Pulciani e quei 222 voti che riaprono l’elezione

Oltre duecento voti incasellati nel modo sbagliato a Terracina riaprono le speranze di Paolo Pulciani. L'elezione a Montecitorio non è esclusa. Questione di pochi decimi di punto percentuale

Calcolatrice alla mano. Per capire se a Montecitorio debba andarci la leghista Giovanna Miele di Latina oppure l’ex coordinatore provinciale di Frosinone dei Fratelli d’Italia Paolo Pulciani. Colpa di 222 voti: che sono stati incolonnati nella casella sbagliata, stando ad una prima verifica segnalata ora alla Prefettura di Latina.

Questione di resti

Paolo Pulciani

Questione di resti. Paolo Pulciani era il candidato al terzo posto nella lista FdI Plurinominale per la Camera dei Deputati. In pratica la lista dove si viene eletti in proporzione ai voti presi dal Partito, in questo caso nell’area che mette insieme le intere province di Frosinone e Latina. Al primo posto c’è il capogruppo uscente del Partito Francesco Lollobrigida. Che però era candidato anche in altri collegi.

Se lo stesso candidato risulta eletto in più collegi, a differenza del passato quest’anno non è lui a scegliere la città dalla quale entrare in Parlamento; ora lo stabilisce la legge, tenendo conto delle diverse percentuali ottenute. Si entra dal collegio in cui si è ottenuta la percentuale più bassa.

E nelle altre località dove è risultato eletto? Entra il secondo in lista: per trascinamento.

Per una manciata di voti Francesco Lollobrigida è risultato eletto nel Proporzionale Frosinone – Latina (dove ha preso 154.483) e non a Roma (dove il numero dei voti a FdI è stato maggiore).

Quei voti fuori posto

Foto: Saverio De Giglio © Imagoeconomica

A riaprire la questione potrebbero essere 222 voti. Sono quelli della Sezione 38 di Terracina, ubicata nella scuola Fiorini a Borgo Hermada. Stando ad un controllo fatto dai dirigenti di Partito quei voti sono stati erroneamente assegnati a Forza Italia e non a Fratelli d’Italia. Per un banale errore di trascrizione sui registri.

Se ne è accorto l’ex vicesindaco Pierpaolo Marcuzzi nel corso della verifica per l’analisi del voto sezione per sezione. Ha segnalato al Comune il problema: che ha verificato e subito allertato la Prefettura.

I 222 voti in se non cambiano di molto la situazione. Ma modificano la percentuale: non tanto da far eleggere Francesco Lollobrigida a Roma: abbastanza però per innescare una diversa ripartizione dei resti. Che si calcola su base nazionale.

Ora il riconteggio è in corso. Se il seggio scattasse a Frosinone – Latina, lo perderebbe il candidato di FdI eletto ora con il resto migliore.

Il caso sventato a Gaeta

Cristian Leccese

Si è rischiata un’altra situazione potenzialmente in grado di cambiare le percentuali dei resti. A Gaeta c’erano circa 500 voti che sono stati incasellati alla Lega anziché a Forza Italia. In questo caso è stato il sindaco Cristian Leccese a notare l’errore: perché la Lega ormai nella sua città è sparita ed un voto d’opinione così ampio anche se su più sezioni, era anomalo.

In questo caso l’errore è stato notato subito dopo la pubblicazione dei dati sul sito del Comune ma prima della comunicazione ufficiali dei verbali. E c’è stato il tempo per procedere alla materiale rettifica.

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