Pretattica e balle spaziali: a Sora si gioca a nascondino

A Sora si ricorre alla pretattica. Come il mitico Helenio Herrera. I candidati sindaco giurano di averci ripensato. Un modo per evitare il logoramento di una campagna allungata di 6 mesi. La rassegna delle balle spaziali più divertenti

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Helenio Herrera ne era il maestro insuperato. Soprattutto prima dei derby contro le squadre allenate da Nereo Rocco. Ai giornalisti annunciava infortuni e assenze dei suoi calciatori: puntualmente dopo qualche giorno scendevano a San Siro come titolari. Un astuto tentativo del mago per confondere le idee del paròn il suo rivale ed indurlo a schierare una formazione sbagliata. Gianni Brera coniò il termine: Pretattica. Sul terreno politico di Sora, ad indossare i panni dei due storici allenatori di Inter e Milan negli Anni ’60 oggi sono l’ex sindaco Ernesto Tersigni ed il consigliere d’opposizione Luca Di Stefano. Entrambi aspiranti sindaco nella prossima tornata d’autunno, raccontano a chiunque l’esatto contrario di ciò che faranno: come Herrera con Rocco.

Balle spaziali n°1

Luca Di Stefano con Ernesto Tersigni

La balla più grossa messa in giro durante questi giorni da bollino rosso è quella di un accordo, tra la famiglia Di Stefano e la famiglia Tersigni. Un accordo secondo cui il capogruppo della civica Made in Sora Luca di Stefano rinuncia alla candidatura a sindaco. E lo stesso si impegna a fare Ernesto Tersigni. Un doppio passo di lato per favorire la candidatura di un altro protagonista della politica cittadina: il già sindaco e già consigliere regionale Enzo Di Stefano. Roba che avrebbe fatto apparire un dilettante anche lo scafatissimo mago Herrera.

Con la stessa disinvoltura dell’allenatore, Luca Di Stefano ha detto a più riprese in questi giorni “Se si fosse votato in primavera si. Ma dato che tutto è stato rinviato a ottobre non mi candido più a sindaco”. Una decisione confermata anche qualche giorno fa in una delle videochiamate che ormai, causa Covid, sostituiscono le riunioni notturne all’angolo di piazza Santa Restituta, davanti a Dolce Mimì.

Ma prima o poi a San Siro le squadre devono uscire dagli spogliatoi e la pretattica finisce. A Sora bastano un paio di telefonate ed una domanda precisa.

Negano tutto dal fronte di Ernesto Tersigni:Ma chi le dice queste str…?”. Tra le linee dell’ex sindaco sono invece molto attivi Agostino Di Pucchio ed il presidente della Provincia Antonio Pompeo (leader di Base Riformista). Stanno lavorando alla ricerca di un punto di incontro con il Pd.

Fabrizio Pintori Ernesto Tersigni, Luca Di Stefano Roberto De Donatis

Negano tutto pure dal fronte dei Di Stefano.

A cosa serve la pretattica? Tutta colpa del provvedimento anti Covid che ha rinviato ad ottobre le elezioni Comunali fissate inizialmente per la primavera. Sei mesi sono lunghi: sul percorso verso le urne sono possibili attacchi mediatici a ripetizione. Agguati, logoramenti. Solo e soltanto questa è la spiegazione. L’efficacia della strategia, invece, è tutta da dimostrare.  

Balle spaziali n°2

La seconda balla spaziale è quella messa in giro dal responsabile delle Manutenzioni Lino Caschera. Dopo avere imposto la propria candidatura a sindaco sfasciando ogni progetto d’unità nel centrodestra, il consigliere leghista ora dice in giro che non si candiderà più. Pretattica, esattamente come nel caso precedente.

Lino Caschera ha assicurato il suo ritiro all’ex assessore Umberto Geremia, marito della consigliera di maggioranza Floriana De Donatis. Lo ha fatto quando gli ha proposto la possibilità di “sostenere insieme il sindaco uscente Roberto De Donatis”. Risposta di Caschera, nella sostanza: ma certo, tanto io non mi candido più. Un altro che si toglie dalla linea del fuoco, in attesa dell’autunno.

Lino Caschera ed Ernesto Tersigni

Per rendere più convincente la pretattica, Caschera ha ascoltato le condizioni poste da Geremia: la non presenza dell’assessore al Bilancio Maria Gabriella Paolacci nello schieramento. Una pantomima mandata all’aria dal sindaco quando gli è stato riferito di Lino Caschera che aveva mandato ad annunciare il suo posso di lato. Pare che Roberto De Donatis abbia risposto con il garbo di chi si sente preso in giro sotto il naso.

Il giallo del IV punto

C’è spazio poi anche per un piccolo giallo. Al Consiglio comunale del 4 marzo era mancato il numero legale, causa caduta di connessione al consigliere di maggioranza Alessandro Mosticone. Un infortunio tecnologico che ha permesso alla minoranza di chiedere la verifica dei presenti con conseguente scioglimento della seduta per via del numero insufficiente.

Il presidente d’Aula Antonio Lecce ha dovuto sciogliere la seduta, proprio mentre si accingeva a dare lettura del quarto punto all’ordine del giorno: approvazione regolamento di contabilità. (leggi qui Il sindaco senza numeri e lo smemorato di Collegno).

Lo stesso che verrà riproposto nella seduta di venerdì mattina, convocata sempre da remoto per le 8.30, questa volta però al terzo punto, forse per scaramanzia, puta caso a Mosticone dovesse di nuovo cadere la connessione.

Alessandro Mosticone e Massimiliano Bruni

Ma cosa c’entra il quarto punto all’ordine del giorno con Geremia che prova a riallacciare con il sindaco uscente? Ci sarebbero rimasti male, lui e Floriana De Donatis, perché su quell’argomento la consigliera aveva proposto un emendamento che si andava ad aggiungere a quello proposto dal grillino Fabrizio Pintori. Ed il venire meno del numero legale gli avrebbe impedito di discuterlo.

Il ragionamento è politico. Si parte dal presupposto (giusto o sbagliato non è dato sapere, visto che Mosticone ufficialmente sostiene che gli è caduta la connessione) che se si sta facendo squadra ciò deve accadere anche in Consiglio comunale. E siccome la consigliera Floriana De Donatis in quel momento stava portando avanti un accordo elettorale con Luca Di Stefano che vede partecipi anche i colleghi di maggioranza Mosticone, Francesco De Gasperis e il vicesindaco Fausto Baratta, il numero legale avrebbe dovuto essere garantito.

De Donatis guadagna terreno

La zona rossa e l’alta incidenza dei casi di contagio non spaventano i cacciatori di preferenze. Fra i più temerari spiccano i consiglieri di maggioranza Massimiliano Bruni di Fratelli d’Italia e Alessandro Mosticone di Reset. Il rinvio ha rimescolato le carte e permette di giocare ancora la partita. Loro imperterriti continuano a lavorare.

L’unico che sembra beneficiare di tutto ciò è Roberto De Donatis: gli ulteriori sei mesi gli saranno utili per recuperare un po’ del tempo perso a causa della pandemia. E magari gli consentiranno di completare alcune pratiche in corso per dimostrare agli elettori cosa ha fatto in cinque anni.

Se a ciò si aggiunge che altri potrebbero tornare da lui, il sindaco uscente che dai bookmakers della politica sorana veniva dato fuori gioco, rischia di tornare saldamente in sella. In tutti i sensi. Anche perché quella figura nuova forte che si cerca come candidato del centrodestra finora non è emersa.