La Provincia ha un ruolo politico forte, perfino nelle alleanze ribaltate

Basta con la favoletta che l’ente di piazza Gramsci è solo amministrativo. Pompeo è un big del Pd, Quadrini il vicecoordinatore regionale di FI, Maura il braccio destro di Ruspandini. Il punto vero è che il centrodestra è ancora spaccato e nei Democrat prevale la logica del patto d’aula. Come alla Regione Lazio.

In teoria la Provincia non è un ente “politico” in senso proprio. La riforma Delrio lo ha relegato di “secondo livello”. E poi votano i sindaci e gli amministratori del Comuni, non i cittadini. Però le appartenenze ci sono.

Antonio Pompeo © Stefano Strani

Antonio Pompeo non è soltanto il sindaco di Ferentino, ma uno dei leader più importanti del Pd. Nei banchi dei consiglieri siedono esponenti dei partiti. Daniele Maura (Fratelli d’Italia) è il braccio destro del senatore Massimo Ruspandini. Massimiliano Quadrini e Germano Caperna, oltre ad essere amministratori di primo livello, fanno riferimento ai Democrat. Così come Alessandra Sardellitti e Vincenzo Savo.

C’è poi Gianluca Quadrini, vicecoordinatore regionale di Forza Italia. Il panorama politico è ben definito: il centrodestra ha 7 consiglieri tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Il Pd 4, senza considerare Pompeo. Soltanto Luigi Vacana ha mantenuto un profilo civico, anche se lui è collocato in un’area vasta e riformista del centrosinistra.

Lo scontro tra Antonio Pompeo e Gianluca Quadrini evidenzia alla perfezione il contrasto che esiste, tra una dimensione politica “naturale” e una vocazione amministrativa più necessitata che altro. (leggi qui Sfida all’Ok Corral in Provincia: Quadrini vs Pompeo. Ma si spara ad acqua)

Il centrosinistra non ha la maggioranza in Consiglio. Ma cosa può succedere realmente? Nulla, perché il presidente non può essere sfiduciato. Messo in difficoltà sì però, magari su documenti come il bilancio. Però si tratta di una ipotesi meramente di scuola, perché il patto d’aula c’è anche a Palazzo Jacobucci. Con Fratelli d’Italia che esprime il consigliere delegato a presiedere i lavori dell’aula (Daniele Maura) e la responsabile delle politiche di Parità (Stefania Furtivo) e quindi regge la maggioranza. Come del resto ha fatto Forza Italia nel 2014, quando però c’era un accordo elettorale.

Gianluca Quadrini nell’Aula della Provincia

Quello che si fatica a capire però è che comunque l’ente Provincia esiste e ha un peso rilevante. Come può pensare il centrodestra di essere credibile quando parla della necessità di percorsi unitari in vista delle amministrative se poi alla Provincia ognuno va per conto proprio. E il Pd come può pensare di aprire ai Cinque Stelle se poi, dalla Regione alla Provincia, è tutto un moltiplicarsi di Patti d’aula?