Province, Governo e Pompeo d’accordo: un patto per riformare la Delrio

Vertice negli uffici del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. "Avviare l'iter affinché le ex province trovino una rifunzionalizzazione". Da Viterbo, al direttivo dell'Upi, Pompeo sollecita: "Riformare la Delrio. Ecco come".

Il futuro delle Province? «Avviare l’iter così che le ex province trovino una rifunzionalizzazione». È la posizione assunta dai Portavoce del Movimento 5 Stelle nel corso dell’incontro avuto oggi negli uffici del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Vincenzo Maurizio Santangelo.

Un incontro convocato per discutere del futuro delle Province italiane, rimaste a metà strada di una riforma che ha fatto risparmiare pochi spiccioli, creato più problemi che soluzioni, tolto un punto di riferimento sui territori.

Alla riunione di oggi erano presenti anche il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa, i deputati alla Camera Paolo Ficara e Michele Sodano, la senatrice Tiziana Drago e il deputato segretario all’Assemblea Regionale Siciliana (il consiglio regionale di Sicilia)  Stefano Zito.

 

Province al collasso

«Uno stato disastroso quello in cui versano le ex province, – ha sostenuto il sottosegretario Santangelo – Enti al collasso che non riescono più a garantire nemmeno lo stipendio per i dipendenti né i servizi essenziali cui sarebbero preposte, dalla manutenzione ordinaria e straordinarie delle tante strade provinciali, alla gestione dei beni patrimoniali, al trasporto per i disabili».

Nel suo intervento, il sottosegretario del Movimento 5 Stelle ha sostenuto che «Bisogna evitare in tutti i modi il dissesto finanziario di altre ex province».

Solo in Sicilia, rischiano la bancarotta le province di Enna, Ragusa e Catania.

Una situazione talmente critica da portare il sottosegretario ad ipotizzare la costituzione di una task force. «Adesso è necessario tamponare i danni, – hanno sostenuto i parlamentari del Movimento 5 Stelle – arrestando i prelievi forzati che stanno rendendo impossibile qualunque attività, anche ordinaria; e soprattutto, avviando l’iter così che le ex province trovino una rifunzionalizzazione».

 

Pompeo: un patto per riformare la riforma

Un segnale forte è partito anche dal direttivo dell’Unione Province d’Italia che si è riunito oggi a Viterbo. A lanciarlo è stato il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo.

 

«I territori vanno presidiati garantendo le risorse necessarie, a partire dalla legge di bilancio del 2019, e definendo con chiarezza ruoli e responsabilità. Serve un patto tra Governo, Regioni e Province per ridisegnare l’amministrazione locale, dopo anni di confusione e riforme sbagliate».

 

Per il presidente della Provincia di Frosinone occorre uscire da questa fase di indeterminatezza delle funzioni. In pratica, le mansioni delle Province sono state trasferite alle Regioni. Che però le hanno delegate di nuovo alle Province, spesso senza girargli però i sodi necessari.

Il tutto crea un inutile giro di burocrazia che ha peggiorato la situazione. Per questo Antonio Pompeo da Viterbo ha chiesto di «puntare sulla semplificazione amministrativa e sulla necessità di garantire le risorse».

 

Revisionare la Delrio

Il direttivo dell’Upi ha deciso allora di chiedere al governo Conte ed al Parlamento di impegnarsi in una revisione della legge 56. È quella che ha riformato le Province ingarbugliando la situazione.

L’Upi chiede allora di consolidare le funzioni fondamentali, a partire da quelle ambientali e da quelle di pianificazione strategica dello sviluppo locale e di governo del territorio.

Lo Stato però potrebbe impiegare anni in una discussione che non approderebbe a nulla. Allora? Con realismo le Province hanno chiesto un intervento alle Regioni. Che nel frattempo possono rivedere leggi regionali di riordino delle funzioni provinciali.

Lì dove si sono create le criticità, Antonio Pompeo chiede di rivedere le norme.

«È necessario un intervento che semplifichi il governo dei territori e valorizzi le funzioni di assistenza e di supporto ai Comuni, le Stazioni uniche appaltanti e i servizi pubblici locali.  Ma soprattutto c’è bisogno che le Province possano svolgere le loro funzioni attraverso fondi certi. La necessità di mettere in sicurezza strade e scuole lo dimostra. La manutenzione e la cura del territorio hanno bisogno di programmazione, la quale, a sua volta, deve presupporre una disponibilità di risorse. In questi anni purtroppo, complici i tagli che le Province hanno subito, la programmazione non è stata possibile e oggi ne scontiamo gli effetti. Ecco perché c’è bisogno di invertire la tendenza».