Provinciali: il Pd azzera tutto e riparte da una delegazione

La Direzione Pd azzera tutte le ipotesi in campo per la presidenza della Provincia. Si riparte da una delegazione che dovrà individuare il candidato su cui trovare la più ampia convergenza. Chi vince e chi perde

Tutto azzerato. Il Partito Democratico cancella tutte le ipotesi che fino a questa mattina erano in campo per la Presidenza della Provincia di Frosinone. E riparte: da un documento e da una delegazione. Sarà quel gruppo ristretto ad individuare il nome da schierare contro il sindaco del capoluogo Riccardo Mastrangeli nelle elezioni del 18 dicembre.

Lo ha deciso la Direzione Provinciale riunita nelle sale del Memmina nel capoluogo. Una scelta fatta all’unanimità.

Le posizioni in campo

Giuseppe Sacco

Una Direzione ad alta tensione. In bilico tra l’unità e la spaccatura. Dove le posizioni messe in campo nelle settimane scorse erano troppo distanti tra loro. Solo nell’ultima settimana: una parte dei sindaci Pd ha chiesto di convergere sul sindaco civico di Roccasecca Giuseppe Sacco, individuato come punto di sintesi ideale con il mondo del centrodestra che non vuole convergere su Mastrangeli. (Leggi qui: Le mille partite dentro alle elezioni Provinciali).

Sempre nella settimana scorsa, il sindaco di Cassino Enzo Salera ha riunito i colleghi nel Teatro Manzoni per dire no all’ipotesi Sacco, no ad una convergenza che avrebbe portato a votare insieme a Fratelli d’Italia, si ad un nome del Pd o comunque di chiara matrice Progressista. (leggi qui: Provinciali, la bomba di Pompeo: «Così il Pd ha segato le gambe ai candidati»).

Non solo. Una parte dei sindaci aveva dichiarato il proprio apprezzamento per una soluzione ‘istituzionale‘ e cioè la convergenza sul sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, in quanto sindaco del capoluogo. Attuando così lo spirito della riforma Delrio che vede molti sindaci di capoluogo guidare anche le Province riformate.

Il risultato sulle Provinciali

Enzo Salera e Luca Fantini

La Direzione è partita da un presupposto: nessuno ha i numeri per eleggere da solo un presidente della Provincia su base politica. Perché buona parte delle amministrazioni è di natura civica ed eterogenea, all’interno delle stesse giunte ci sono sensibilità diverse e politicamente lontane.

Ma altrettanto è stato chiaro il no ad una soluzione che veda il Pd unito a Fratelli d’Italia. Come ha ribadito il documento messo a punto nei giorni scorsi da Enzo Salera: non contiene il nome di un candidato alla guida della Provincia ma indica un metodo collegiale per arrivare ad individuarlo. Sostenendo la necessità di «un percorso chiaro e lineare in vista delle elezioni del presidente della Provincia. (…) di individuare una candidatura che esprima un chiaro profilo progressista… ». (leggi qui: L’endorsement di Baccarini e la volata delle firme).

Il documento Salera diventa l’ideale punto di sintesi della Direzione. Perché è aperto, perché non incastra nessuno, perché non impone una scelta. Azzera tutto ma riparte verso una strada politica precisa e di chiara matrice progressista.

I diciotto sindaci

Antonio Pompeo

Lo sottoscrivono i sindaci di Sant Andrea del Garigliano Giuseppe Rivera, di Sant’Ambrogio sul Garigliano Sergio Messore, di Sant’Apollinare Enzo Scittarelli, di Esperia Giuseppe Villani, di Castelnuovo Parano Oreste De Bellis, di Vallemaio Fernando Tommaso De Magistris.

C’è la firma del sindaco di Cassino Enzo Salera e del sindaco di Arce Gino Germani, di Monte San Giovanni Campano Emiliano Cinelli, di Guarcino Urbano Restante, di Supino Gianfranco Barletta.

Tra i sottoscrittori c’è l’ex Segretario provinciale Pd e sindaco di Paliano Domenico Alfieri che nei giorni scorsi aveva indicato la sua preferenza per una soluzione istituzionale. Di un altro ex Segretario Provinciale ed oggi sindaco di Coreno Ausonio Simone Costanzo. C’è la firma del presidente della Provincia uscente e sindaco di Ferentino Antonio Pompeo. Dei sindaci di Collepardo Mauro Bussiglieri e di Piglio Mario Felli. Dei sindaci di Vallecorsa Anelio Ferracci e di Vallerotonda
Giovanni Di Meo.

Il Segretario Provinciale Luca Fantini registra la serenità di tutta la Direzione su quel documento. Lo acquisisce e propone allora l’azzeramento di ogni altra ipotesi finora in campo per procedere con la formazione di una delegazione per individuare il candidato su cui trovare la più ampia convergenza.

La comporranno i sindaci Enzo Salera e Domenico Alfieri, l’ex presidente Antonio Pompeo, il capogruppo in Provincia Enrico Pittiglio ed un componente della Segreteria: il Segretario Luca Fantini, per favorire la massima serenità sembra intenzionato a non farne parte, lasciando il compito al Presidente provinciale del Pd Stefania Martini.

Chi vince e chi perde

Domenico Alfieri

Il risultato della Direzione Provinciale soddisfa praticamente tutti o quasi. È una vittoria politica di Enzo Salera che riporta così Cassino ad avere un ruolo centrale nelle scelte del Pd; allo stesso tempo, ha tolto dal campo le ipotesi che erano state concepite senza coinvolgere lui e la sua città.

Ma è anche la vittoria politica del Segretario Luca Fantini che si è trovato ad aprire una Direzione a fortissimo rischio di spaccatura e ne conclude una su un documento unitario. Che tiene unito il Partito e che traccia una rotta nella quale non ci sono sconfitti.

Vincono anche i sindaci che nei giorni scorsi erano stati critici: come Domenico Alfieri, Antonio Pompeo, Gianfranco Barletta. Hanno chiesto che della delegazione facesse parte l’ex Segretario Alfieri e così è stato deciso. È il segnale che tutto torna in gioco.