Pro Loco, le elezioni delle polemiche: alle 6 tutto chiuso

Prima convocazione alle 6 del mattino per l'assembela che deve eleggere i nuovi vertici della Pro Loco. Ma i locali sono chiusi. E la polemica a Sora riprende quota

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

La polemica non si placa: le votazioni per il rinnovo dei vertici della Pro Loco di Sora è una storia infinita. Dopo aver indetto le elezioni, il Consiglio direttivo uscente permette il voto anche ai nuovi tesserati che, in un primo momento, erano stati esclusi. Però, i ‘nuovi tesserati‘ non hanno il tempo di presentare la loro lista in quanto i termini scadono troppo presto. Anche perché fino a quel momento era stato loro detto che non avevano diritto di voto perché non in regola con la quota associativa. Non solo: nel frattempo uno dei nuovi tesserati era stato addirittura espulso con una raccomandata. Sulla vicenda interviene anche il sindaco Roberto De Donatis che, pur rimarcando la natura privata dell’associazione auspica un’apertura al dialogo.  

Il gruppo che questa mattina alle 6 ha risposto alla convocazione

La penultima puntata c’è stata questa mattina alle 6: era prevista la prima convocazione dei soci per il voto. Un gruppo di nuovi iscritti si è recato davanti all’auditorium di pazza Mayer Ross per partecipare a quella convocazione così mattiniera: ma era tutto chiuso e spento. Ovviamente la vicenda è finita sui social con tanto di video.

Ora si attende l’appuntamento di domani pomeriggio.

Le false notizie

Lunedì 23 settembre 2019 il Consiglio direttivo della Pro Loco di Sora, tramite il segretario Gerardo Ferri diffonde una nota. In cui spiega le decisioni prese ma, soprattutto, parla di “false notizie diffuse” e di “responsabilità”. Insomma, se da un lato si leggono segnali di apertura, dall’altro la stagione dei veleni non sembra ancora chiusa. 

A fronte delle false notizie diffuse – si legge infatti nel comunicato – la Pro Loco di Sora, a scanso di equivoci, provocati in merito alle prossime elezioni che si terranno il 28 settembre alle ore 16 presso l’Auditorium de Sica precisa che i soci aventi diritto al voto sono in numero di 242;

questo numero rappresenta la base sulla quale già nelle riunione del 19 agosto scorso è stato deliberato il numero dei nuovi consiglieri da eleggere;

che hanno diritto al voto anche i soci non in regola con le quote, a condizione che gli stessi si mettano in regola con i pagamenti al momento della votazione. Questo per permettere a tutti il diritto di voto.

Che le modalità di voto sono state rese note dal giorno 19 agosto 2019, come comunicato agli organi di informazione tempestivamente nei giorni seguenti.

Che le modalità sono state formalmente comunicate agli organi di controllo regionali con l’invio dei verbali.

La responsabilità di tutte le false dichiarazioni e informazioni diffuse ricade sugli autori delle medesime sotto ogni profilo ed aspetto”.

Chiara e lineare la posizione del direttivo uscente della Pro Loco che, fra l’altro, si è ricandidato e rappresenta l’unica lista in corsa

I contorni kafkiani

La sede della Pro Loco di Sora

Ma è a questo punto che la vicenda assume contorni kafkiani. Già alla fine di agosto, infatti, viene resa nota la data delle elezioni fissate per il 28 settembre, specificando che hanno diritto al voto (come giustamente prevede lo statuto) soltanto i soci in regola con il tesseramento e con il versamento della quota associativa.

Nonostante ciò, appresa la notizia, il gruppo dei nuovi tesserati tenta invano di presentare la propria lista per concorrere alle elezioni per il rinnovo dei vertici. Non ci riesce. Complice forse il termine di scadenza fissato alle 6 del mattino? Avrebbero appreso ufficialmente la notizia soltanto a tarda serata su una testata giornalistica on line e il mattino sul giornale, ovviamente dopo le 6, ossia quando i termini erano già scaduti. Inoltre senza sapere a chi o dove presentare la propria lista.

L’esito scontato

Qualche giorno prima sulla vicenda era intervenuto anche il sindaco De Donatis il quale aveva appunto auspicato apertura e dialogo. Pur consapevole che si tratta di un’associazione privata il primo cittadino aveva invitato alla collaborazione per arrivare a una soluzione condivisa della vicenda. Lo stesso sindaco in questi giorni sta svolgendo un importante ruolo di mediazione proprio nel tentativo di chiudere positivamente la questione. 

Intanto domani si conoscerà l’esito, a questo punto scontato, delle elezioni. Resta solo da vedere se ci saranno cambiamenti nei vertici da parte del nuovo consiglio direttivo a cui spetta l’onere di rieleggere al proprio interno il presidente, il vicepresidente e gli altri organi.

Pietro Prosperi

In tal senso potrebbe essere sibillina l’esternazione di fine agosto da parte del presidente uscente Pietro Prosperi, in carica da circa trent’anni: “Sono circa tre anni che sollecito il direttivo a individuare un altro presidente. Ora saranno le elezioni del prossimo settembre a sistemare le cose a norma di regolamento”. E si mormora che il suo successore possa essere l’attuale vicepresidente, il dottor Antonio Pellegrini.

Il Monorchio espulso

Sul fronte del gruppo dei nuovi tesserati, sempre a proposito di situazioni kafkiane, uno degli attivisti che voleva il cambiamento, Francesco Monorchio, spiega come lui stesso è stato addirittura espulso dall’associazione con delibera del consiglio direttivo, che poi gli è stata notificata “tramite raccomandata con avviso di ricevimento che mi è stata recapitata agli inizi di maggio del 2019, circa dieci giorni prima che si tenesse l’assemblea per l’approvazione del Bilancio consuntivo, i cui termini fra l’altro erano già scaduti nel precedete mese di marzo, come si evince dall’articolo 11 dello stesso statuto”.  

Si legge nella delibera:

“Incompatibilità della qualifica di socio della Pro Loco di Sora per il signor Monorchio Francesco, per la sua ostilità al valore istituzionale della Pro Loco, espressa in varie sedi e modalità, con critiche offensive e lesive dell’immagine pubblica, indicando fatti non corrispondente al vero, allo scopo strumentale di ottenere consenso di parte e determinare un clima di ostilità sia all’interno che all’esterno del sodalizio, nei confronti dell’associazione e dei suoi esponenti, con esternazioni e comportamenti aventi finalità di carattere meramente di parte, volte ad acquisire il controllo dell’ associazione, in contrasto con le finalità effettive del sodalizio, attraverso la pubblica denigrazione della persona del presidente e degli associati”.

Radicale rinnovamento

La sede del Comune di Sora

“Visto come stanno andando le cose – chiosa Monorchio anche alla luce dell’impossibilità da parte del nuovo gruppo di tesserati di potersi candidare a far parte del nuovo direttivo  – l’unica strada percorribile ora ci sembra quella del radicale rinnovamento per poi ripartire da zero con i tanti iscritti che, sicuramente, garantirebbero un cambiamento rispetto alla ormai “famigerata” inerzia degli ultimi anni”.

“Considerato il clima e visto che in un anno e mezzo di tentativi di dialogo da parte nostra non abbiamo visto nessun tipo di apertura concreta, siamo stati costretti ad abbandonare la via del dialogo. A un certo punto ci hanno cambiato interlocutore. Il nuovo, con un modo di fare più diplomatico, ci ha comunque preso in giro”. 

E quando gli si chiede perché sta facendo tutto questo, spiega: “E’ semplice. Nei Comuni limitrofi le associazioni Pro Loco sono attive e sono il centro promotore del turismo, mentre a Sora c’è una continua inerzia. Anche quando abbiamo accesso i riflettori sul problema loro hanno continuato imperterriti sulla loro strada, avendo come unica reazione un’assemblea “farsa” viziata da numerose irregolarità che si sono rifiutati di mettere a verbale nonostante le nostre insistenti richieste”.

Non finisce qui

Una situazione molto complessa dunque che ha tutta l’aria di non doversi chiudere con le elezioni di sabato 28 settembre quando, a partire dalle 16, presso l’auditorium De Sica inizieranno le operazioni di voto.

A meno che non arrivi qualche positivo colpo di scena: il direttivo uscente potrebbe sempre concedere anche ai nuovi tesserati di presentare una propria lista, permettendo al sodalizio di crescere e di fare “associazionismo” nel senso letterale del termine.