Province, ritorno all’elezione diretta. Perché si può fare

Pd e Lega sono d’accordo e potrebbero dare vita ad un asse. Inoltre ci sono le condizioni affinché la proposta parta proprio dalla Ciociaria, dove Democrat e Carroccio esprimono una classe dirigente autorevole e “pesante”. Vale la pena provarci.

In Friuli Venezia Giulia la Lega è tornata alla carica sulla riforma degli enti locali. Prevede il ritorno all’elezione diretta del Presidente e dei consiglieri delle Province. Un tema che da sempre è un cavallo di battaglia del Carroccio. All’inizio di questa legislatura, ai tempi del Governo gialloverde tra Lega e Movimento Cinque Stelle, si parlò subito di questa possibilità.

Qualche settimana fa in Parlamento l’argomento è stato riproposto con forza dal senatore Bruno Astorre, segretario regionale del Partito Democratico. Dicendo: “Oggi, con un grande atto di coraggio da parte di tutti, possiamo lavorare per tornare all’elezione diretta delle Province che comunque, va ricordato, mantengono competenze importanti come viabilità, edilizia scolastica e ambiente, solo per citarne alcune, e non è possibile che chi ne è a capo non sia scelto dai suoi cittadini. I residenti delle Province hanno diritto, come tutti, di scegliere direttamente il loro rappresentante”.

Dialogo trasversale

Delle Cese, Durigon,De Angelis, Ottaviani

L’argomento potrebbe rappresentare un momento di confronto e poi di proposta della classe politica di questa Regione e perfino della provincia di Frosinone.

Un patto di ferro Lega-Partito Democratico starebbe nelle cose. Si è già visto all’atto pratico quando è stato necessario individuare una soluzione di mediazione che sbloccasse la via al nuovo Consorzio Industriale del Lazio. Sono stati il sottosegretario al Mef Claudio Durigon ed il commissario all’unificazione dei consorzi Francesco De Angelis a trovare il punto di sintesi.

La Lega, nella persona del coordinatore provinciale Nicola Ottaviani, era ideologicamente contraria perché temeva l’esproprio dei centri decisionali dai territori. Il Pd, dal governatore Nicola Zingaretti in giù, crede nella potenzialità di un Super Consorzio capace di attuare le politiche industriali in maniera coordinata su tutto il Lazio.

La sintesi Durigon – De Angelis è stata un via libera al progetto in cambio di un potere decisionale locale su alcune tematiche di territorio. (Leggi qui Consorzio unico, il socio di maggioranza? La Ciociaria).

La spinta di Pompeo

Pompeo
Il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo

Seppure a distanza, il tema vede in sintonia anche le varie sensibilità del Partito Democratico. Tra i principali sostenutori di una riforma delle Province c’è Antonio Pompeo: presidente della provincia di Frosinone, Presidente dell’Unione delle Province del Lazio, vicino al presidente nazionale dell’Upi.

È stato tra quelli che più di molti in Italia ha contribuito a ridisegnare un ruolo per le province, superando la fase ‘ibrida’ in cui le aveva lasciate la riforma Delrio. Antonio Pompeo ha dimostrato che le Province un ruolo lo hanno, in materia di competenze un equilibrio con le Regioni è possibile e necessario. Ha portato avanti con successo il dibattito che ha restituito una parte della centralità amministrativa persa con la Delrio.

Antonio Pompeo è espressione degli ex renziani di Base Riformista, Bruno Astorre è una delle figure più eminenti di Area Dem di Dario Franceschini; non sono ostili dalle parti di Pensare Democratico.

Le sponde parlamentari

In territorio della provincia di Frosinone esprime voci autorevoli e voti capaci di innescare il dibattito anche sul tavolo nazionale.

Infatti esprime, nel Carroccio, parlamentari del livello di Claudio Durigon, Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi e Gianfranco Rufa. Oltre che consiglieri regionali come Pasquale Ciacciarelli. C’è pure Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone e coordinatore provinciale del Carroccio. Poi c’è il Pd: i consiglieri regionali Mauro Buschini e Sara Battisti, il presidente della Provincia Antonio Pompeo. E Francesco De Angelis, prossimo presidente del Consorzio industriale regionale unico.

De Angelis e Acampora

Sono in grado di portare avanti, con importanti “sponde” parlamentari una proposta che non soltanto è di buon senso, ma anche di “ordine costituzionale”. Perché dopo la bocciatura del referendum proposto da Renzi, in realtà le Province dovevano tornare all’antico assetto, archiviando la Delrio. Non è successo però. Quella del ritorno all’elezione diretta di presidente e consiglieri del massimo organo locale potrebbe essere in effetti una proposta in grado di caratterizzare questo territorio.

Inoltre Antonio Pompeo è presidente dell’Upi. E quindi ha il “titolo” per farsi portavoce e interprete di un’esigenza avvertita in tutto il territorio nazionale.