Scontro in Provincia: «Vacana impreparato», Alfieri verso le dimissioni

«Prendiamo atto che l’opposizione è spaccata». «E noi prendiamo atto che la maggioranza non c’è più».

Aria tesa a palazzo Iacobucci, nel corso del consiglio provinciale di Frosinone che si è riunito questa mattina. All’ordine del giorno c’era l’approvazione del bilancio consuntivo: i conti di ciò che è stato fatto nel corso del 2016.

 

OPPOSIZIONE A PEZZI

Il primo fronte si apre quando Forza Italia annuncia la sua posizione. L’ex capogruppo Danilo Magliocchetti e l’attuale Gianluca Quadrini annunciano che voteranno a favore del conto. «Per coerenza».

Perché? Nel 2016 hanno governato insieme al centrosinistra: non votare quei numeri oggi significherebbe rinnegare ciò che loro stessi hanno fatto. E lo spiegano all’aula.

Un punto sul quale il gruppo si divide. Perché la consigliera Rossella Chiusaroli non segue i suoi due colleghi: «Io nel 2016 non c’ero. Non voto contro ma mi astengo».

Si accende la bagarre. La maggioranza dice «Prendiamo atto che l’opposizione è spaccata». Rossella Chiusaroli spiega che se ci fosse una spaccatura lei avrebbe votato contro, invece l’astensione – dice – è allo stesso tempo una forma di rispetto dei due colleghi Quadrini e Magliocchetti. Ed una conferma che il loro voto è solo per coerenza.

 

MAGGIORANZA A PEZZI

Passano pochi minuti ed il fronte si ribalta. E’ la maggioranza a prendere fuoco. Manca il dirigente del settore Economico Finanziario, per relazionare su alcuni passaggi del Bilancio. Il presidente del Consiglio Provinciale Luigi Vacana chiede allora l’inversione dei punti all’ordine del giorno: per proseguire con i lavori nell’attesa del dirigente.

Il consigliere Domenico Alfieri sbotta «ma c’è il dottor Marco Sbardella qui, fallo fare a lui che è il dirigente addetto alla Presidenza: conosce benissimo il bilancio ed è legittimato».

Vacana borbotta qualcosa e decide di proseguire per la strada che ha tracciato.

Alfieri gli risponde: «Si vede che non conosci né la Provincia né i suoi uffici».

L’opposizione si riprende il morso di pochi minuti prima. E dichiara: «Se la nostra è una spaccatura per una questione di cavilli, la vostra è una spaccatura politica a pieno titolo».

 

VACANA STAI SERENO

La stoccata non è un segnale da sottovalutare. Perché Domenico Alfieri non è un consigliere qualsiasi: è anche il presidente provinciale del Partito Democratico e molti scommettono che sarà il prossimo Segretario se verrà messa in discussione la guida di Simone Costanzo.

Allo stesso tempo, la posizione di Luigi Vacana politicamente è molto più debole di sei mesi fa quando è stato nominato presidente d’aula. All’epoca, alle spalle aveva il presidente nazionale del Partito Socialista Gianfranco Schietroma e la consigliera regionale di Campo Progressista Daniela Bianchi. Con il tempo, Vacana ha assunto una posizione più autonoma. Che ora lo lascia scoperto in caso di attacco politico del Pd.

 

 

ARIA DI DIMISSIONI

Ma perché Domenico Alfieri era così nervoso? I corridoi sussurrano che in mattinata abbia scoperto la decisione del presidente Antonio Pompeo di riorganizzare l’ufficio Ambiente. E’ un nervo scoperto: lì passano le pratiche per le autorizzazioni ambientali necessarie alle fabbriche per operare. Da anni gli industriali chiedono più efficienza e meno burocrazia. La Provincia finora era stata bloccata dallo stop alle assunzioni. Antonio Pompeo è riuscito a trovare un percorso che gli consenta di riorganizzare il servizio.

E allora? Allora Domenico Alfieri è il titolare di quelle deleghe. Ma a lui nessuno aveva anticipato nulla su quella riorganizzazione. Un segnale politico mandato da Antonio Pompeo?

Forse. Ma la risposta di Domenico Alfieri rischia di essere proporzionale allo sgarbo ricevuto. In segreteria ha chiesto di preparargli la lettera con cui rinuncia a quelle deleghe. Per lasciarle nelle mani di chi ha deciso: il presidente Pompeo.

 

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