Presidenza d’aula, sfuma l’ipotesi Meglio

Maggioranza al lavoro a Sora: si dialoga a tutto campo per le prossime elezioni Provinciali e spuntano i nomi di Mosticone e D’Orazio. Ma il fronte caldo resta quello della presidenza del Consiglio. Fallisce il tentativo di ricucire sul nome di Meglio: Monorchio resta sull'ipotesi Caschera. Che incassa anche il sì di Altobelli

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

La maggioranza andrà compatta alle elezioni provinciali di dicembre”: il sindaco Luca Di Stefano lo ha garantito ai suoi. Su chi andrà compatta però resta da vedere: nelle ultime ore sono spuntati un paio di nomi su cui lavorare: quello di Maria Paola D’Orazio e quello di Alessandro Mosticone.

Non è l’unico fronte sul quale si sta lavorando. Si media anche per l’elezione del presidente del Consiglio Comunale: ma l’ipotesi Salvatore Meglio non passa. Mentre l’opzione Lino Caschera comincia a guadagnare terreno tra le fila della minoranza.

PROVINCIALI: SERRARE I RANGHI

Il sindaco di Sora Luca Di Stefano

La riunione si è tenuta in Municipio a Sora nel tardo pomeriggio di lunedì. È cominciata quando mancavano una ventina di minuti alle 19. La maggioranza era presente al completo. All’ordine del giorno un solo argomento: le elezioni provinciali.

Il primo cittadino ha chiesto ai consiglieri la disponibilità a candidarsi. L’hanno data la consigliera Dem Maria Paola D’Orazio ed il civico Alessandro Mosticone. Luca Di Stefano è stato categorico: “la maggioranza andrà compatta alle Provinciali”. Significa che è intenzionato ad eleggere un Consigliere Provinciale, riportare la sua città nell’Aula di palazzo Iacobucci dove manca da quando le Province sono state riformate con la delrio.

Poi il sindaco è partito per Brescia, dove sta partecipando ai lavori dell’assemblea nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (nella foto di copertina è con il presidente Giuseppe Falcomatà).

Se ne riparlerà nei prossimi giorni, al suo rientro.

MOSTICONE, D’ORAZIO E… L’OPPOSIZIONE

Salvatore Lombardi e Maria paola D’Orazio

La consigliera D’Orazio si è proposta in attesa di avere un confronto con il suo Partito. Che, a questo punto glielo deve. La accusavano d’essere malata di protagonismo, di avere la sindachite: i fatti invece hanno detto che è stata la prima a fare un passo indietro ogni volta che è stato necessario.

Su tutto: prima sulla candidatura a sindaco del centrosinistra, cedendo il posto a Maria Paola Gemmiti. E poi anche nei posti chiave della neonata maggioranza Di Stefano.

Mosticone invece si è proposto in virtù della sua lunga esperienza da consigliere comunale e dei rapporti che vanta a livello provinciale. Due anni fa doveva essere il candidato della Lega ma fu silurato durante la nottata prima della scadenza. In quel modo Nicola Ottaviani elesse due consiglieri di Frosinone: uno del Polo Civico ed uno della sua civica del sindaco.

Alla fine, è ovvio che il candidato di Sora sarà uno soltanto perché i voti del Consiglio comunale non bastano per conquistare uno scranno a Palazzo Iacobucci, figurarsi due. E non esiste doppia preferenza di genere. Ma le proposte per ora sono soltanto ipotesi, sottolineano dal Municipio.

Per l’opposizione potrebbe invece uscire un nome a rafforzare le fila del già blindato Luigi Vacana che starebbe lavorando addirittura a comporre una seconda lista. L’attuale vicepresidente della Provincia si è impegnato molto alle recenti Comunali di Sora, spendendosi per Eugenia Tersigni. proprio per questo non è affatto escluso che trovi terreno fertile e preferenze fra i banchi della minoranza. (leggi qui Eugenia, Luigi e la conta nel Pd)

MEGLIO RESPINTO

Salvatore Meglio

Si lavora anche per sciogliere il nodo presidenza del Consiglio Comunale. Tutti speravano di poter lavorare sotto traccia e risolvere la questione direttamente in Aula con un accordo trasversale.

Invece la quarta firma di Federico Altobelli sotto il nome di Manuela Cerqua come candidata ufficiale dell’opposizione aveva costretto la maggioranza ad indicare un suo nome di bandiera. la scelta era caduta su Fausto Baratta per poi farlo ritirare. (leggi qui Presidenza del Consiglio, Baratta si ritira. Tutto da rifare. E qui Aspettando Caschera presidente l’opposizione cambia assetto).

La proposta sul nome di Lino Caschera ha creato mal di pancia. Non tutti lo vogliono per quella che viene definita coerenza politica. Perché “non sarebbe certo l’inizio di una nuova era” fa notare a denti stretti qualcuno. Il problema? Lino Caschera è stato uno degli esponenti più in vista della precedente amministrazione. Proprio quei mal di pancia non hanno permesso di avere i numeri per eleggere il presidente d’aula al primo Consiglio comunale. Quei mal di pancia che nei giorni scorsi, all’interno della stessa maggioranza avevano portato qualcuno a fare il nome di Salvatore Meglio: candidato nella lista Udc del candidato sindaco di centrodestra Federico Altobelli e subito pronto a varcare il Rubicone.   

MEGLIO… NON PARLARNE A MONORCHIO

Un nome, quello di Salvatore Meglio che ha accentuato ulteriormente le divergenze interne al gruppo di maggioranza.

Perché in verità sarebbe passato soltanto fra alcuni Dem. Secondo cui Meglio sarebbe stato “l’unico spendibile e già competente”. E poi fra qualche mese “magari sarebbe passato a rafforzare le fila della maggioranza”.

A parte il solito problema delle quattro firme che avrebbe dovuto trovare fra i banchi dell’opposizione per presentare la propria candidatura, come da Statuto e regolamento del Consiglio comunale, l’ipotesi Meglio ha mandato su tutte le furie il consigliere Francesco Monorchio. Per lui il candidato ideale alla presidenza è Caschera.   

APERTURE PER CASCHERA

Lino Caschera

La netta presa di posizione di Francesco Monorchio ha decisamente riportato in pista il nome di Lino Caschera.

Nel frattempo le diplomazie hanno aperto un dialogo con l’opposizione. Anche se ancora è tutto in ballo. Il sindaco Di Stefano proverà a fare un’altra apertura ai banchi della minoranza dai quali è arrivato già il semaforo verde del già candidato sindaco del centrodestra Federico Altobelli. Tutta l’opposizione già da ora sarebbe ipoteticamente propensa a sostenere in qualche modo l’elezione di Caschera. Tranne ovviamente il consigliere Salvatore Meglio che aspira allo scranno centrale dell’emiciclo municipale.

L’avvocato Altobelli invece sosterrà il candidato dell’opposizione perché faceva parte del suo stesso schieramento. E Caschera potrebbe incassare anche l’astensione del gruppo di Eugenia Tersigni: la proposta Manuela Cerqua già respinta, infatti, difficilmente sarà riproponibile. E il problema delle quattro firme a questo punto potrebbe essere risolto con l’ausilio della maggioranza, trattandosi di candidatura trasversale.

RETROSCENA ALTOBELLI

Federico Altobelli

Ma perché alla vigilia del primo Consiglio comunaleFederico Altobelli aveva firmato la proposta di candidatura della consigliera Manuela Cerqua, del gruppo di Eugenia Tersigni, senza coinvolgere Salvatore Meglio e Lino Caschera? (leggi qui Presidenza del Consiglio, Baratta si ritira. Tutto da rifare)

Il piano era ben architettato e si reggeva sull’aiuto dei cinque dissidenti della maggioranza. Che non condividevano la candidatura alla presidenza di Lino Caschera e che dopo la riunione di maggioranza si erano incontrati al bar D’Antan per affilare le armi.

Il candidato alla presidenza avrebbe dovuto essere proprio Federico Altobelli, politicamente moderato di centro, una figura che avrebbe garantito tutti e che avrebbe assicurato anche capacità. Manuela Cerqua avrebbe dovuto essere la vicepresidente dell’Assise. Ma il rientro nei ranghi dei cinque dissidenti della maggioranza (forse perché anche qualcuno di loro ambiva alla presidenza) ha fatto saltare il piano.

A quel punto la minoranza ha presentato Cerqua e Altobelli ha sentito l’obbligo morale di contraccambiare la cortesia, firmando la proposta Cerqua. Ora però è pronto a votare Caschera.

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