Provinciali: il centrosinistra vince ed opziona il Comune

Elezioni provinciali di Frosinone. La strategia vincente di De Angelis. Il patto con Pompeo. Il ruolo chiave di Pizzutelli e Vacana. Il disastro Forza Italia. La resa dei conti nella Lega

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Il centrosinistra ha vinto le elezioni Provinciali di Frosinone. Ed ha messo la caparra su quelle del Comune capoluogo che si terranno tra sei mesi. I numeri parlano chiaro: il Pd ha sbancato eleggendo 4 Consiglieri, le civiche sue alleate sono andate oltre ogni previsione ed il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli ha portato a piazza Gramsci 2 Consiglieri, Luigi Vacana ha confermato il suo seggio. Totale per la nuovsa maggioranza a disposizione del presidente Dem Antonio Pompeo: 7 voti su 12, più il suo fanno 8.

Forza Italia ha fatto perdere le elezioni al centrodestra: nemmeno un Consigliere eletto, risultato di una strategia fallimentare che mette a nudo tutti i limiti del gruppo dirigente. Fratelli d’Italia conferma i 2 Consiglieri eletti nella precedente tornata, ne perde uno se si considera che durante il biennio il civico Ferretti si era iscritto al Gruppo. Perde però il suo ruolo strategico: nei nuovi equilibri FdI conta nulla e per questo perderà la Presidenza dell’Aula.

Nel centrodestra c’è un solo vincitore: è la Lega. Al suo interno tutti hanno giocato la partita per scannare il rivale: si sono ritrovati a vincere tutti, chi per un motivo chi per un altro. Il Carroccio manda a piazza Gramsci 3 Consiglieri: la volta scorsa era stata a malapena in grado di presentare la lista ed i due eletti erano stati una gentile concessione di Nicola Ottaviani, civici poi passati al Gruppo del carroccio.

I numeri

Il Seggio durante lo spoglio

l Partito Democratico batte il colpo più forte. È la conseguenza della strategia che ha messo insieme i leader delle due componenti che finora avevano perso il loro tempo a sgomitarsi: Francesco De Angelis (Pensare Democratico) e Antonio Pompeo (Base Riformista). Per la prima volta hanno definito una strategia. Risultato: 4 Consiglieri eletti, Gruppo di maggioranza relativa, oltre il 30% e soprattutto una serie di segnali politici che opzionano la vittoria alle prossime Comunali di Frosinone.

Il dato analitico dice che il Pd ha preso 354 voti (29.231 voti ponderati), pari al 30,80%. La Lega è il secondo partito con 258 voti (19.833 voti ponderati) pari al 20,95%. La terza forza è Fratelli d’Italia: 148 amministratori hanno votato la sua lista: meno della metà del Pd. Oltre cento sotto la Lega: 15.368 voti ponderati (16,19%).

Il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli è il vincitore di questa tornata: due anni fa aveva prestato i suoi uomini alla Lega per completare la lista e li ha eletti. Ora ha giocato in proprio. Ed ha stravinto. Perché ha eletto 2 consiglieri, impedito a Forza Italia di eleggere il suo rappresentante grazie anche ad una assurda politica suicida messa in campo dal gruppo dirigente azzurro. Pizzutelli porta a Piazza Gramsci il doppio dei voti azzurri: 13.592 ponderati (115 amministratori hanno votato la lista) con il 14,32%.

L’altro vincitore morale è Luigi Vacana: il vice presidente uscente è amministratore comunale di Gallinaro che – con tutto il rispetto – non è Amsterdam: eppure dalla riforma Delrio in poi è sempre presente in Aula ed ogni volta con un ruolo chiave.

Lo sconfitto è Forza Italia: nemmeno i suoi sindaci ed i suoi Consiglieri l’hanno votata. Chiaro segnale che il gruppo dirigente non ha la fiducia della base. Il Partito semplicemente non esiste: porta a casa la miseria di 55 voti, solo il 6,46% e zero eletti nonostante avesse la possibilità di vincere. Forza Italia paga il prezzo di una strategia semplicemente sbagliata, al confine con l’assurdo.

Il trionfo Dem

Il Partito Democratico non registra una vittoria. Registra una serie di trionfi. In ordine sparso. Vince Francesco De Angelis: il leader di Pensare Democratico ha imbastito la strategia di quota 7.000. Pragmatico, ogni mattina non fa la doccia con l’acqua di Acea ma si lava usando la Realpolitik. Solo così poteva venirgli in mente di fissare la quota di sicurezza a 7mila voti ponderati: poi ha spacchettato il consenso è lo ha diviso, per quattro. Tanti sono i nomi che può dire di avere portato a Piazza Gramsci.

Al suo patrimonio hanno attinto il sindaco di San Donato Valcomino Enrico Pittiglio (7.895 voti, un amministratore non ha rispettato gli impegni e così è arrivato secondo). Ha dato una spinta a Gino Ranaldi, capogruppo Dem di Cassino, mantenendo fede all’impegno con il sindaco Enzo Salera (7.093). È stato il booster grazie al quale Sora torna ad eleggere un Consigliere provinciale: Alessandro Mosticone ha portato il suo bottino pieno (tra Sora ed Isola del Liri lo ha fregato solo un consigliere, forse due) al quale De Angelis ha aggounto il necessario per superare la quota di sicurezza (5.101 voti).

Una quota dei voti di De Angelis è andata anche fuori casa: senza di lui, Rea nel Polo Civico non sarebbe mai arrivato in Provincia.

Vince Antonio Pompeo: Presidente della Provincia in carica e leader di Base Riformista. Anche lui ha spacchettato il consenso. La maggior parte l’ha data ad Antonella Di Pucchio, consigliere comunale di isola del Liri eretica per coerenza. Sospesa dal Pd per avere votato contro il candidato sindaco indicato dal Partito nel suo Comune, la commercialista ha atteso i due anni di decantazione previsti dallo Statuto. Poi Antonio Pompeo ha preteso che non ci fosse alcun altro purgatorio e le venisse ridata la tessera, l’ha voluta in lista è l’ha sostenuta: è stata la più votata con 7.947 voti). Una vittoria morale, seppure di un voto, su Pittiglio e Pensare Democratico.

Vince Sara Battisti: la vice segretaria regionale del Pd ha centrato l’elezione di Pittiglio. Vince il sindaco di Cassino Enzo Salera che elegge il suo capogruppo Gino Ranaldi con un risultato di tutto rispetto (7.093) grazie al quale può rivendicare la candidatura a presidente per il dopo Antonio Pompeo. Ma senza troppe pretese: il suo competitor interno, il sindaco di isola del Liri Massimiliano Quadrini, con i 5.101 voti di Mosticone ha dimostrato che c’è vita anche nell’Est della Provincia.

Vincitori e vinti sul Carroccio

Pasquale Ciacciarelli

Nella Lega ci sono tre vincitori. In ordine di risultato: il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli ha ricordato agli avversari interni che le elezioni si vincono con i voti, non con le strategie, non con le chiacchiere, meno ancora con i like.

Inutile raccontarsi balle: la Lega si è contata. ognuno dei big ha cavalcato la corsa di un candidato. Ha vinto Pasquale Ciacciarelli che si è messo sulle spalle il consigliere comunale di Ferentino. Ed è arrivato primo con 1.500 voti di vantaggio sull’immediato inseguitore, 2.500 sul coordinatore provinciale. Luca Zaccari entra in provincia con un bottino di 6.656 voti.

Può festeggiare mangiando il vitello grasso Gianluca Quadrini: l’ex presidente della Comunità Montana di Arce è stato ospitato nella lista della Lega dopo che l’onorevole Francesca Gerardi aveva posto l’aut aut minacciando di portare la questione all’attenzione di Matteo Salvini. Quadrini doveva aderire ufficialmente alla Lega, glielo ha impedito un’inchiesta della Procura di Cassino dal tempismo perfetto per chi voleva azzoppare quella salita sul Carroccio.

Francescs Gerardi e Gianluca Quadrini

Quadrini ha stravinto: senza Comunità Montana e con tutto il fango addosso che è stato possibile tirargli. Ha preso 5.150 voti, ben mille in più del candidato del coordinatore provinciale Nicola Ottaviani. sarà complicato negargli la candidatura alle prossime Regionali.

Nessuno può negare che tra i vincitori ci sia anche il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani: come gli altri e quanto gli altri. Uno: perché è stato l’unico coordinatore provinciale a presentare una lista con 12 candidati, dimostrando che la Lega sul territorio della provincia di Frosinone c’è. Due: perché si è messo sulle spalle Andrea Amata consigliere comunale a Vicalvi praticamente senza voti. Gliene ha portati 4.170 centrando un’elezione sulla quale non molti erano disposti a scommettere.

Figuracce leghiste

Gli sconfitti sul Carroccio hanno nome e cognome: il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo vale i 1.490 voti ottenuti dal suo presidente d’Aula Katiuscia Mulattieri. I suoi annunci di lesa maestà e mancato rispetto degli accordi lasciano il tempo che trovano: le elezioni si vincono con i voti e lui ha dimostrato quelli che può spostare.

Meglio è andato Alessandro Pizzuti di Alatri: 1.543 voti. Ma se è vero che su di lui doveva contarsi il senatore Gianfranco Rufa o è falsa la voce messa in giro dalla Lega o il paragone con Ciacciarelli, Quadrini e Ottaviani è ingeneroso.

Nemmeno mille voti per Michelina Bevilacqua: il consigliere comunale di Cassino aveva rilasciato nei giorni scorsi una dichiarazione denunciando il mancato rispetto degli accordi, secondo i quali doveva essere l’unica donna schierata al Sud nella lista della Lega. laconica la risposta del Partito: “Micheli’ e come la facevamo la lista?“.