Puzzeremo d’altro perché suderemo su altre sfide da vincere. Ma puzzeremo

Il sudore di un territorio come marchio della sua storia. Una storia cominciata con Fiat, con gli uomini in tuta e coi robot. E che continua con Francesco Borgomeo al timone di Unindustria Cassino-Gaeta. Per continuare a sudare nonostante la crisi.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

In questo territorio, chiunque abbia più di vent’anni puzza di FiatPuzzare di Fiat significa riconoscere il sudore che porta a casa a fine turno un padre, una madre, un fratello

Era un sudore diverso a seconda che venissero dalla verniciatura o dalla lastroferratura, dalla finizione o dalla qualità. Voci scomparse.

Oggi la catena di montaggio non c’è più, si lavora sulla linea. E c’è il 4.0: il compagno di squadra è un robot che dialoga con te attraverso uno smartwatch.

Stellantis e quell’odore diverso

Il mondo corre, sempre più in fretta. E alla sera non c’è più ciò che esisteva al mattino.

Nessuno sa cosa comporterà la nascita di Stellantis. I meno ottimisti dicono che non ci sarà più la puzza di Fiat: e non perché si tornerà a casa profumati. Ma perché l’automotive non tornerà mai ad occupare 12mila persone come negli Anni 70 e negli Anni ’80. C’è una generazione di figli nel cassinate che è nata con la promozione del papà a caposquadra. Non ci saranno più.

Unindustria è l’unione degli industriali del Lazio. Potentissima. Seconda solo ad Assolombarda. Insieme possono decretare il presidente nazionale degli industriali. Ha deciso che a guidare l’asse Cassino Gaeta per la prima volta non ci sarà un uomo dell’automotive. (Leggi qui Unindustria, Borgomeo al timone del cambiamento).

Ha chiamato Francesco Borgomeo, l’uomo che ha inventato l’economia circolare sul territorio. Il nuovo sviluppo verrà da lì, dalla creazione di nuovi prodotti attraverso il recupero dei materiali che altri buttano.

E’ un segnale chiaro. L’arrivo di Borgomeo è un segnale: puzzeremo. In modo diverso. L’importante è puzzare.