Il prode aviatore Alfredo Pallone ai comandi dell’Aviazione Civile

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Che fosse un uomo abituato a volare alto lo si sapeva. Per questo venne scelto per andare in Europa a rappresentare l’Italia. Dopo essersi prodigato per quattro anni nelle sedute della commissione Econ, avere sussurrato a Mario Draghi i suoi suggerimenti di politica valutaria, avere combattuto la battaglia finale contro lo Spread, essere riuscito a scalare le vette del Map Raking, c’erano ben pochi altri traguardi ai quali Alfredo Pallone potesse aspirare.

Così, ultimato il mandato tra Strasburgo e Bruxelles, come novello Cincinnato decise di ritirarsi a Fiuggi. E godersi il meritato riposo.

Ma la politica, depauperata dalla sua oziosa assenza, stanca di vederlo inoccupato, invidiosa di saperlo rilassato su una panchina, lo ha richiamato d’imperio in servizio. Affidandogli i comandi dell’Enac, l’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile. Nel quale Alfredo ha una competenza smisurata.

Come ha pilotato lui Forza Italia durante gli anni del primo Berlusconi è ancora inarrivato. Come ha tracciato le rotte nelle quali ha condotto Antonello Iannarilli verso le nebbie politiche dalle quali non è più riemerso è da manuale. Come ha fatto atterrare Mario Abbruzzese sulla Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio è stato un capolavoro aviatorio politico.

L’unico nella sua squadriglia che gli sia risultato un po’ ostico gestire fu Franco Fiorito e per questo decise di buttarlo fuori bordo e senza paracadute, sfiduciandolo da capogruppo regionale del PdL. Ma venne giù tutto l’aereo. E Renata Polverini se ne ricordò nel messaggio tv con cui annunciò le sue dimissioni. Riferendosi al nostro novello Italo Alfredo Balbo gli dedicò uno strale al veleno: «Queste strane elezioni (il Pdl dimenticò di presentare la lista con i candidati alle regionali per colpa di un panino) ci hanno restituito un consiglio anomalo, nel quale a guidare il dibattito c’è un signore che va in giro per l’Europa pensando di rappresentare l’Italia». In quel periodo Alfredo pilotava con rigore e autorevolezza anche il Pdl regionale.

La verità dei fatti è che Alfredo Pallone, in un panorama nel quale nani e ballerine appaiono giganti ma non si rendono conto che è solo la loro ombra, un gigante lo appare davvero. Perché viene dalla fureria di Fabrizio Cicchitto, nella quale ha visto passare politici veri e statisti ora rimpianti: e il mestiere lo ha imparato. Quindi, se è di un politico che hanno bisogno all’Enac, poche scelte migliori potevano esserci. Se di un pilota da caccia o da Boeing, allora si consiglia di ripassare un altro giorno.

Nel frattempo, qualcuno spieghi al nostro prode aviatore, che l’Enac ha competenze solo in materia di aviazione Civile e non sul ministero della Guerra: in questi giorni pare che stia pensando di bombardare politicamente tante persone.

PS. Scherzi a parte: Alfre’, tanti auguri, nessuno meglio di noi sa quanto hai meritato questo incarico.