A sinistra del fiume, la storia dei cortei del 1° Maggio (CulturE)

La storia dei cortei del Primo Maggio in provincia di Frosinone. L'ha ricostruita Paolo Ceccano con un libro. Che è costruito sulla coralità dei ricordi

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Coraggiosa iniziativa l operazione del libro ‘1° maggio, a sinistra del fiume‘ scritto da Paolo Ceccano. Soprattutto perché arriva in un momento storico particolare, nel quale non è affatto di moda narrare la storia del corteo del Primo maggio in provincia di Frosinone. Perché il vento soffia sulle vele della destra, la sinistra è al suo minimo come numeri e identità. Ed il lavoro è il grande assente dalla vita di molti.

Un libro singolare. Perché il Ceccano è riuscito a mettere insieme voci narranti diverse che offrono chiavi di lettura differenti. La coralità è la chiave da sottolineare.

Tante foto messe a disposizioni da chi ha aperto gli archivi fotografici del corteo isolano: da Ceroli a Paolo Sangermano, da Lorenzo ed Emiliano Migliorini a Bernardo Pescosolido ,da Mario Pinelli a Romolo Rea… Il libro si apre con due interventi di Francesca Re David segretaria generale Fiom CGIL e Paolo Cioffi, presidente di Futura Umanità. La prima pone l’accento sull’oggi, il secondo ripercorre le tappe di un ‘unica grande storia.

Seguono le voci istituzionali dal sindaco di Isola del Liri al presidente della Provincia di Frosinone, il sindaco di Arpino e quello di Castelliri. Fino alle associazioni che hanno sostenuto l’operazione: la Pro Loco, l’Anpi, la società operaia.

Interventi variegati sulla situazione attuale. Poi arrivano le voci dei ricordi…’‘ogni volta che apro la valigia dei ricordi vedo me stesso fanciullo…..sul balcone di Piazza Boncompagni …”. Con tanta poesia e nostalgia scorrono i ricordi di Luciano Duro. Senti vibrare le bandiere, senti l’arrivare della crisi con il corteo, che lentamente perde il suo vigore.

Con Erica Gabriele leggi il ruolo delle donne all’interno del movimento proletario. ‘Il primo maggio non piove mai” afferma con certezza
Lorenzo Migliorini, un’altra voce storica di questo corteo e scorrono
ricordi del Partito Comunista e di tutta la liturgia della sinistra. Mario Lilla tratteggia la ”razza operaia”. Irene Mizzoni ricostruisce i fatti del 17 febbraio 1949, il prima dei diritti, fatti storici che andrebbero studiati.

Nello scorrere dei ricordi ci sono ovviamente anche i miei, che ripercorro le tappe degli studenti che partecipavano al corteo.

A sinistra del fiume è quindi un riuscito collage di foto e parole del corteo del Primo Maggio. Voci di un filo che Paolo Ceccano ha messo insieme per un archivio della memoria. Che altrimenti rischierebbe di andare dimenticata e perduta.