Provincia, sì al Bilancio: prova di forza di Pompeo, il mistero di Abbruzzese

I sindaci approvano il Bilancio della Provincia di Frosinone. Con una maggioranza superiore a quella del solo centrosinistra. Molti civici hanno votato per Pompeo. Solo 4 contrari. Chiari segnali in vista delle elezioni. Assente tutto il gruppo di Abbruzzese

La conferenza dei sindaci ha approvato il Bilancio dell’Amministrazione provinciale. Domani torna all’attenzione del Consiglio per il via libera definitivo.

I numeri dell’assemblea dicono  molte cose dal punto di vista politico.

 

I numeri

Alla fine i sì sono stati 58, per un totale di 284.948 abitanti come popolazione rappresentata. I no sono stati 4 (75.021 abitanti): Frosinone, Ceccano, Pofi e Rocca d’Arce. Un solo astenuto: Anagni.

All’appello hanno risposto in 64 (su 91). In aula erano quindi 385.379 gli abitanti rappresentati.

 

La forza di Pompeo

Un segnale di forza mandato dal presidente della Provincia e sindaco bis di Ferentino Antonio Pompeo, intenzionato a ricandidarsi in ogni caso. Sia se resterà l’attuale assetto di ente di secondo livello, sia se si tornerà all’elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali.

I 58 voti favorevoli vanno sì valutati con il via libera al documento contabile, ma è indubbio che ancora una volta in sede di assemblea dei primi cittadini Pompeo dimostra  di ottenere consensi trasversali. Infatti, a favore del suo Bilancio ha votato tutto il centrosinistra, più i civici Atina, Monte San Giovanni Campano e Filettino. Ma anche Sgurgola, governata da Antonio Corsi che è il referente provinciale dello Scarpone di Pirozzi.

Favorevoli pure i Comuni che all’inizio della seduta avevano espresso qualche riserva. Come Vico nel Lazio che aveva evidenziato problemi con la manutenzione dell’erba sulle strade provinciali. E Trevi nel Lazio che chiedeva una maggiore concertazione degli interventi sulla manutenzione stradale.

Il che non è poco per un esponente del Partito Democratico, perché, esattamente come ha fatto Nicola Zingaretti a livello di Regione Lazio, Antonio Pompeo ha vinto alle amministrative in un giorno di sconfitte per il Pd. In effetto controtendenza quindi.

 

I quattro no

Tra i no vanno evidenziati quelli di Frosinone e Ceccano, perché sia Nicola Ottaviani (Forza Italia) che Roberto Caligiore (Fratelli d’Italia) sono in corsa per la candidatura alla presidenza della Provincia in quota centrodestra.

Peraltro proprio Caligiore e Adriano Piacentini (che rappresentava il Comune di Frosinone) hanno motivato il no al bilancio definendone politico l’indirizzo. Aggiungendo che a loro giudizio è poco incisivo. Piacentini, a più riprese, ha chiesto una maggiore collegialità e confronto; di programmare gli interventi di edilizia scolastica e viabilità. «Il Bilancio non lo contestiamo sotto il profilo dei numeri ma lo discutiamo sui suoi contenuti politici».

Replica il sindaco di Ceprano Marco Galli: fa notare che il bilancio è solo una questione tecnica «non dobbiamo andare sul piano politico, il presidente Pompeo mai ha fatto distinzione sul colore politico del Comune a favore del quale siamo andati ad agire. Anzi: spesso sono stati fatti interventi nei centri di colore avverso».

Roberto Caligiore denuncia l’assenza in concreto della Provincia sui temi ambientali: «assente sul tema della Valle del Sacco, non possiamo votare a favore»

 

I grandi assenti

Ma nelle file del centrodestra a colpire non sono i quattro no. Sono le assenze: non si sono presentati i sindaci di Cassino, Piedimonte San Germano, Pontecorvo, Settefrati, San Vittore del Lazio, Casalattico.

Sono tutti fedelissimi di Mario Abbruzzese. Tutti giurano che non ci sia stato un ordine di scuderia e che sia stato solo un caso. In aula, al termine dei lavori, nessuno ci credeva. Appena qualcuno ha iniziato a toccare il tema, il sindaco di San Donato Valcomino Enrico Pittiglio ha ridacchiato ed è andato al bar; il presidente Antonio Pompeo si è subito voltato verso le telecamere ed è andato a rilasciare un’intervista.

 

Il voto trasversale

Antonio Pompeo ha raccolto la sfida e con i fedelissimi ha sottolineato che i 58 voti sono di gran lunga maggiori di qualsiasi maggioranza di centrosinistra. Ha recuperato molti dei sindaci che erano su una posizione neutra. Che alle prossime Provinciali mmolto difficilmente si orienteranno verso il centrodestra.

Una votazione trasversale quindi, che il presidente della Provincia intende ripetere alle elezioni. Con qualunque tipo di sistema si andrà al rinnovo.