Pronta l’operazione per lo svuotamento di Forza Italia

Foto: © Imagoeconomica, Benvegnu' - Guaitoli

Il Governatore della Liguria avverte Berlusconi: “Il partito si sta sciogliendo, serve una nuova apertura mentale”. In Ciociaria Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli sono pronti a guidare l’esodo. Il 6 luglio il convegno al Brancaccio.

Di Silvio Berlusconi è stato il portavoce politico prima che il “delfino” annunciato. Di lui conosce ogni sfumatura e ne sa leggere il “non detto” meglio di chiunque altro. Giovanni Toti, Governatore della Liguria e coordinatore a tempo (in coabitazione con Mara Carfagna) di Forza Italia, sa benissimo che il Cavaliere potrebbe andare avanti a colpi di “ribaltoni” fino all’autunno, per poi magari affidare il Partito a Mariastella Gelmini o ad Antonio Tajani senza passare per le Primarie. Ecco perché l’evento del 6 luglio al Brancaccio di Roma è straconfermato. Ecco perché poche ore fa Giovanni Toti ha sentito il bisogno di chiarire il suo pensiero. E Il Secolo XIX lo ha riportato nel dettaglio.

Ha spiegato Giovanni Toti: «Questo movimento politico che è stato il fulcro del centrodestra per 25 anni si sta sciogliendo come neve al sole. Se non ci rendiamo conto che stiamo lasciando un blocco sociale così importante in questo Paese, quello che ha costruito questo Paese, senza una rappresentanza politica, facciamo un’azione sconsiderata».

In un altro passaggio ha aggiunto Toti: «Affinché ci sia spazio per ricostruire, bisogna che questo Partito torni ad essere una piattaforma per tutti coloro che in questo Paese hanno idee liberali, riformiste, popolari e cattoliche, alleati con i nostri amici del centrodestra e aperti a tutti coloro che in questi 25 anni hanno cambiato casa, agli elettori che ci hanno abbandonato, ai dirigenti politici che si sono disaffezionati a noi e ai tanti amministratori che hanno trovato rifugio nelle liste civiche. Per fare questo servono regole nuove, serve un’apertura mentale nuova, un’apertura dei confini del nostro Partito ed è quello che chiedo da molto tempo. Il cambiamento è necessario anche per chi non lo vuole, perché se non cambieremo non ci sarà nessun posto da spartire. Il dibattito in Forza Italia è un dibattito sterile che riguarda anche chi sta fuori dal Partito, che riguarda il 6% degli elettori di questo Paese, credo che dovremmo avere delle ambizioni un pò più grandi».

Significa che Giovanni Toti non si fida delle reali intenzioni di Berlusconi. Significa che al Teatro Brancaccio farà le prove generali di “muscolatura”, pronto ad un eventuale strappo che il leader “azzurro” dovesse continuare a fare melina. Le Primarie non potranno essere ponderate e neppure riservate agli iscritti e ai militanti del Partito. Altrimenti sarà semplice per Berlusconi organizzare un plebiscito per Carfagna, Gelmini o Tajani. Le primarie dovranno essere aperte, anzi spalancate alla società civile.

Giovanni Toti non vuole prendersi il Partito, vuole prendersi gli elettori. Ed è pronto al blitz.

L’anticipazione di Mario Abbruzzese su Alessioporcu.it è indicativa. (leggi qui La rivolta di Abbruzzese: «Forza Italia ha fatto il suo tempo, via pure il nome»). Il vice responsabile nazionale degli enti locali di Forza Italia sta con Toti e ci sta nei quartieri alti del movimento L’Italia in Crescita, già depositato peraltro all’ufficio dei “marchi”. Come ci sta il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli. Come ci stanno tanti militanti ed amministratori “azzurri” della provincia di Frosinone, probabilmente anche il coordinatore provinciale Tommaso Ciccone.

Quando Giovanni Toti dovesse “strappare”, anche dalla Ciociaria lo seguiranno in diversi. Sarà una sorta di svuotamento di Forza Italia.