Presidente Lecce, avanti c’è posto… in giunta

Il rimpasto in giunta previsto per settembre a Sora potrebbe coinvolgere anche la Presidenza d'Aula. Con un assessorato all'attuale presidente Lecce. E l'ingresso in Consiglio per l'attuale assessore Di Ruscio

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Nell’elenco c’è anche il presidente del Consiglio comunale Antonio Lecce. Il rimpasto nella Giunta comunale di Sora è fissato ufficialmente per settembre (leggi qui De Donatis e la candidatura bis: «Non posso rispondere ma vi dico che…»). E tra le pedine da spostare in maniera strategica c’è anche quella di Lecce. Perché il ruolo da presidente d’Aula è un elemento fondamentale negli equilibri tra maggioranza ed opposizione ma un assessorato consente l’operatività necessaria a creare il consenso elettorale tra la gente. O, per dirla in maniera più pragmatica: l’abilità del presidente del Consiglio Comunale la percepiscono i politici, l’abilità dell’assessore la percepiscono gli elettori.

Antonio Lecce, già Forza Italia e candidato con la lista Forza Civica nel 2016, stando a indiscrezioni, vorrebbe tornare a fare politica sul campo. Cosa che ovviamente il ruolo istituzionale adesso non gli consente di fare liberamente. Le ipotesi di questi giorni indicano un suo probabile ingresso in Giunta al posto di Veronica Di Ruscio che, sin dall’inizio del mandato si occupa dei Servizi sociali. Lei, in quanto prima dei non eletti della stessa lista Forza Civica, con le dimissioni di Antonio Lecce (obbligatorie per diventare assessore nei Comuni con più di 15 mila abitanti) lascerebbe la giunta ma entrerebbe in Consiglio comunale e potrebbe comunque mantenere le deleghe o averne altre.

Lecce nel frattempo ha creato un gruppo consiliare “Noi con Sora” insieme alla vicepresidente del Consiglio Simona Castagna, un gruppo molto vicino alla Lega. Costituito nei mesi scorsi per l’impossibilità di aderire alla Lega con un’operazione politica, circolata ma mai avvenuta, che avrebbe dovuto prevedere il passaggio in maggioranza di Luca Di Stefano. 

L’ingresso di Antonio Lecce nell’esecutivo verrebbe accolto in maniera positiva da quel fronte politico che teme un rientro di Vittorio Di Carlo, azzurro anche lui, già vicesindaco di Ernesto Tersigni e già consigliere provinciale nella consiliatura presieduta da Antonello Iannarilli

In un quadro simile, non è affatto scontato che la prossima campagna elettorale veda gli stessi assetti di oggi schierati sulle stesse attuali posizioni. L’operazione di ammainare i simboli, convergendo su una piattaforma totalmente civica, rischia di essere un fenomeno isolato al passato. Impossibile da ripetere oggi a causa dei cambiamenti avvenuti nella politica e nella società. Appare molto probabile che su tutti i fronti si tenti di compattare il più possibile gruppi politici omogenei, il centrodestra da una parte e il centrosinistra dall’altra.