Primarie, Bonaccini di misura: decisiva Frosinone

Bonaccini vince le Primarie nel Lazio grazie alla Federazione di Frosinone. Perde a Roma e nella città metropolitana. La scelta che ha messo insieme De Angelis, Battisti e Pompeo. Ribaltando la situazione. Con i motori al minimo: per mandare un segnale a Roma.

Primo nel Lazio ma di misura. E sconfitto sia a Roma che nella Città Metropolitana. Stefano Bonaccini si è aggiudicato il primo round delle primarie del Pd nel Lazio, quello del voto dei circoli. Ha preso il 44,8%. Ma lo deve alla Federazione di Frosinone dove i big si sono schierati con lui: è stata lasciata però una sostanziale ‘libertà di voto’. Mandando in questo modo un chiaro segnale ai vertici romani e regionali: Frosinone poteva fare di più, s’è limitata a fare il necessario.

Bonaccini, successo precario

Stefano Bonaccini (Foto: Canio Romaniello © Imagoeconomica)

Anche per questo il successo di Stefano Bonaccini è “precario“. Non solo perché parziale, in attesa che domenica si esprimano anche i non iscritti in una nuova votazione. Ma soprattutto perché Elly Schlein ha chiuso appena 2,4 punti percentuali sotto (42,5%). Prendendosi oltretutto la libertà di battere il Governatore dell’Emilia Romagna nei due “collegi” più importanti: Roma e la sua Città Metropolitana.

La deputata è stata sostenuta anche da Area Dem (la componente di Dario Franceschini e del Segretario regionale Bruno Astorre) e dal pezzo di Pd vicino all’ex governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Si è imposta in 42 dei quasi 90 circoli della Capitale, tra tematici e territoriali. In alcuni casi ha vinto con margini bulgari o quasi, come raccontano il 154-3 del circolo Donna Olimpia (Monteverde vecchio), oppure il 108-13 di Ostia o il 128-31 di Montesacro. Elly Schlein ha prevalso nettamente anche a Prima Porta Labaro (47-18). È un segnale importante: lì la mozione Bonaccini era stata presentata da Alessio D’Amato, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione sconfitto una settimana fa dal centrodestra guidato da Francesco Rocca.

Roma con Elly

Anche Bonaccini, portato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dai post renziani di Base Riformista e dalla componente dell’ex presidente nazionale del Partito Matteo Orfini, ha avuto i suoi successi schiaccianti. Come nel caso del Nuovo Salario (131-22), oppure del Circolo Eur-Torrino (101-22) e di Massimina (84-1).

Ma il conto finale è di 2.194 a 1.854 cioè un vantaggio di Elly Schlein nella Capitale di 340 voti. Vantaggio che sale a oltre 560 voti nel resto della Città Metropolitana.

Restando a Roma vanno registrate anche le 4 vittorie di Gianni Cuperlo nei circoli. L’esponente della sinistra ha raccolto il 10,4% arrivando al pareggio con Bonaccini nel Circolo Torraccia (11-11). Due vittorie per l’ex ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli (2,4%).

Il ruolo chiave di Frosinone

Bonaccini con il vice Segretario regionale Pd Sara Battisti ed il deputato Matteo orfini

Uscendo dalle mura di Roma Stefano Bonaccini ha vinto ovunque tranne che nella Provincia di Rieti. In Sabina Elly Schlein ha chiuso avanti di oltre 80 voti.

Nella Federazione di Viterbo Bonaccini ha vinto 766-357. Più contenuto ma comunque netto anche il successo in Provincia di Latina: 554-324. (Leggi qui: La carica di Isbuscenskij del Pd pontino).

Il risultato decisivo è stato quello arrivato dalla Federazione di Frosinone: qui il Governatore dell’Emilia Romagna ha fatto il pieno nelle votazioni che hanno coinvolto i 73 circoli vincendo 1.123-513. Hanno votato 1800 iscritti. Stefano Bonaccini, con 1123 voti ha ottenuto il 62,6%. Segue Elly Schlein con 513 voti e una percentuale pari al 28,6. Gianni Cuperlo ha ottenuto 131 voti (7,3%) mentre Paola De Micheli 27 voti (1,5%).

I numeri dicono due cose. La prima: ancora una volta la Federazione di Frosinone lancia un acuto mobilitando ben 1.800 militanti che sono poco meno della metà dei 4mila scesi in campo in tutta Roma. La seconda è che Bonaccini vince nel Lazio perché vince a Frosinone, altrimenti questo risultato non lo avrebbe fatto. C’è un terzo dato: su Bonaccini si sono attestati Francesco De Angelis e Sara Battisti (Pensare Democratico) ma anche Antonio Pompeo (Base Riformista). Per la prima volta hanno fatto massa critica insieme la candidata da 17mila voti alle recenti Regionali ed il candidato arrivato alle sue spalle con ben 15mila voti.

Il segnale per Roma

Luca Fantini

Il risultato di Frosinone avrebbe potuto essere molto più tondo. Invece è passata la linea di affrontare ‘in serenità‘ queste Convenzioni. Non è stata fatta cioè un campagna pressante, non è stato imposto un voto nel nome della Federazione. Il che ha alimentato un clima di tranquillità ed ha portato al fatto che Bonaccini riparte da Frosinone con una buona maggioranza ma non bulgara.

È andata così perché nessuno è intervenuto affinché andasse diversamente. Per essere concreti: nessuno ha telefonato ai Giovani Democratici per sollecitare un loro voto diverso da quello dato alla Schlein; i suoi 513 voti sono la conseguenza del fatto che all’interno di Pensare Democratico e di Base Riformista in provincia di Frosinone, nessuno ha detto di fermarsi a chi ha spontaneamente voluto dare il voto all’vversaria del Governatore.

Sbaglia chi pensa che la reale forza della mozione Schlein a Frosinone sia 513 e la reale forza delle due componenti maggioritarie sia poco più del doppio. Su quel voto pesa anche il fatto che domenica ci saranno i gazebo. Come avvenuto per i voti andati a Gianni Cuperlo dallo zoccolo duro storico della sinistra Pd rappresentato in provincia di Frosinone da Alessandra Maggiani. In tanti lo hanno votato grazie a quel clima di serenità e nella consapevolezza che la vera conta sarà domenica.

Ma qual è il segnale che Frosinone ha voluto mandare a Roma? Da dieci anni non gli viene data la possibilità di eleggere un suo deputato o un suo senatore: ogni volta ha dovuto compiere un passo di lato. Da sempre viene considerata la figlia povera in una famiglia dove però i risultati si fanno grazie alla Ciociaria. Come in questo caso.

Il voto di domenica

Foto: Luigi Mistrulli © Imagoeconomica

Domenica si vota dalle 8 alle 20. Si voterà nei gazebo ma alcune categorie di persone potranno votare anche online; potranno partecipare anche i giovani tra i 16 ed i 18 anni preiscrivendosi entro domani alle 23.50. A Roma saranno circa 160 i gazebo.

Chi vorrà partecipare dovrà sottoscrivere un documento in cui si dichiara elettore del centrosinistra e versare un contributo di 2 euro.