Presidente e segretario, Zingaretti sfida Conte e Salvini

Come Governatore del Lazio è pronto a chiudere le scuole, anticipando lo scenario nazionale condizionato dai tentennamenti del premier. Come leader del Pd risponde a Matteo Salvini e parla a nome dell’intera maggioranza.

Presidente e segretario. Ma soprattutto leader politico del centrosinistra. In queste ore i tre ruoli di Nicola Zingaretti stanno emergendo in tutta la loro importanza.

Nel Governo c’è un braccio di ferro enorme, anche e soprattutto con i presidenti delle Regioni. Uno dei temi più caldi è quello della scuola. A proposito della quale Nicola Zingaretti, a Mezz’ora in più su Rai 3, ha detto: «Stiamo tutti lavorando per evitare la misura estrema del lockdown. Ma per farlo bisogna rispettare le regole. Dobbiamo salvaguardare le scuole, soprattutto le elementari e medie. Ma credo che fare la Dad per un mese può salvare l’anno scolastico». 

Nicola Zingaretti

Vuol dire la possibile chiusura degli istituti scolastici nel Lazio, vista la crescita giornaliera dei contagi da Coronavirus sul territorio. Nel Lazio, infatti, le scuole con focolaio sono 138. Con le le Asl che ne hanno temporaneamente chiuse 11 per consentire le necessarie misure di sanificazione. Il bollettino dello Spallanzani, questa mattina registra 253 pazienti ricoverati nella struttura di riferimento romana con 43 pazienti così gravi da essere in Terapia Intensiva.

Roma tiene, ma la Rai informi

Ha spiegato Zingaretti: «Chiudere una città o una regione sarebbe una scelta di salvezza, non di punizione. Mi scuso per le file chilometriche ai drive in ad agosto. Tuttavia quelle file ci hanno salvato la vita».

E ancora: «Roma per ora tiene, ma è stata la caccia al positivo a togliere il rischio del contagio. Non sarebbe male che la Rai informasse i cittadini come comportarsi a casa. Non scambiare posate, mantenere un certo rigore. Non credo che oggi siamo in presenza di un rischio di chiusura di tutte le attività. Cioè di lockdown, in nessuna delle Regioni». (Leggi qui Il Covid balla sul cubo nella notte di Halloween).

Matteo Salvini. Foto © Vince Paolo Gerace / Imagoeconomica

Poi c’è l’aspetto politico. Cioè quello del confronto a distanza con Matteo Salvini, Capitano della Lega e leader del centrodestra.

Aveva detto Salvini: «Non vogliamo poltrone, task force. Il luogo per discutere e proporre c’è, è il Parlamento. Avete istituito 618 task force e al primo di novembre siamo alla ri-chiusura. Evidentemente qualcosa non ha funzionato. Un decreto a settimana, non si può andare avanti così. Serve un governo che pianifichi, non si può improvvisare di settimana in settimana di decreto in decreto. Apri e chiudi, apri e chiudi. Hanno perso sei mesi a parlare di nulla. E mentre aprivano i confini agli altri, sono costretti a richiedere gli italiani in casa».

Salvini: no task force, venite in aula

«Invece di rinchiudere e punire 60 milioni di italiani, si intervenga sui soggetti più a rischio. Conte verrà in Parlamento a informarci di quello che ci sarà nel Dpcm. Questa non è collaborazione. Collaborazione è ragionare e lavorare insieme di temi concreti. Di terapie, medici e tamponi a domicilio. Questa non è collaborazione, ma presa in giro. Un colpo di telefono per dire: guarda che sto per chiudere tutto. Amico mio, non funziona così».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Questa la risposta di Zingaretti: «La situazione è allarmante, ma sono amareggiato. Sono stato massacrato per aver detto che non volevo pubblico agli Internazionali di tennis. Ora combattiamo ma in un clima nuovo. In cui non chiedo a nessuno di fare il capro espiatorio, ma il nemico è il virus, non le regole.  In moltissimi hanno fatto retorica, non solo in politica. Penso a chi diceva ‘la mia attività è sicura’. Il virus può colpire tutti. Ha ragione Mattarella, ora basta con le polemiche. L’imperativo è abbassare la curva». 

Ancora: «Le regole sono importanti, bisogna abbassare i contatti tra le persone. Quelle stabilite in estate non sono bastate. Ora accanto alle regole serve responsabilità. Ieri notte sono state interrotte feste con centinaia di persone. Serve chiarezza sulle regole, ma quello che ci ha salvato sono le responsabilità delle persone. Stiamo tutti lavorando per evitare la misura estrema del lockdown. Tuttavia ma per farlo bisogna rispettare le regole». Ribadendo poi: «Si devono salvaguardare le scuole, soprattutto elementari e medie. Io credo che fare la Dad per un mese potrà salvare l’anno scolastico».  

Sponda-Mattarella e Recovery Fund

Quindi ha affermato: «Abbiamo bisogno di un clima diverso sul Recovery Fund, non solo sul Covid. Non possiamo tornare alla situazione pre-Covid. Era un’Italia troppo ingiusta che cresceva poco. Ora si deve pensare a un paese diverso totalmente. Su punti strategici come vita umana e investimenti Ue dovremmo cercare un confronto con l’opposizione. A me dispiace che si sia rifiutata la cabina di regia. Va bene, niente cabina di regia, ma rimanga la sostanza. E’ un tentativo da portare avanti».

Matteo Salvini e Nicola Zingaretti

Poi la chiosa. «La vedo difficile creare un luogo di confronto permanente. Ma almeno un cambio di clima. Credo che presto sia possibile arrivare a un tavolo. Se il premier dovesse convocare un tavolo con i leader delle forze di maggioranza, ditemi l’ora e il giorno, sono pronto.  Un tavolo di maggioranza che sgombri il campo da polemiche e nodi politici. Perché c’è stata troppa fatica. Credo sia il tempo di dare seguito a diversi temi».

Zingaretti-Salvini. E’ questo il derby.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright