Pompeo: «Sosterrò Zingaretti per un Partito unito ma plurale»

Intervista al presidente della Provincia. Dice: “Dobbiamo pensare a vincere le elezioni, non soltanto il congresso, per farlo dobbiamo aprire il partito sul serio. Auspico una lista unitaria”. Aggiunge: “Scrolliamoci di dosso quel maledetto 18%, facciamo tutti parte della stessa comunità”.

Andare oltre il Pd non può essere solo uno slogan. In realtà è un imperativo categorico. Per un ragionamento “aritmetico” oltre che politico. Se non ci scrolliamo di dosso quel maledetto 18% non possiamo pensare di tornare a vincere e a governare il Paese”. 

Antonio Pompeo, presidente della Provincia e sindaco di Ferentino, va dritto al nocciolo della questione. Lo fa nel pieno della fase congressuale riservata agli iscritti, quella delle convenzioni dei circoli. Propedeutica per le “primarie” del tre marzo. Quando a sfidarsi saranno 3 degli attuali 6 candidati alla segreteria.

Alessioporcu.it – Pompeo, ma la priorità in cosa consiste?

Antonio Pompeo – “Nello staccarsi dal 18%. Se ci rivolgiamo solo agli iscritti non ce la faremo mai. Perché non dobbiamo convincere quelli che già ci votano. L’obiettivo è allargare la base elettorale, coinvolgere la società civile. Il congresso è importante, ma dobbiamo pensare a creare le premesse per tornare a vincere le elezioni, per battere i Cinque Stelle, la Lega, il centrodestra”.

E questo come si fa?

“Puntando sugli amministratori, che conoscono bene il territorio, che sanno quali sono le istanze della gente normale. Si fa “attraendo” la società civile, convincendo sia quelli che non hanno mai votato per noi, sia quelli che hanno smesso di votarci. Si fa mettendosi in gioco, non pensando alle rendite di posizione e alle bandierine. Si fa prendendo coscienza che siamo un’unica comunità politica. Basta con le correnti, gli avversari sono altri”.

Ma lei sosterrà Nicola Zingaretti per la segreteria del Partito?

“Certamente. Sosterrò Nicola Zingaretti, che è il presidente della nostra regione, che sta governando bene, che ha vinto mettendo in campo il modello Lazio, fondato sull’inclusione, sul centrosinistra aperto. Così come ho sostenuto Bruno Astorre per la segreteria regionale”.

Anche lei ha vinto nel modo di Zingaretti, in controtendenza.

“In un certo senso questo tipo di modello lo abbiamo sperimentato anche prima. Poi è evidente che, fatte le dovute proporzioni, lo abbiamo dimostrato pure recentemente. Al Comune di Ferentino abbiamo ottenuto il bis, superando di gran lunga il 60%. Lo abbiamo fatto sulla base della buona amministrazione. Alla Provincia la stessa cosa, anche se hanno votato gli amministratori, cioè sindaci e consiglieri comunali. Pure in tal caso è stato colto il senso di una proposta finalizzata al bene comune, al governo del territorio”.

Ha vinto con il voto trasversale.

“Abbiamo vinto (e sottolineo la prima persona plurale) con i risultati raggiunti in questi anni”.

Ma sostenere Zingaretti non significa anche ammettere che il modello Renzi ha fallito?

“Il modello Renzi a mio giudizio non ha fallito, ma semplicemente avrebbe dovuto comunicare meglio i risultati raggiunti. Per quanto riguarda il partito, io la vedo così: il Pd è una forza maggioritaria, che non può essere rappresentata da una singola voce. E il sottoscritto si spenderà a livello locale affinché il partito sia plurale ma unitario.

Siamo un partito che ha sempre valorizzato le differenze e la pluralità di voci. Anche per questo insisto sul fatto che i sindaci vanno messi in primo piano, perché sanno coniugare la visione politica con il pragmatismo”.

Sosterrà Zingaretti con la sua componente?

“Non penso che il dibattito debba essere focalizzato sulle componenti. Il Pd è vivo se riesce a sintetizzare nel migliore dei modi le diverse anime che lo compongono,  perchè i principi sono gli stessi per tutti”.

In provincia di Frosinone, però, c’è Pensare Democratico, la componente di Francesco De Angelis, maggioritaria peraltro, alla quale stanno aderendo in tanti. Lei può rappresentare un contraltare.

“Guardi, conosco perfettamente la forza politica ed elettorale di De Angelis. Però credo che anche in provincia di Frosinone andrebbe superata l’impostazione delle correnti schiacciate su se stesse, che spesso si traducono in tifoserie che nulla hanno a che fare con la politica. Bisogna saper uscire anche dai circoli e iniziare a parlare lo stesso linguaggio dei nostri concittadini. Allargare il perimetro.

Altrimenti si corre il rischio di vincere i congressi e perdere le elezioni. Il punto è questo. E’ come il discorso degli aerei di Mussolini: erano sempre gli stessi, che spostavano da una parte all’altra. Cioè, che senso ha spostare dei rapporti di forza all’interno del Pd? I voti restano gli stessi.

La “missione”, invece, è aumentare i voti. Allargando la base alla quale ci rivolgiamo”.

Però alle primarie potrebbero esserci due liste a sostegno di Zingaretti. Quella di Pensare Democratico e la sua.

“L’obiettivo è sostenere Zingaretti. Metteremo a disposizione le esperienze migliori. Ma proprio le vittorie di Ferentino e della Provincia dimostrano che l’elemento determinante è l’unità. Auspico una lista unitaria e l’inizio di una nuova fase che non si fermi alla stagione congressuale. Voltiamo pagina, torniamo a vincere le elezioni politiche”.