Prima del malore la pace con Fardelli. Ed i segnali a Peppino

Nelle ore che hanno preceduto il malore del sindaco Salera c'era stata la pace con Marino e Luca Fardelli. Con una delibera di Giunta. I segnali a Peppino Petrarcone. I tempi dilatati dal Covid-19 possono tornare utili

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Prima del malore che lo sta tenendo ricoverato in Cardiologia al Santa Scolastica di Cassino, il sindaco Enzo Salera aveva sancito la pace con Marino Fardelli. Affidandogli l’organizzazione del premio internazionale “Cassino, città per la pace“. È stato il segno della ricucitura di uno strappo ampio e profondo: Fardelli era il segretario del Circolo Pd di Cassino ed aveva preferito dimettersi piuttosto che spianare la strada alla candidatura di Salera a sindaco; non solo: suo fratello Luca si è candidato consigliere comunale nello schieramento avversario.

La Pace con il premio

Luca e Marino Fardelli

Il segnale di pace sta nella delibera di giunta numero 50: con cui l’amministrazione guidata dal sindaco Enzo Salera istituisce il premio internazionale “Cassino, città per la pace“. Arriva a ridosso del 76° anniversario della distruzione di Cassino: il 15 marzo del 1944 la città veniva rasa al suolo.

Proprio per non dimenticare il bombardamento dell’abbazia prima e della città poi, l’amministrazione Salera intende mantenere vivo il ricordo nelle nuove generazioni. Difatti il premio è rivolto ai giovani, agli studenti. Intende farlo avvalendosi dell’associazione di Marino Fardelli.

Non lo fa di nascosto, ma è tutto nero su bianco. Agli atti. Di fatto si ricuce la frattura tra il sindaco e l’ex consigliere regionale, si aprono praterie in maggioranza per Luca Fardelli. Allo stesso tempo l‘ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone si ritrova sempre più isolato, senza più uno dei tre Consiglieri che aveva eletto nella sua corsa perduta un anno fa.

La delibera

Nella delibera di giunta che porta la firma del sindaco e di tutti gli assessori si evidenzia: “In tutto il mondo è noto il martirologio del Cassinate culminato con la distruzione della intera città e del Monastero Benedettino di Montecassino. (…) Per questi fatti, Cassino è sede ogni anno di celebrazioni e commemorazioni a livello internazionale.

Il vice sindaco Francesco Carlino con la fascia

Si ritiene di aderire alla proposta dell’Associazione “Cassino città per la Pace” mediante istituzione di un premio per la Pace internazionale che evidenzi, ancor di più oggi, il valore universale della pace, requisito indispensabile per un benessere morale e spirituale di tutti i popoli, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, ed in particolare i giovani ed il mondo della scuola, sui temi della pace, della solidarietà, della non violenza, valori propri della Città di Cassino, simbolo di distruzione prima e costruttrice di pace nel mondo poi“. È l’atto con cui si ufficializza la tregua politica.

Oltre all’iniziativa è previsto poi anche il “Viaggio della memoria” per gli studenti meritevoli. Ed ecco il passaggio che sancisce la metaforica stretta di mano tra i Fardelli (Marino e Luca) e i saleriani (il sindaco e la sua giunta): “Per la realizzazione delle varie iniziative ci si avvarrà dell’Associazione “Cassino; Città per la Pace”.

Un anno fa la rottura

Era marzo del 2019 quando Marino Fardelli riconsegnò la tessera del Pd e si dimise da segretario, imbestialito dopo che il segretario regionale Pd Bruno Astorre aveva imposto il rispetto dello Statuto con l’indizione delle primarie per individuare il candidato sindaco. Quelle dimissioni avevano spianato la strada al fratello di Marino, Luca Fardelli verso le fila di Petrarcone. A Marzo 2020 tutto è ormai un lontano ricordo.

Così come per il sindaco Salera e la sua giunta è un lontano ricordo il patrocinio non concesso all’iniziativa “Incontri nel centro storico” e il no secco alla richiesta di avere un gazebo per pubblicizzare la passeggiata sulla Cavendish road: entrambe iniziative organizzate dalla stessa associazione a cui ora si delegano importanti iniziative per la memoria. Ma entrambe erano state organizzate la scorsa estate, quando la ferita nel Pd era ancora aperta E né il presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo e né il sindaco Enzo Salera volevano lasciare alcun margine politico agli avversari interni che li avevano ostacolati.

Il purgatorio

Massimiliano Mignanelli

Poi pian piano Marino Fardelli, cresciuto a pane e Dc, che ha l’arte della mediazione nel sangue, ha iniziato a lavorare ai fianchi dell’assessore alla Cultura Danilo Grossi. Il quale lo ha lasciato a lungo in purgatorio. Ma poi proprio ragionando con gli ex petrarconiani, ora tutti saleriani, si è giunti al seguente ragionamento: coinvolgiamo Marino, portiamo Luca con noi, e a quel punto Peppino sarà solo. Questo sarà l’approdo naturale, ma la strada è segnata.

Così come è segnata la strada dell’ex sindaco, sempre più in solitudine politica. Non lo segue più Luca Fardelli e men che meno il fratello Marino; Massimiliano Mignanelli (l’altro Consigliere eletto) prende gradualmente le distanze. E sulla piazza virtuale non va meglio. Gino Miele, il presentatore della sua lista, continua a postare sulla chat “Amici di Peppino” articoli di giornale scritti da Mario Costa, saleriano della prima ora e ora promosso anche ad addetto stampa del Comune: si è messo a disposizione gratuitamente e coordinerà anche i tirocinanti dell’Unicas.

La moglie di Petrarcone ha abbandonato la chat la scorsa settimana, l’ex sindaco ancora resiste. Ma qualcuno tra il serio e il faceto ironizza: “Sarebbe il caso di chiamarla gli ex amici di Peppino“.

Un ramo d’ulivo per Pasqua

Giuseppe G. Petrarcone, Danilo Grossi, Enzo Salera, Gino Ranaldi

Un nuovo amico è invece Salvatore Fontana: insieme costituiranno in assise il gruppo di Italia Viva. L’ex sindaco siederà anche nell’assemblea nazionale del partito di Renzi, ma Fontana con il suo attivismo gli fa ombra e prepara la scalata per candidarsi a sindaco.

Dal gruppo dei saleriani una voce dal sen fuggita fa sapere: “Peppino è uno di noi, quando vuole sa che qui troverà sempre degli amici. E magari anche la chat creata dopo la sconfitta del 2016 tornerà a sorridergli“. Il non detto è: “Altrimenti è destinato alla solitudine. Fontana, l’unico che gli è rimasto vicino non gli concederà mai spazio e gli altri lo hanno praticamente scaricato. Tanto sulla piazza reale che su quella virtuale”.

Il mediatore ancora una volta è il capogruppo Gino Ranaldi: ma l’ultima volta, era un sabato mattina, che provò ad organizzare un incontro tra Salera e Petrarcone per un caffè, alla fine l’ex sindacò fece sapere di non essere disponibile: aveva una partita di golf. Insomma: diede buca!

Ora, la pausa imposta dal Coronavirus, consente di mediare a distanza. Senza imporre subito incontri ravvicinati.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright