Putin cita la Bibbia, Monsignor Spreafico: “Aggiunge dolore”

Il vescovo di Frosinone interviene sulla strumentalizzazione del Vangelo da parte del presidente della Russia. "E' triste ed assurdo interpretare le Sacre Scritture secondo il proprio modo di vedere", ha ammonito il presule

“Non c’è amore più grande che dare la propria vita per i propri amici”. Allo stadio “Luzhniki” di Mosca Vladimir Putin ha citato il versetto 13 del capitolo 15 del Vangelo di Giovanni nel discorso per l’anniversario dell’annessione della Crimea alla Russia. Parole che stridono con quanto sta accadendo in Ucraina e che non sono passate inosservate nel mondo della Chiesa Cattolica. “Che tristezza, aggiunge dolore a dolore”, dice sconsolato all’Adnkronos Monsignor Ambrogio Spreafico, Vescovo della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e già presidente della Commissione della Cei per l’ecumenismo e il dialogo.

La bestemmia di Putin

Vladimir Putin

Monsignor Spreafico è addolorato. La strumentalizzazione della Bibbia da parte del presidente della Russia per giustificare l’aggressione all’Ucraina lo ha toccato nel profondo del cuore.

Al di là di Putin – ha osservato il Vescovo – è chiaro il contesto in cui nasce la citazione biblica. E’ motivo di dolore ulteriore, mi sembra che invece dobbiamo invocare il Signore per capire, se ci fosse un nemico, come dobbiamo vincere l’inimicizia e vivere nella pace e nel dialogo”. Insomma Putin bestemmia utilizzando la bibbia per i suoi scopi che nulla hanno a che fare con l’amore cristiano?

Come ha sottolineato Monsignor Bruno Forte, teologo ed Arcivescovo di Chiesti. “La Bibbia – ha aggiunto Monsignor Spreafico – è stata utilizzata tante volte in maniera proporzionale al proprio pensiero. In tanti momenti della storia le parole della Bibbia sono state interpretate secondo il proprio modo di vedere. Questo è triste. Assurdo”.

La lezione di Spreafico

Monsignor Ambrogio Spreafico

Il Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino spiega il vero senso delle parole della Bibbia che di sicuro non possono essere utilizzate per legittimare una guerra che sta mietendo migliaia di vittime.

“Credo che dobbiamo invocare il Signore, cercando di cogliere quell’invito alla pace anche di fronte al male – ha sottolineato Monsignor SpreaficoPerché nella Bibbia ci sono anche espressioni molto dure contro il maligno e i nemici ma sono forme di preghiera in quanto il sentimento che uno ha nel proprio cuore, che può essere anche di inimicizia, non prevalga”.

Padre Spadaro e Serracchiani: Putin blasfemo

Debora Serracchiani (Foto: Sara Minelli / Imagoeconomica)

Sulla stessa lunghezza d’onda di Monsignor Spreafico anche padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, e Debora Serracchiani, capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati.

Padre Spadaro è a dir poco indignato: “Putin – scrive via social il direttore di Civiltà Cattolica – cita la Bibbia: ‘Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici’. La politica non deve usurpare il linguaggio di Gesù per giustificare l’odio. La retorica religiosa del potere e della violenza è blasfema”.

Anche Debora Serracchiani accusa Putin di blasfemia: “Citare la Bibbia per esaltare morte e distruzione seminate su una popolazione inerme’ è uno degli atti più blasfemi che si possano commettere. Noi non possiamo smettere di impiegare la massima energia per fermare questa barbara aggressione, che è una sfida al mondo libero e democratico. Sono enormi i danni che Putin sta facendo all’Europa e al popolo russo con la sua folle guerra, ma ricadranno su di lui”.