Le frustate del prefetto Portelli: «Qualcuno ha alimentato allarmi ingiustificati sulla Mecoris»

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La strigliata del prefetto. Sul caso Mecoris «allarmi ingiustificati. Notizie basate su fonti non attendibili»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

«La mancanza di coordinamento tra le istituzioni e gli organismi competenti ha determinato o alimentato situazioni di allarmismo spesso ingiustificato tra la popolazione»: le modalità con cui è stata gestita l’emergenza legata all’incendio al deposito di rifiuti Mecoris non sono per niente piaciute al prefetto di Frosinone Ignazio Portelli.

Una strigliata a tutti gli effetti. Perché in quei giorni di incognite c’è stato chi ha soffiato sul fuoco della paure, sulle polemiche sterili, con il solo scopo di generare altra confusione e altro spavento.

Nella nota di Ignazio Portelli c’è un severo richiamo ai politici, alle loro responsabilità. Ed alpeso delleloro dichiarazioni.

«Bisogna evitare di basarsi solo su quello che viene riferito senza riscontro dai social media o da altre fonti prive di accertata attendibilità. È auspicabile che tale delicato compito e ruolo venga svolto con autorevolezza in modo da raccogliere ogni utile notizia acquisita da competenti e abilitati enti ed organi tecnici, quali l’Arpa Lazio, per poi con autorevolezza trasformarla in esaustiva e corretta informazione alla popolazione».

La follia, in quei giorni, per molti politici è stata quella di prendere la timeline di Facebook e farla diventare una sorta di Oracolo, una Gazzetta Non Ufficiale piena di voci incontrollate assurte al rango di notizia.

«Non è tollerabile il ricorso a priori a fonti di informazione non qualificate o ad apparati tecnici o semi hobbistici che propendono ad assicurare risultati privi della dovuta scientificità. In questo modo si crea solo confusione e viene meno l’autorevolezza nei messaggi. Parimenti sono inqualificabili, nel momento delle emergenze, le azioni estemporanee o i bisogni inventati».

Il prefetto con il suo intervento ha voluto ricordare che lo Stato c’è. E fa il suo dovere. Al meglio che gli sia possibile. Ed a Frosinone, nel caso dell’incendio Mecoris, tutti hanno fatto tutto ciò che c’era da fare. Proprio per questo ricorda che non deve esserci spazio per « fonti di informazione non qualificate o ad apparati tecnici o semi hobbistici». Generando caos inutile. Costringendo a far scendere in campo gli uomini migliori dell’apparato di emergenza per dire che le cose erano tutte sotto controllo (leggi qui Le sigarette di Ruggero ed il fumo della Mecoris).

C’è stato chi, tra i politici, è stato colpito dalla voglia di protagonismo. Il prefetto Portelli non lo risparmi. E conclude dicendo «Né prima, né durante e né dopo le situazioni di criticità vi è materia per esuberanti comportamenti, voglia di apparire senza esercitare le proprie responsabilità pubbliche o di essere interessato soprattutto quando poi tutto resta immobile».