I protagonisti del giorno. Top & Flop del 5 novembre 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

NICOLA ZINGARETTI

Nicola Zingaretti ha reagito. E lo ha fatto da segretario nazionale del Pd. Prima, sulla vicenda dell’Ilva, ha detto: “Il governo deve dare immediatamente seguito agli impegni richiesti dal Pd con il voto in Parlamento su un ordine del giorno che chiedeva di garantire in tempi rapidi e con ogni mezzo, anche legislativo, la permanenza dell’attività produttiva siderurgica a Taranto e la completa realizzazione del piano di risanamento ambientale. Chi inquina paga ma chi deve attuare un piano ambientale non può rispondere penalmente su responsabilità pregresse e non sue. Proporremo iniziative parlamentari in questo senso”. Messaggio chiarissimo ai Cinque Stelle ma pure al premier Giuseppe Conte.

Nicola Zingaretti a Dimartedì © Ag IchnusaPapers

Poi, ospite nel salotto di Giovanni Floris a DiMartedì, ha affermato: “Giusto che tutti portino il contributo in un’alleanza, il problema è se porti idee per costruire provvedimenti o per logorare e criticare. Aprire una polemica su una manovra sottoscritta da tutti è un’operazione di basso livello che gli italiani giudicheranno“. Siluro contro Matteo Renzi. (leggi qui Le frustate di Zingaretti: “Da Renzi gesti di basso livello”. A M5S: “Decida che fare”)

Poi raddoppiato così: “Se noi mostriamo alle persone un litigio continuo, quella destra che si è presentata a piazza San Giovanni crescerà sempre più. Quindi io combatto anche per Renzi, perché se pensa che fare le polemiche è un modo per conquistare voti ha capito male. Si può governare insieme da alleati, non si può governare insieme da nemici. Quando si governa insieme da nemici c’è un prevalere di interessi particolari che danneggia la qualità del lavoro del governo. E su questo non siamo disponibili”. Pugno chiuso.

MARIO BALOTELLI

Ma cosa ha fatto domenica? Ha calciato il pallone nella curva del Verona dopo essere stato bersagliato dai soliti ululati. Si è scatenata una bagarre politica pazzesca, nel corso della quale è sembrato francamente che il problema fosse lui. Senza che nessuno avesse il coraggio di dire che l’Italia è diventata razzista. Punto e basta.

Mario Balotelli

Ma in ogni caso Mario Balotelli ha voluto dire la sua. Con semplicità. Spiegando l’ovvio. E cioè: “Non è bello ma non ho accusato il Verona, non ho accusato la Curva del Verona. Ho accusato pochi scemi che lo hanno fatto e li ho sentiti. Ho accusato quelli e basta. Di sicuro non erano due o tre perché li ho sentiti dal campo. Dico la verità: lo stadio del Verona e i tifosi del Verona mi stanno anche simpatici con i loro sfottó. Ma se vuoi distrarre un giocatore, lo puoi fare in mille modi ma non così. Così non va bene. Così non ci siamo. Non dico che sono diverso dagli altri giocatori a cui hanno fatto gli stessi cori, gli stessi ululati ma il problema è che io sono italiano, dovrei tornare in Nazionale”. Elmo di Scipio.

FLOP

VIRGINIA RAGGI

La sindaca di Roma Virginia Raggi sonoramente bocciata dai cittadini romani, gli stessi che l’hanno eletta a valanga: otto su dieci non la rivoterebbero alle prossime elezioni, dove la favorita in caso di candidatura sarebbe la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, seguita da Carlo Calenda e Alessandro Di Battista. (leggi qui Bocciata la sindaca Raggi: al ballottaggio Meloni e Calenda)

Virginia Raggi © Imagoeconomica, Alessia Mastropietro

A pesare sulla stroncatura senza appello dei cittadini nei confronti della prima cittadina penta stellata  sono la situazione dei rifiuti, delle strade, del traffico e dei trasporti, oltre a una qualità della vita percepita in costante calo. Sono questi alcuni dei risultati del sondaggio realizzato da Tecné per l’Agenzia Dire sulle intenzioni di voto a Roma in vista delle elezioni amministrative 2021.

Ma Virginia Raggi si rende conto del patrimonio di consensi dilapidato? Le Idi di Virginia.

ROBERTA LOMBARDI

Nel giorno in cui la rivale di sempre, Virginia Raggi, è colata a picco, la capogruppo dei Cinque Stelle alla Regione Lazio ha perso l’occasione storica di dimostrare che il Movimento può essere anche altro rispetto a quello del no a tutto: alle Olimpiadi, all’Alta Velocità, all’individuazione di una discarica e a tutto il resto.

Roberta Lombardi

Inoltre, ha perso anche un’altra occasione, quella di un’apertura vera e coraggiosa nei confronti di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio. Oggi sarebbe servita la Lombardi dello streaming con Pierluigi Bersani, non quella che assomiglia ad una democristiana di eccezionale classe.

Ha perso due volte, in maniera forse irrimediabile. Gli attimi che non colsi.