Provinciali, Ottaviani si chiama fuori. Natalia riflette (di C. Trento)

Elezioni Provinciali. Nel centrodestra il tema è la candidatura alla presidenza. Il sindaco di Frosinone non è disponibile: troppi rischi di smarcamenti. Meglio rimanere “congelato” se si tornasse a votare per le Politiche. L'ipotesi Natalia

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

 La risposta è stata “ no grazie” . Almeno finora, anche se è difficile pensare che possa cambiare idea. Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani non ha intenzione di prendere in considerazione l’ idea di candidarsi alla presidenza della Provincia.

 

Ottaviani, perché no

In diversi glielo hanno chiesto nelle ultime ore, non soltanto da Forza Italia. I motivi sono molteplici, ma il più importante è legato al fatto che in ogni caso Ottaviani sarebbe “congelato”  per… le prossime candidature. Quelle alla Camera e al Senato, nel caso di elezioni anticipate.

Perché, se perdesse, allora la sua immagine risulterebbe notevolmente appannata. Se vincesse, quale Partito farebbe dimettere il sindaco del capoluogo e presidente della Provincia per concorrere per Montecitorio o Palazzo Madama?

Infine, elemento non trascurabile, le divisioni evidenti che ci sono all’ interno di Forza Italia, tra lo stesso Ottaviani e Mario Abbruzzese, viceresponsabile nazionale degli Enti Locali del partito.

 

Troppo facile smarcarsi

Per la presidenza della Provincia voteranno primi cittadini e consiglieri comunali. Non ci saranno le liste a supporto, il che vuol dire che eventuali “smarcamenti”  non sono difficili da attuare.

In ogni caso, però, il tema della candidatura del centrodestra alla presidenza della Provincia non è stato ancora affrontato. Si comincerà giovedì, al tavolo della coalizione convocato dal coordinatore provinciale degli “ azzurri”  Adriano Piacentini.

Naturalmente però non c’ è soltanto il nome di Ottaviani nel centrodestra. I sindaci non  mancano, a cominciare da Daniele Natalia (Anagni). A lui guardano in diversi, anche al di fuori di Forza Italia.

 

Il Daniele rampante

Ma il centrodestra ha alternative all’ unità? Spiega Daniele Natalia: «Assolutamente no. Per quello che mi riguarda, parlo dell’ esperienza di Anagni: mai avrei vinto se non avessi costruito una coalizione composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d’ Italia e liste civiche. Divisi avremmo perso, non ci sono dubbi. Per quanto riguarda la presidenza della Provincia, è la stessa cosa. C’ è un sostanziale equilibrio tra centrosinistra e centrodestra, ragione per la quale chi perde “pezzi”  è destinato alla sconfitta».

Ma esiste l’ ipotesi di una candidatura di Daniele Natalia alla presidenza della Provincia? Rileva il sindaco di Anagni: «Credo che parlare adesso di candidature alla presidenza sia prematuro. Intanto perché al 31 ottobre c’ è tempo. E poi senza un accordo programmatico e politico vero, di cosa si discute? Come “identikit”  in tanti hanno le carte in regola: Ottaviani, D’ Alessandro, Caligiore, Ciccone, Rotondo. E anche il sottoscritto. Ma davvero non sarebbe corretto discutere in questa fase sul punto. La candidatura alla presidenza non può non nascere da una condivisione politica che rappresenti il punto di arrivo di un percorso. Non è che si deve solo riempire una casella».

 

Il patto generazionale

Ma nel centrodestra esiste un patto generazionale che va dal senatore Massimo Ruspandini allo stesso Daniele Natalia, passando anche da Roberto Caligiore e Alioska Baccarini? (leggi qui Il grande intreccio)

Argomenta Natalia: «Pure in questo caso l’ esempio di Anagni è indicativo. Indubbiamente un assetto di giunta e di consiglio “ giovane” , che guarda al futuro, aiuta in termini di entusiasmo, di condivisione, di volontà di raggiungere degli obiettivi».

 

La Tre Giorni di Antonio

Sul fronte di Forza Italia riflettori puntati pure sulla tre giorni fiuggina di Antonio Tajani, “L’Italia e l’ Europa che vogliamo” . La manifestazione (giunta alla settima edizione) è in programma il 21, 22 e 23 settembre. Si parlerà di disoccupazione giovanile, immigrazione, mezzogiorno, competitività delle imprese.

Ma c’ è attesa soprattutto per la rotta politica del partito, che Antonio Tajani traccerà. Naturalmente d’ a ccordo con Silvio Berlusconi.

Il punto è semplice: avanti con l’ alleanza di centrodestra (ma i rapporti di forza sono cambiati) o svolta verso altre formule? E con quale classe dirigente? In fondo per le provinciali c’ è tempo davvero.

 

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