‘Prendimi se ci riesci’: Ciacciarelli verso il Congresso di Forza Italia. E rivela…

Dicevano che non sarebbe arrivato a Pasqua. E che se anche fosse riuscito a raggiungerla sarebbe stato immolato entro poco tempo, subito dopo le elezioni comunali. A lui avrebbero fatto pagare il prezzo di una sconfitta che tutti davano per certa. Il bersaglio mobile di Forza Italia è sempre stato lui, fino dal giorno della sua nomina a Coordinatore Provinciale: perché è chiaro il peso politico avuto da Mario Abbruzzese nella scelta. E colpire lui significa mandare un segnale al potentissimo Mario. Abbatterlo, significa destabilizzarlo. Anche per questo Pasquale Ciacciarelli è sempre riuscito a resistere e rimanere in sella fino alla fine.

 

Alessioporcu.it – Il congresso provinciale è alle porte: sarà l’occasione buona per riprovare ad impallinarla?
Pasquale Ciacciarelli – L’essere in bilico è un po’ il sale della politica. Se prima poteva sembrare che fossi io sul filo del rasoio, oggi sulla base degli stessi principi, potrebbero esserci altri. E’ un po’ come nel calcio: quando le cose non vanno bene si pensa di dare una scossa cambiando l’allenatore.

 

La volta scorsa è stato nominato. Adesso ci sarà un congresso. Si candida o fare un passo di lato può essere utile per l’unità del Partito?
C’è un solo Partito e proprio per questo auspico un congresso unitario, nel quale però si tenga conto delle diverse sensibilità. Per quanto mi riguarda mi metto a disposizione, oggi faccio il coordinatore ed i risultati sono sotto occhi di tutti: al congresso mi confronterò e se ci sarà la possibilità di continuare il mio lavoro sono a disposizione. Altrimenti mi accomoderò nel Coordinamento. E’ ovvio che non potrò essere il coordinatore provinciale a vita. In ogni caso, il giorno in cui finita questa esperienza, resterò a disposizione del Partito e della sua grande famiglia.

 

Chi comanda in Forza Italia: quali sono i suoi rapporti con l’onorevole Abbruzzese? Chi è dei due a dettare l’agenda del Coordinamento provinciale?
Non ho alcun problema a dire che nutro nei confronti dell’onorevole Abbruzzese stima e considerazione, per capacità e spessore politico dimostrati da tanti anni sul territorio ed in Regione, sempre vicino alle esigenze di sviluppo e di rilancio della nostra provincia. E sempre senza alcun problema posso dire che l’onorevole Abbruzzese partecipa ed affianca l’attività del Coordinamento provinciale di Forza Italia costituito da tante persone di qualità e professionalità di rispetto.

 

Però c’è ancora gente come Iannarilli che non si presenta alle riunioni…
Nel Coordinamento si vive un’aria di forte collegialità e le decisioni, dopo il necessario dibattito interno, sono sempre prese all’unanimità senza scalvare il ruolo di ciascuno. Il criterio sempre è lo stesso usato durante la mia gestione: per noi non esistono vincitori e vinti, bensì un Partito che ha dimostrato di essere vivo anche grazie a chi non ha portato a casa il risultato sperato.

 

Anche Adriano Roma, ex coordinatore provinciale di Forza Italia, però lamenta poco coinvolgimento nei comitati per il referendum.
Il coordinamento dl comitato per il No al referendum deve essere composto da rappresentanti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini. Noi abbiamo individuato i nomi dei nostri componenti, tra i quali l’ex coordinatore Roma, e li abbiamo girati al nostro coordinatore regionale Claudio Fazzone. Stiamo aspettando che ci indichino i nomi degli altri componenti il coordinamento unitario.

 

Però le riunioni le state facendo: le foto sono ogni giorno su Facebook da un paese diverso.
C’è molta voglia di mandare un segnale a questo governo. La base ha iniziato spontaneamente a riunirsi ed organizzarsi e ogni volta che ci chiamano noi andiamo ma non si tratta di iniziative organizzate dal coordinamento provinciale.

 

Il presidente della Provincia, Antonio Pompeo, dice basta agli individualismi: come sono i rapporti con il Pd nel governo congiunto della Provincia?
Noi di Forza Italia manteniamo fede, come abbiamo sempre detto, al patto con Antonio Pompeo. E’ un patto che scade ad ottobre e Forza Italia ha dimostrato anche nelle fasi più cruente di saper mantenere fede agli impegni. Scaduto il patto, ad ottobre, ci confronteremo con il nostro elettorato e lì si capirà cosa fare.

 

A proposito di futuro: alleanze e schieramenti, ma Forza Italia vuole guardare al centro, escludendo la Lega e Fratelli d’Italia, oppure tentare di ricostruire la storica e forte coalizione di centrodestra?
Le maggiori democrazie compiute europee, oltre che americana, sono fondate su chiari steccati ideologici ed amministrativi di tipo bipolare. Credo che in provincia di Frosinone questo quadro possa essere la chiave di volta per riportare i moderati alla guida di enti e comuni e su questa strada stiamo lavorando con successo come dimostrano le convergenze che ripetutamente registriamo in occasione di incontri e riunioni di sindaci ed amministratori. Con questa formula siamo certi che riusciremo a dare ai nostri cittadini le risposte che si aspettano in materia di sanità, sviluppo, politiche sociali e della famiglia, occupazione e qualità dei servizi.

 

Mario Abbruzzese però sembra più interessato ai sindaci e non alla Provincia…
E fa bene: per la mia esperienza da amministratore comunale posso dire che i sindaci, gli assessori, i consiglieri, gli amministratori locali sono le prime sentinelle delle esigenze dei cittadini. Con questa defaillance amministrativa nella gestione delle competenze, con la quale non ci capisce ancora chi deve fare cosa, appare chiare che se ben organizzati i sindaci possono far crescere il territorio.

 

Alle comunali di Frosinone Nicola Ottaviani si ricandida?
Penso che Nicola sia uno dei più bravi sindaci in tutto il Lazio, Forza Italia appoggerà qualsiasi sua scelta: è un grande politico oltre che un grande amministratore, come dimostra la sua richiesta di fare le primarie nonostante sia un sindaco uscente.

 

E Pasquale Ciacciarelli dove si candiderà?
Io penso a far crescere il Partito e poi sono a disposizione.