La Provincia di Frosinone va al ministero per firmare l'Accordo di Programma. È la dimostrazione del ruolo che l'ente ha assunto nelle politiche di sviluppo e del Lavoro.
In barba alla riforma Delrio. Doveva averla svuotata di tutte le competenze. Riducendola ad uno scatolone vuoto in attesa di essere cancellata. Invece, la Provincia di Frosinone martedì andrà a Roma a firmare l’Accordo di Programma: quel gioco di squadra tra enti, associazioni, Ministero ed Invitalia, che attraverso un bando, mette a disposizione fondi per il territorio dell’area nord della Ciociaria. Con l’obiettivo di portare investimenti e lavoro.
Un accordo 2.0, visto che il primo tentativo si è perso nei tecnicismi, non fornendo risposte alla Ciociaria e al suo tessuto produttivo, nel più classico dei “Vorrei ma non posso”.
Un risultato al quale si arriva solo grazie alla testardaggine di chi non si è voluto arrendere alla riforma e non ha lasciato che la Provincia si riducesse ad un semplice passacarte.
Questo lo sa il Presidente Pompeo che rivendica quanto fatto in questi anni: «Il lavoro di squadra e la sinergia tra le Istituzioni e il mondo imprenditoriale e sindacale ha portato, ancora una volta, agli esiti sperati“.
Esiti che per ora sono rimasti sulla carta. Perché i tempi del bando si sono allungati, non hanno fatto in tempo a produrre i posti di lavoro e la ripresa economica. Questa volta, per il presidente Pompeo sarà diverso: «Adesso il nostro impegno – spiega – deve essere quello di vigilare con attenzione sull’iter che seguirà l’accordo per evitare gli errori del passato, così come abbiamo fatto nelle predisposizione del progetto di riconversione e riqualificazione chiedendo espressamente di coinvolgere le Piccole e Medie Imprese».
Sì, perché la follia più grande dello scorso accordo fu quella di non inserire tra i beneficiari quelle imprese non di grosso calibro che sono l’ossatura di quel poco che resta del mondo produttivo ciociaro. E poi c’è l’ambiente: gran parte dell’Accordo si gioca sulla già devastata Valle del Sacco, quindi lo sviluppo dovrà camminare di pari passo con la salvaguardia.
Capiamoci bene: non c’è nulla da esultare nell’essere un’area di crisi e di questo ne è convinto anche il Presidente Pompeo, ma avere uno strumento del genere per cercare di tornare quantomeno alla normalità, è un segnale positivo.
È la sintesi dei concetti che il presidente aveva spiegato durante il primo e finora unico confronto diretto con il suo avversario Tommaso Ciccone. In diretta tv, durante la prima puntata di A Porte Aperte, Antonio Pompeo aveva spiegato che la Provincia deve avere un ruolo: con o senza controriforma Delrio. Un risultato che aveva rivendicato davanti alle telecamere. (leggi qui Porte aperte e colpi sotto la cinta tra i due candidati alla Provincia)
Un segnale raccolto anche dall’Asi che fa gioco di sponda con la Provincia ed è pronta a mettersi a disposizione: «Sarà compito di tutti seguire attentamente l’iter dell’accordo – afferma il presidente Francesco De Angelis – e adottare tutti gli strumenti necessari per dare supporto e maggiore forza al progetto di sviluppo e di crescita della nostra economia».
L’appuntamento con i tecnici del Palazzo del Ministero in Via Molise è fissato per martedì.