Promesse elettorali, verifiche su Cippitelli, la segretaria ed il vicesindaco

Promesse elettorali, fatte un anno fa in occasione delle elezioni Comunali. L'ex sindaco di Broccostella indagato dalla Procura di Cassino insieme alla segretaria ed un altro politico comunale. In mattinata dieci perquisizioni della Guardia di Finanza

Promesse. Fatte in periodo di elezioni. Mantenute o meno, poco importa per il Codice Penale: sono un reato. Quelle promesse hanno fatto partire una serie di indagini: puntano ad accertare se siano state fatte, se in cambio siano stati chiesti voti per le elezioni comunali di un anno fa a Broccostella.

Quelle promesse, secondo alcuni le avrebbe fatte l’ex sindaco di Broccostella Sergio Cippitelli, insieme alla sua segretaria Loredana Iacoboni e l’attuale vicesindaco Antonio Conte.

Delle indagini si sta occupando la Procura delle Repubblica di Cassino. Ha delegato gli accertamenti alla Guardia di Finanza provinciale di Frosinone. Che all’alba ha eseguito dieci perquisizioni: nella casa e negli uffici in qualunque modo collegati alle tre persone sulle quali sono scattati gli approfondimenti.

Dieci perquisizioni

SERGIO CIPPITELLI

I finanzieri del colonnello Alessandro Gallozzi sono stati nelle abitazioni di Cippitelli, della segretaria e del vice sindaco. Hanno controllato l’ufficio di Frosinone in cui l’ex sindaco svolge oggi la sua attività di presidente delle Case Popolari, gli uffici in Municipio, l’ufficio presso l’Unione dei Comuni e presso il Consorzio del quale fa parte. Sono stati nelle 3 sedi delle cooperative sociali che operano nel settore dell’assistenza alla persona e di cui la segretaria risulta negli organi di amministrazione.

I finanzieri sono stati a Broccostella, Frosinone, Sora, Monte San Giovanni Campano, Alvito.  

I reati sui quali la Procura di Cassino sta eseguendo le verifiche sono la corruzione elettorale (cioè avere fatto promesse durante la scorsa campagna elettorale per le Comunali di Broccostella, a prescindere dall’eventuale mantenimento) ed il peculato cioè avere utilizzato una sede pubblica o strumenti pubblici per fare quelle promesse ed eventualmente mantenerle; la turbata libertà degli incanti e l’abuso d’ufficio. 

Promesse mantenute?

Queste ultime due ipotesi di reato lasciano intendere che le promesse sarebbero state mantenute. In che modo? L’ipotesi in via di accertamento è che qualche gara pubblica possa essere stata pilotata in cambio di voti. E di preferenze, assegnate in modo scientifico per poter controllare così il voto e condizionare il risultato.

Ipotesi, sulle quali ora le prossime settimane ci saranno altri approfondimenti. Per stabilire se siano fondate o meno.

«Attendiamo serenamente che la magistratura svolga tutti gli approfondimenti che ritiene utili per il raggiungimento della verità» commenta l’avvocato Sandro Salera, difensore dell’ex sindaco e della sua segretaria. Aggiungendo «siamo a disposizione per fornire agli inquirenti ogni chiarimento necessario, nella convinzione che non siano stati commessi reati»