Presidenza contesa, Caschera all’angolo inveisce su Altobelli

Le manovre per stanare la maggioranza sull'elezione del Presidente del Consiglio Comunale di Sora. Scintille tra Caschera (a nome della Lega) ed il resto dell'opposizione. Ma nel Partito dicono che è una sua iniziativa. Il sindaco intanto ottiene risposte contro i furti.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il Consiglio comunale di Sora potrebbe essere convocato all’inizio della prossima settimana, dopo la conferenza dei capigruppo. E dovrà affrontare di nuovo il tema della Presidenza d’Aula che ad oggi è ancora affidata al Consigliere Anziano, cioè colui che dovrebbe reggerla solo per le rapidissime incombennze iniziali che precedono l’elezione del titolare.

Lo aveva chiesto lo scorso primo dicembre la minoranza consiliare con protocollo numero 37883 e con all’ordine del giorno argomenti urgenti come l’emergenza sicurezza causa furti in abitazione e la risalita dei contagi da Covid-19. Ma con l’intento reale di costringere la maggioranza a tenere la seduta prima del voto per le provinciali. (leggi qui Un Consiglio urgente per stanare Mosticone).

Nel frattempo, il sindaco Luca Di Stefano è andato a Roma al ministero dell’Interno proprio per affrontare i temi caldi sulla sicurezza. Mentre sul fronte del centrodestra la Lega spara a pallettoni contro il suo candidato sindaco Federico Altobelli. Lo accusano di essersi schierato con i consiglieri civici di opposizione che fanno riferimento a Valter Tersigni e rivendicando la leadership della Lega.

Così ora per le firme necessarie alla designazione di un candidato alla Presidenza d’Aula, non ci sono i numeri nell’opposizione alla quale era stata offerta la carica. Se la maggioranza vorrà insediare il leghista Lino Caschera dovrà uscire allo scoperto.

LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO

Valter Tersigni, Lino Caschera, Manuela Cerqua

A inizio della prossima settimana procederanno alla convocazione dell’Assise civica chiesta dai cinque consiglieri di minoranza. La seduta si potrebbe tenere al massimo entro il 16 dicembre. E dovranno portare per forza anche l’ordine del giorno sull’elezione della presidenza”. Non è una comunicazione ufficiale, anzi. Si tratta di una fuga di notizie in piena regola, che arrivano direttamente dai piani alti del Municipio di Corso Volsci 111. E che, se confermate, significherebbero soltanto una cosa: è stata trovata la quadra sull’elezione del presidente del Consiglio.

Perché è proprio questo il motivo per cui nei giorni scorsi i cinque consiglieri di minoranza (escluso Lino Caschera) hanno protocollato una richiesta di convocazione urgente a norma di Statuto e Regolamento. Con un ordine del giorno incentrato tutto sulla sicurezza e sull’emergenza Covid.

Una richiesta che in realtà nascondeva una motivazione politica ben chiara: costringere la maggioranza a portare all’ordine del giorno anche l’elezione del presidente del Consiglio (lo prevede la legge, visto che non è stato ancora eletto). Perché l’opposizione è convinta che si stia prendendo tempo per superare la data del 18 dicembre, quella in cui si vota per il rinnovo del Consiglio provinciale. Con un chiaro scopo: verificare quanti voti prende il consigliere di maggioranza Alessandro Mosticone, prima di cedere la Presidenza al consigliere di minoranza Lino Caschera. Se il neo Dem Mosticone non vede il voto per lui del leghista Caschera, non lo sosterrà nella corsa per diventare Presidente d’Aula.     

LA CONFROFFENSIVA DI LUCA

Ivan Scalfarotto e Luca Di Stefano

Intanto il sindaco deve aver preso alla lettera e molto seriamente la richiesta di convocazione dell’Assise arrivata dai consiglieri di minoranza Federico Altobelli, Luciano Conte, Manuela Cerqua, Salvatore Meglio e Valter Tersigni. Al punto tale che giovedì scorso si è recato a Roma presso il ministero dell’Interno, dove è stato ricevuto dal sottosegretario di Stato del Governo Draghi, Ivan Scalfarotto.

Abbiamo trattato i temi della sicurezza e il potenziamento del Commissariato di pubblica sicurezza di Sora” ha scritto Di Stefano sui suoi profili social, mandando di fatto un chiaro segnale alle opposizioni che avevano chiesto fra l’altro proprio maggiore attenzione alla sicurezza cittadina, vista la crescente ondata di furti. Le indiscrezioni dicono che Sora finirà nel raggio d’azione del Reparto Prevenzione Crimine, il team di specialisti che viene spostato nelle aree più sensibili in Italia.

I problemi si risolvono con azioni concrete e non con la demagogia. Sono aperto a collaborazioni, vere, sincere e volte al benessere della nostra comunità” ha detto poi ad Alessioporcu.it il primo cittadino che fra l’altro, della convocazione del Consiglio dice di non sapere ancora nulla. Anche perché convocare l’assise non è compito suo ma del consigliere anziano Lino Caschera.

LOTTA INTESTINA

Lo stesso consigliere anziano che in queste ore ha lanciato una pesante invettiva contro il suo già candidato sindaco Federico Altobelli. Lo accusa di aver ostacolato la sua corsa allo scranno della Presidenza d’Aula. Anche se in realtà, ufficialmente è stata la Lega Sora a farlo con un comunicato stampa. Resta il fatto che ormai, politicamente parlando, è guerra aperta. Con la Lega che rivendica la leadership.

Nel comunicato fra l’altro si legge:

Sin dal giorno successivo alle votazioni del primo turno delle scorse elezioni amministrative, l’attuale consigliere di opposizione ha organizzato diverse riunioni con esponenti del centrodestra guardandosi bene, però, dall’invitare componenti del nostro Partito. Perché non siamo stati mai convocati? Con il suo modo di fare ha già dato dimostrazione dell’incapacità di tenere unita una coalizione. Figuriamoci immaginarlo come leader della stessa”.

QUESTIONE DI FIRME

Lino Caschera

Quanto accaduto per l’elezione del presidente del Consiglio comunale di Sora – scrive ancora la Lega – ne è una valida dimostrazione. Durante il primo Consiglio del 4 novembre scorso, infatti, il centrodestra non è riuscito a presentare una propria proposta di candidatura alla carica di presidenza per mancanza delle firme di tre consiglieri”.

Altobelli ha preferito apporre la sua firma a sostegno della consigliera Manuela Cerqua, poi non eletta. Dopo questi eventi è sembrato nuovamente lucido al punto da firmare la proposta del consigliere Caschera”. Che però non è passata per “mancanza della firma del consigliere Meglio, il quale ha chiesto in contropartita il sostegno alle elezioni provinciali”.

Infine, è stato Caschera a non avallare la proposta Altobelli che verrà presentata al prossimo Consiglio con tutte le firme le firme dell’opposizione tranne la sua.

LEADERSHIP RIVENDICATA

La Lega è risultato il primo Partito per le espressioni di voto ricevute nelle scorse elezioni comunali e il suo consigliere Lino Caschera è risultato il primo degli eletti della città. Siamo sconcertati da come Altobelli abbia dimenticato l’apporto fondamentale del nostro gruppo e di come abbia accettato proposte da parte dei Tersigni, rinnegando il proprio impegno con la Lega”.

Il nostro gruppo ha partecipato, insieme agli altri referenti dell’opposizione ed al nostro coordinatore provinciale, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, soltanto a un incontro. Un’occasione nella quale Ottaviani ha ribadito che il candidato alla presidenza del Consiglio deve essere della Lega che, a conti fatti, è il Partito che ha avuto più preferenze nell’ultima tornata elettorale e, in particolare, Caschera che è risultato il primo degli eletti. Ha aggiunto, inoltre, che la Lega è l’unico partito di centrodestra rimasto all’interno dell’Assise, avendo gli altri rinnegato il proprio simbolo costituendosi come gruppo civico”.

UN COMUNICATO ORFANO

L’ultima accusa ad Altobelli: “Ci ha davvero colti di sorpresa l’ex candidato sindaco Altobelli che, dopo aver gridato alla città dell’importanza dei partiti durante la campagna elettorale, oggi si rifugia in una compagine senza simboli. Ci perdonerà, dunque, Altobelli se siamo a chiederci quale sia la natura delle sue strategie, politiche o volte puramente all’interesse personale”.

Ho contattato telefonicamente sia il coordinatore cittadino Filippo Porretta, sia quello provinciale Nicola Ottaviani – il commento del consigliere di opposizione Federico Altobelli -. Entrambi mi hanno detto di non sapere nulla e di chiedere a Lino Caschera”. Aggiungendo che “oltretutto la nota è piena di bugie”.

DA DOVE NASCE L’EQUIVOCO

LUCA DI STEFANO CON LINO CASCHERA

Tutto nasce da un presunto accordo fra Lino Caschera e Luca Di Stefano dopo il voto del primo turno. Un accordo che entrambi i diretti interessati hanno sempre negato che esista: riguarderebbe il sostegno al ballottaggio in cambio della presidenza del Consiglio. A cui però Caschera sarebbe dovuto arrivare con le firme dell’opposizione sotto la proposta, come previsto dal Regolamento e dalla Statuto comunale: almeno quattro consiglieri debbono sottoscrivere la proposta di un nome da mettere al voto come presidente.

L’opposizione, pur sottolineando di non avere nulla di personale contro Caschera, ha sempre sostenuto che il sindaco in teoria ha offerto la presidenza all’opposizione ma in pratica vuole scegliere lui il nome. Motivo per cui dopo il tentativo andato a vuoto con la proposta Manuela Cerqua, nei giorni scorsi la stessa opposizione ha sottoscritto la proposta Altobelli.

Tutti tranne Caschera che rimane in lizza per la Presidenza e per cui ora, dopo diversi tentativi, le quattro firme usciranno certamente dalle file della maggioranza. Oppure, come ha detto il sindaco prima che venisse rinviato il punto: offerta ritirata, il presidente ce lo eleggiamo noi.