall’altro, a qualche politico spregiudicato, il potere di accaparrarsi qualche voto in cambio delle poche decine di euro del compenso da scrutatore».

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