Provinciali: rotture, concessioni e avvisi. Verso i nomi finali

La riunione serale di FdI e Forza Italia. In 24 ore quasi tutto è cambiato. La Direzione Pd ha azzerato i nomi. Asse Ruspandini - Fazzone per un progetto di centrodestra. Ottaviani apre al confronto. Dopo Max Tagliaferri anche Chiappini, Verrelli e Renzi annunciano il voto per Mastrangeli. Trilla il telefono di Luca Di Stefano. Vertice con Ruspandini, Pulciani e Mattia. Le condizioni per la coalizione di centrodestra

È bollente il telefono di Luca Di Stefano. Ha cominciato a trillare pochi minuti dopo le ore 13 di domenica e non ha più smesso. Lo hanno chiamato da destra e da sinistra ma soprattutto i civici: vogliono sapere se il sindaco di Sora sarà il punto di caduta del Partito Democratico per le elezioni Provinciali, se convergeranno anche i Fratelli d’Italia. Se sarà lui il candidato che verrà contrapposto al sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli.

Le faglie della politica provinciale hanno cominciato a smuoversi subito dopo la conclusione della Direzione Provinciale Pd riunita nelle sale del Memmina a Frosinone. Ha vinto Enzo Salera con il suo cartello di sindaci che va dal nord al sud della Provincia, da Paliano a Cassino passando per Ferentino: ha ottenuto l’azzeramento di ogni ipotesi finora sul campo, la creazione di una commissione che in un paio di giorni individui il candidato sul quale sia possibile ottenere la più ampia convergenza.

A Salera non interessava imporre il candidato ma restituire a Cassino un ruolo centrale; l’ha ottenuto. Al sindaco di Ferentino e presidente uscente della Provincia Antonio Pompeo come all’ex segretario provinciale Domenico Alfieri sindaco di Paliano, interessava mandare a monte qualunque manovra del gruppo maggioritario. Al Segretario provinciale Luca Fantini ed al leader Francesco De Angelis interessava tenere unito il Pd: hanno evitato lacerazioni. (Leggi qui: Provinciali: il Pd azzera tutto e riparte da una delegazione).

Un progetto di centrodestra

Massimo Ruspandini, Claudio Fazzone, Nicola Ottaviani

La prima conseguenza è stata nella faglia del centrodestra sulla quale sono il senatore Claudio Fazzone (coordinatore regionale di Forza Italia) e l’onorevole Massimo Ruspandini (coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia).

Prendono atto. Il Pd ha affondato l’ipotesi di appoggiare il sindaco civico di Roccasecca Giuseppe Sacco. Lo avevano lanciato dodici sindaci: parte del Pd, parte civici del centrosinistra, parte di Forza Italia, parte civici di centrodestra. Su quel nome Fratelli d’Italia sarebbe stata disposta a convergere con i suoi sindaci. Sommando i suoi voti a quelli Dem ed a quelli azzurri la corsa era competitiva. Ma la Direzione Pd ha detto che se ne fa nulla.

Subito prendono posizione Fazzone e Ruspandini. «Abbiamo lavorato per ascoltare tutti e anche per difendere la nostra terra da pericolose fughe in avanti dettate da immotivati personalismi. Fratelli d’Italia e Forza Italia, remano insieme per la costruzione di un progetto di centrodestra allargato ai civici».

Il riferimento alla fuga in avanti è per il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli. Ha lanciato la sua candidatura senza passare per un tavolo provinciale del centrodestra. Sapeva che sarebbe stato inutile: nessuno gli avrebbe dato il viatico; Fratelli d’Italia non ritiene concepibile che un Partito come la Lega possa concentrare nelle sue mani Capoluogo e Provincia avendo il solo 8% dei voti alle Politiche. Forza Italia è in sintonia. (Leggi qui: Le mille partite dentro alle elezioni Provinciali).

Ottaviani ribalta il campo

Antonio Abbate

Ma Fratelli d’Italia oggi è una forza che sta al 30% e ci sono sensibilità diverse al suo interno. Come dimostrano il rispettoso silenzio dei deputati Paolo Pulciani ed Aldo Mattia. Tace anche il coordinatore regionale Paolo Trancassini. Nel pomeriggio di sabato ci ha messo la faccia il vice coordinatore regionale Antonio Abbate, aprendo ad un tavolo di discussione del centrodestra. (leggi qui: Provinciali, Abbate bacchetta tutti: «Non si gioca a chi è più civico”).

Il movimento della faglia con Fazzone e Ruspandini genera subito un’altra reazione. Determina il movimento dell’onorevole Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega ed anima occulta dell’amministrazione comunale di Frosinone. C’è lui dietro alla strategia di Riccardo Mastrangeli.

Quella compiuta da Ottaviani non è una mossa e basta. È un gioco di prestigio, un abile ribaltamento del tavolo. Coglie il momento di fatica per gli alleati, li ha portati forse dove voleva: abbassa subito i ponti levatoi e spiana la strada verso un tavolo. «Finalmente – dice – qualcuno si ricorda del tavolo di centrodestra. Meglio tardi che mai». Sembra quasi uno sberleffo: Mastrangeli s’è candidato saltando ogni tavolo.

Ma Nicola Ottaviani estrae l’asso dalla manica. E rimprovera a Forza Italia e Fratelli d’Italia di avere disertato due appuntamenti. Il primo: quando Mastrangeli ha lanciato la sua candidatura e messo in chiaro d’essere disposto a ritirarla se ce ne fosse una alternativa ed unitaria; il secondo: quando il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca ha convocato tutti i sindaci per costruire un cartello di centrodestra ma s’è presentato solo il sindaco di Frosinone.

Apertura ed avviso ai naviganti

Nicola Ottaviani (Foto © Stefano Strani)

«Dopo che per settimane intere non solo la Lega ma anche decine di sindaci ed amministratori di centrodestra avevano chiesto un tavolo di confronto, ricevendo sempre la risposta “no grazie”, come avvenuto ad Alatri, adesso, a poche ore dal deposito delle candidature sembra ci sia un ripensamento. Bene. Meglio tardi che mai». Ottaviani sa che i voti degli alleati sono importanti, forse decisivi: non si sposta di un centimetro.

Riapre i giochi dicendo che «il sindaco Mastrangeli ha messo la sua disponibilità sul tavolo, con la sua consueta compostezza e moderazione, evitando i vecchi giochi a nascondino che in provincia di Frosinone non appassionano più la politica. E tantomeno gli amministratori che andranno a votare. Riccardo Mastrangeli ha ribadito che se ci dovessero essere candidature in grado di produrre, effettivamente, una sintesi più ampia, non esiterebbe a fare da gregario, rimboccandosi le maniche per altri».

C’è una postilla, un avviso ai naviganti che è come la segnalazione degli iceberg sulla rotta del Titanic. «Sia ben chiaro, però. Su rifiuti, sanità e gestione idrica, gli amministratori ed i cittadini di tutta la provincia sono molto, ma davvero molto informati e non si faranno prendere in giro ancora, come fossero droni teleguidati».

Poi la mossa a sorpresa. «Per noi il tavolo si può convocare anche stasera, alle 20. Basta sapere, per serietà, almeno dove. Ulteriori rinvii tattici per aspettare quello che decidono alcune singole correnti del PD, a noi non interessano».

Due ipotesi a destra

Sono due le ipotesi in campo per il centrodestra. E le discussioni sono in corso. All’alba ci sarà una risposta. O convergere su Riccardo Mastrangeli. O proseguire sulla rotta con il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco sul ponte di comando. Entrambe con vantaggi e svantaggi. Perché Sacco porterebbe in dote i 12 sindaci che hanno lanciato la sua candidatura.

Le opinioni sono diverse. Antonio Abbate preferirebbe verificare la convergenza su Riccardo Mastrangeli. «È l’ipotesi più naturale. C’è un’apertura di Ottaviani e della Lega: per me andrei a vedere se ci sono le condizioni per una sintesi» dice il vice coordinatore.

I commissari provinciali di Forza Italia Daniele Natalia, Rossella Chiusaroli ed Adriano Piacentini mettono i puntini sulle i. E ribadiscono che «non abbiamo mai ricevuto alcun invito da parte degli alleati ad un tavolo operativo per individuare il candidato». Ribadiscono però la necessità «di trovare una candidatura condivisa e che possa essere sintesi all’interno delle componenti politiche e territoriali dell’intero territorio provinciale».

Prende posizione il Capogruppo della Lega in Provincia Gianluca Quadrini. Pure lui è per una sintesi politica che porti ad un candidato unitario del centrodestra. «La nostra carta vincente è l’unione che ci ha reso credibili alle ultime elezioni politiche. Queste elezioni non possono e non devono rappresentare un momento di rottura ma, al contrario, devono rafforzare l’unità del centro-destra. Continuo ad esortare i miei alleati a riunire un tavolo per trovare un accordo definitivo su quella figura valida e competente che dovrà rappresentarci». Apre ad una candidatura diversa da quella di Riccardo Mastrangeli: «se la soluzione ad oggi in campo non fosse condivisa, occorrerà prendere in considerazione una figura in campo neutro o civico, che sia garante e interprete delle volontà di tutti anche di carattere istituzionale».

Mastrangeli, l’uomo da battere

Francesca Chiappini, Antonio Scaccia e Riccardo Mastrangeli

A rendere complicata l’individuazione di un candidato alternativo con cui sostituire Riccardo Mastrangeli è una circostanza che però è evidente. Sta raccogliendo adesioni e consensi.

Da quando il sindaco di Fiuggi Alioska Baccarini ha lanciato l’appello sul suo nome, Mastrangeli ha raccolto già le adesioni del presidente del Consiglio Comunale di Frosinone Max Tagliaferri e dei sindaci di Torre Cajetani, AcutoFilettino, Broccostella, Alvito, Casalvieri, Fontechiari, Settefrati, Picinisco e Vicalvi. (Leggi qui: L’endorsement di Baccarini e la volata delle firme).

Ora si aggiunge la pesantissima adesione della Lista per Frosinone. Appoggiano l’elezione di Mastrangeli quindi anche i tre consiglieri comunali Francesca Chiappini, Sergio Verrelli e Corrado Renzi. Mettendo in chiaro che per loro ogni altro ragionamento è escluso: «Non valuteremo altre candidature avanzate da chi fino ad oggi non ha voluto intraprendere la strada del dialogo ed un serio confronto con tutte le forze che costituiscono il centrodestra in provincia di Frosinone».

La riunione di Fratelli d’Italia

Gli onorevoli Ruspandini, Pulciani e Mattia

In serata si riuniscono i vertici di Fratelli d’Italia: l’onorevole Massimo Ruspandini si vede con i due neo deputati Paolo Pulciani ed Aldo Mattia. E dice che a questo punto non c’è spazio per dubbi o tentennamenti. Devono esporsi. E loro rompono il silenzio. Con una dichiarazione rilasciata poco prima della mezzanotte nella quale confermano la loro totale sintonia con il coordinatore provinciale e la linea che sta seguendo per le elezioni.

L’orizzonte è completamente diverso da quello che c’era al mattino: il Pd non fa più rotta su Giuseppe Sacco; gli ambienti Dem che avevano preso impegni con Riccardo Mastrangeli hanno dovuto fare retromarcia; Fratelli d’Italia e Forza Italia ufficializzano il loro asse e serrano i ranghi; la Lega deve prendere atto che i numeri possono non bastare a raggiungere quota 50mila voti ponderati necessaria ad eleggere il presidente.

Si va verso il tavolo del centrodestra. Vengono coinvolti i livelli regionali: Massimo Ruspandini allarga il confronto all’onorevole Paolo Trancassini. Con lui e con il senatore Fazzone vengono definite “le condizioni di partenza della coalizione di centrodestra per la complessa definizione del candidato presidente della nostra Provincia”.

Trilla il telefono

Nel frattempo, continua a trillare il telefono di Luca Di Stefano. A questo punto le prossime ore diranno se Riccardo Mastrangeli andrà avanti con la sua candidatura. Fratelli d’Italia e Forza Italia difficilmente potrebbero decidere di convergere, più facilmente potrebbero proseguire sul nome di Giuseppe Sacco con la dote dei suoi 12 sindaci. Il Pd presenterà una sua candidatura che potrebbe essere il sindaco di Monte San Giovanni Campano (più identitaria) o proprio il sindaco di Sora.

Il che renderebbe la partita aperta e sostanzialmente equilibrata. Le prossime ore saranno quelle che sposteranno l’ago della bilancia.

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