Provinciali, il dado è tratto: nel Pd è ‘tana libera tutti’

Via libera per le candidature alle Provinciali. Saranno tre. I sindaci Mastrangeli (Frosinone), Di Stefano (Sora) e Germani (Arce). Chi appoggia chi. Il Pd lascia libertà di voto al termine della Direzione.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Senza scissioni, senza rotture: il Partito Democratico lascia ai suoi sindaci la libertà di decidere il Presidente della Provincia che preferiscono votare. Lo fa al termine di una Direzione straordinaria che non è stata pacata ma non è stata una resa dei conti. Ci sono stati momenti di tensione e di passione, posizioni sostenute con calore e veemenza. Ma nulla a che vedere con le riunioni di qualche epoca fa finite con zuffe e parapiglia.

Il Partito prende atto dei risultati raggiunti dalla Commissione messa in campo domenica scorsa per individuare il candidato più aggregante. Un lavoro portato avanti dal presidente provinciale del Partito Stefania Martini, dal presidente uscente della Provincia Antonio Pompeo, dal capogruppo Enrico Pittiglio sindaco di San Donato Valcomino, dal sindaco di Cassino Enzo Salera, dal sindaco di Paliano ed ex Segretario provinciale Domenico Alfieri.

I nomi ed i problemi

Luca Fantini e Stefania Martini

Per Pompeo e Salera, il migliore punto di sintesi è il sindaco di Arce Gino Germani; tanto da riscuotere l’apprezzamento di Fratelli d’Italia che ha già firmato per la sua candidatura, così come mezzo Consiglio Provinciale in carica.

Per Enrico Pittiglio è proprio questo a rendere non percorribile l’appoggio a Germani: perché appena una settimana fa proprio la Direzione ha detto No ad inciuci con le destre. E l’ha detto su sollecitazione proprio di Pompeo e Salera.

Domenico Alfieri propone una linea di mediazione che passa per Monte San Giovanni Campano ed il suo sindaco Emiliano Cinelli.

La divisione è stata netta. Non sui nomi. Ma sullo schema che li va a sostenere. Nessuno ha avuto una sola parola di critica su Gino Germani: tutti sono d’accordo sulla sua esperienza, la sua capacità di mediazione. Ad una parte della Direzione non va giù che ci sia l’accordo con i Fratelli d’Italia mentre una settimana fa le stesse persone hanno fatto saltare i ponti che portavano ad una sintesi sul nome del sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco.

Ad una parte invece l’accordo su Germani va benissimo e va a sanare proprio i limiti dell’intesa su Sacco. Perché una settimana fa – sostengono – si stava andando su un candidato di centrodestra appoggiato dal Pd, ora c’è un candidato del Pd talmente valido che anche il centrodestra è disposto a sostenerlo.

Politica e passione

De Angelis e Pompeo

Posizioni tenute con forza sia dal presidente uscente Antonio Pompeo che dal sindaco Enzo Salera. Ad indicare una visuale diversa è Francesco De Angelis: il leader della componente Pensare Democratico. Per lui il tema non è l’intesa con Fratelli d’Italia: quella ci può stare perché la riforma Delrio ha tolto il potere di scelta alla Politica e l’ha messo nelle mani dei sindaci, per questo le alleanze possono nascere al di fuori dal recinto tradizionale, perché sono alleanze tra sindaci e non tra Partiti. Allora cosa non va nel patto che porta a Gino Germani?

Per De Angelis non bisogna dimenticare che andiamo verso le Regionali ed è più logico portarsi su un’alleanza più organica a quella che verrà schierata a febbraio per difendere la Regione Lazio. Per questo è convinto che il punto di sintesi più adatto sia Luca Di Stefano: perché ha vinto le elezioni con il Pd, governa con il Pd, dialoga con Azione e Italia Viva. De Angelis sostiene che uscire proprio ora da questo perimetro sarebbe un errore.

Tiene unito il Partito il Segretario Luca Fantini. Evita la conta, non genera la lacerazione: «C’è un documento della Direzione approvato domenica scorsa, chiedeva di individuare i candidati più attrattivi. La Commissione ha portato qui i suoi risultati. Sono nomi di alto livello, sui quali nessuno ha avuto rilievi né personali né amministrativi. È evidente che la soluzione più democratica sia la libertà di voto».

Risultato aperto

Si va quindi verso un’elezione con tre candidati. Con il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli sostenuto dalla Lega: per lui hanno firmato i due consiglieri uscenti Andrea Amata e Luca Zaccari. Non Gianluca Quadrini: il suo blocco si posizionerà su Luca Di Stefano.

Il sindaco di Arce Gino Germani verrà sostenuto dal Pd di Salera e Pompeo, da Fratelli d’Italia, da Forza Italia, dai civici di Luigi Vacana e di Alessandro Cardinali; per lui ha già firmato mezzo Consiglio in carica. (Leggi qui: Provinciali, tutti divisi appassionatamente). Non seguiranno la linea di Partito l’assessore di Frosinone Adriano Piacentini ed il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo (con 6 consiglieri), che voteranno invece per Mastrangeli; unica defezione in FdI è quella del cassinate Franco Evangelista. Per Germani, questa sera hanno firmato i sindaci di Anagni, Ferentino, Ceccano e Cassino.

Sul sindaco di Sora Luca Di Stefano andrà la componente maggioritaria del Partito Democratico, più il leghista Gianluca Quadrini, gli amministratori di Azione ed Italia Viva, i consiglieri cassinati di Demos. Sta decidendo il gruppo di dodici sindaci che fino a metà settimana era pronto a scendere in campo per Giuseppe Sacco; difficilmente voterà in favore di Salera che l’ha accusato di essere il prodotto di un inciucio.

Dei sindaci di Sacco, vengono accreditati invece al fronte di Germani sia il sindaco di San Giovanni Incarico Paolo Fallone che il sindaco di Sant’Elia Fiumerapido Roberto Angelosanto.

Il tutto, pone i tre candidati in una posizione sostanzialmente equilibrata. Sarà la campagna elettorale ora a fare la differenza. Sarà una partita del tutto diversa da quella per le candidature.

Le conseguenze su Cassino

Le elezioni per il presidente della Provincia potrebbero rappresentare la prima, vera spaccatura, all’interno della maggioranza di Enzo Salera. Non tutti i 15 consiglieri di maggioranza sono orientati a sostenere la candidatura di Luigi Germani.

Dopo il capogruppo del Pd Gino Ranaldi hanno firmato la candidatura a sostegno del sindaco di Arce quasi tutti i consiglieri della civica Salera Sindaco a partire da quelli che hanno aderito al Movimento Pop di Danilo Grossi. “Li abbiamo portato sulle nostre posizioni, è una grande vittoria” ha commentato con orgoglio Gino Ranaldi mentre era impegnato nella raccolta delle firme.

Mancano all’appello, però, alcuni consiglieri del Pd. A partire dalla presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo. Che non rilascia dichiarazioni. I rumors dicono che è orientata verso Luca Di Stefano, insieme a qualche altro consigliere del Pd. Sul sindaco di Sora convergeranno anche i consiglieri di Demos: lo lascia intendere l’assessore alla Coesione Sociale e coordinatore provinciale di Demos Luigi Maccaro: “Germani? Al momento non ci ha chiamato nessuno per condividere la scelta, certo che se ci chiamano solo per firmare…“.

Unica eccezione in Fratelli d’Italia è Franco Evangelista. “Mi devono spiegare come faccio io a firmare e votare per un candidato voluto da Salera e poi andare lunedì in Consiglio comunale a fare opposizione contro il sindaco di Cassino. Per me è un’operazione irricevibile“. Tra il serio e il faceto dice: “Visto che parliamo di fantapolitica, se nell’accordo hanno previsto che prima del 18 dicembre io sarò vicesindaco e avrò le deleghe a lavori pubblici, urbanistica, manutenzione ed ambiente, potrei anche votare per il candidato di Salera“.

Come si schiera l’opposizione

Leone, Evangelista e Calvani

Gli altri consiglieri di opposizione sono quasi tutti schierati con Riccardo Mastrangeli: hanno già firmato per il sindaco di Frosinone la consigliera di Forza Italia Francesca Calvani e i civici di Centrodestra Benedetto Leone e Laura Borraccio. Non c’è ancora il timbro dell’ufficialità, ma i rumors riferiscono di un possibile sostegno al sindaco del capoluogo anche da parte di Giuseppe Golini Petrarcone e Massimiliano Mignanelli.

Non è escluso un possibile sostegno da parte anche dell’indipendente Renato De Sanctis che a proposito della candidatura di Germani dice: “Con questa linea Salera sconfessa sé stesso“.

Su Luca Di Stefano potrebbe convergere invece l’indipendente Luca Fardelli. L’unico voto dei 9 consiglieri di opposizione che potrebbe andare a Luigi Germani è quello della consigliera di FdI Michelina Bevilacqua. Un terremoto, in vista delle prossime regionali.

L’amarezza dei Socialisti

Massimo Calicchia

I Socialisti sono amareggiati. E lo dice il Segretario Provinciale PSI Massimo Calicchia. Dopo le notizie di questi giorni dice di unirsi «con ferma convinzione alla sollecitazione compiuta al governo Meloni dal segretario regionale del mio partito, Gian Franco Schietroma, ad intervenire rapidamente per porre fine a questo caos, che di certo non fa onore alla politica. La soluzione è il ritorno alle Province pre riforma Delrio, con il voto lasciato democraticamente ai cittadini».

«I socialisti di Frosinone e provincia condannano nettamente l’inaccettabile grottesca situazione di grande confusione politica trasversale, ribadendo l’augurio che questa sia veramente l’ultima volta che si voti con l’attuale sistema elettorale, evidentemente lesivo della democrazia in quanto esclude i cittadini dalla possibilità di esprimersi direttamente».

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