Scottano i telefoni di Forza Italia: chi per voti e chi per arrabbiarsi

Scotta il telefono di Pasquale Ciacciarelli. Troppe telefonate e quasi tutte con toni concitati. Chiamano il coordinatore provinciale per lamentarsi di quello che sta facendo Mario Abbruzzese, il dominus di Forza Italia in provincia di Frosinone.

In molti si stanno lamentando per le sue strategie. Quelle per le elezioni provinciali. Sta telefonando a tutti, il presidente della Commissione Riforme della Regione Lazio: chiama sindaci e consiglieri comunali, dei piccoli paesi e delle grandi città. E chiede voti, sollecita appoggi. In qualche caso sconfinando, sostengono quelli che ora si lamentano con Ciacciarelli. In pratica, andando a toccare i piccoli santuari di consenso che ciascuno si era costruito.

Le prime avvisaglie c’erano state sul finire del mese scorso (leggi qui il precedente). Ma ora il campo è stato allargato.

Chi sta spingendo, Mario Abbruzzese? Nel nord della provincia di Frosinone ha telefonato per chiedere voti a Daniele Natalia , il consigliere comunale di Anagni che aveva sfidato l’attuale sindaco Fausto Bassetta. Nei Comuni dell’area Est sta sollecitando preferenze per il consigliere comunale di Sora Alessandro Mosticone. A Sud le chiamate sono tutte per appoggiare il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo. Nessuna chiamata per la consigliera comunale di Cassino Rossella Chiusaroli: ma è tutt’altro che un segnale di chiusura; a chi si è insospettito ha risposto «Lei sta a posto, ce la fa da sola con i voti di Cassino». E il fido Danilo Magliocchetti? «Anche lui sta sistemato, non esageriamo con i voti e cerchiamo di farne entrare il più possibile»

Gli altri? Chi non viene nominato al telefono da Mario non l’ha presa bene. E se n’è lamentato con Pasquale. Ma al coordinatore sono arrivate anche le lamentele di quelli che si vedono erodere il consenso che consideravano acquisito. E che le telefonate del dominus stanno mettendo di nuovo in discussione.

Telefonate di strategia? Fatte per sostenere i candidati? Non solo. Nel 2014 Mario Abbruzzese non mise su questo tam tam. Il timore è che dalle urne degli amministratori possa nascere una corrente interna che faccia da contraltare al dominio assoluto di Re Mario I. Il quale, da buon monarca, applica l’insegnamento di Filippo il Macedone: “Divide et Impera”.

§